È da pochi giorni che sono stato personalmente rassicurato da una personalità della Sopraintendenza alla Belle Arti di Genova sulla sorte della secolare porta di San Giuseppe, dopo la rimozione per restauro da quella che ne fu per secoli la sede destinata, quandecco che, a pochi metri dallo storico portale, viene gravemente sfregiato il simbolo marmoreo della Pigna che fino a ieri faceva bella mostra di se in capo alla fontana posta accanto al portale.
Pare evidente la sciagurata intenzione di piazzare un rubinetto proprio nel centro della scultura con la conseguente necessità di ricavare nella stessa un profondo solco per il passaggio della tubazione.
Va detto che loggetto danneggiato non è paragonabile per età ai manufatti circostanti, ma è certo che per i sanremaschi e per molti ospiti che, nonostante tutto, frequentano e conoscono la nostra Città Vecchia, quello fosse un simbolo e come tale oggetto sacro al sentimento civico e allamore della gente civile per le cose belle e antiche.
Ora i cittadini hanno il diritto di conoscere liter, dalla pensata allesecuzione di un simile atto di vandalica demenza.
Non basta. Aggiungo che è ora di far emergere con precisione le responsabilità che hanno portato allatto. Non mi riesce facile immaginare che un operaio o un semplice manovale, buon padre di famiglia, si sia preso la briga di procedere in quel modo scellerato di sua esclusiva iniziativa, senza un ordine superiore.
È il tempo di tanti rendiconto ben più pesanti sotto laspetto economico e sociale, ma la cura dei grandi problemi non può permetterci di trascurare anche certi aspetti simbolici di risanamento e come tali altrettanto notevoli.
Mino Casabianca
Pare evidente la sciagurata intenzione di piazzare un rubinetto proprio nel centro della scultura con la conseguente necessità di ricavare nella stessa un profondo solco per il passaggio della tubazione.
Va detto che loggetto danneggiato non è paragonabile per età ai manufatti circostanti, ma è certo che per i sanremaschi e per molti ospiti che, nonostante tutto, frequentano e conoscono la nostra Città Vecchia, quello fosse un simbolo e come tale oggetto sacro al sentimento civico e allamore della gente civile per le cose belle e antiche.
Ora i cittadini hanno il diritto di conoscere liter, dalla pensata allesecuzione di un simile atto di vandalica demenza.
Non basta. Aggiungo che è ora di far emergere con precisione le responsabilità che hanno portato allatto. Non mi riesce facile immaginare che un operaio o un semplice manovale, buon padre di famiglia, si sia preso la briga di procedere in quel modo scellerato di sua esclusiva iniziativa, senza un ordine superiore.
È il tempo di tanti rendiconto ben più pesanti sotto laspetto economico e sociale, ma la cura dei grandi problemi non può permetterci di trascurare anche certi aspetti simbolici di risanamento e come tali altrettanto notevoli.
Mino Casabianca
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