Sabato 31 luglio, a Loano, la chiusura della sesta edizione del Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana sarà affidata ad una produzione originale dedicata a Domenico Modugno: “Il Folk dipinto di Blu”.
Alle ore 21.30, nell’Arena Estiva Giardino del Principe, a rileggere alcune pagine dell’opera dell’artista pugliese saranno Alfio Antico, Lautari, Radiodervish, Ambrogio Sparagna & Orchestra Popolare Italiana, Riccardo Tesi e Banditaliana, artisti che riprendono il concetto contemporaneo di musica tradizionale per ribadirne l'assoluta vitalità.
“Nel segno di un percorso di ricerca,” spiega il direttore artistico del festival, John Vignola “Il folk dipinto di blu”, intende sottolineare i legami tra la canzone d'autore e la musica popolare. In questo viaggio, che nelle scorse edizioni ha toccato Luigi Tenco e Fabrizio De Andrè, non poteva mancare una tappa dedicata a Domenico Modugno. La vena autenticamente popolare di Modugno si incarna, in questo progetto, in una serie di canzoni che ne riassumono anche l'importanza per la storia della musica tout court. Capace di coniugare il suo dialetto d'origine con la scena melodica italiana, di non negarsi a sperimentazioni ardite, armoniche e liriche (non solo la celebre e celebrata Nel blu dipinto di blu, ma pure Dove ... le nuvole, o Amara terra mia), senza mai tradire la sua naturale inclinazione verso il bel canto, Modugno è stata una figura unica e innovativa. Un artista che ha rifondato il modo di scrivere e di pensare, la propria tradizione, affiancandolo a una chiarezza compositiva che è di pochi. Il blu, il colore del cielo dipingerà la nostra produzione, ancora una volta affidata ad artisti che riprendono il concetto contemporaneo di musica tradizionale per ribadirne l'assoluta vitalità e che troveranno nelle parole e nelle note di Mimmo una strada piena di seduzioni e immersa nella storia del nostro paese.”
Aprono i Radiodervish, con una rilettura di Amara Terra Mia, Tu Si Na Cosa Grande e Dio Come Ti Amo che affonda le radici sia nella tradizione araba che nella musica d’autore italiana. E poi, lo spettacolo si muove dal lavoro sui ritmi di Alfio Antico, vibrazioni che avvicinano l’arcaico con il contemporaneo in un paesaggio sonoro che ben si sposa con brani quali Lu salinaru, Sciccareddu mbriacu o Lu tambureddu, alle storie senza tempo dei Lautari, la Sicilia della Trinacria che reinterpreta Malarazza, U piscispada, Notte Chiara, dalla rilettura rigorosa e nello stesso tempo vitale di Riccardo Tesi, che si cimenterà con Tu si na cosa grande, Amara terra mia, Dio come ti amo, fino al premio 2010 alla carriera, Ambrogio Sparagna, che affronterà le figure de Lu minaturi e Lu Giramunnu per riprendere quella che è un po’ la canzone simbolo della serata, Amara terra mia. Un tentativo, speriamo riuscito, di rendere omaggio a una figura centrale nel coniugare popolare con modernità.
Nella serata sarà Ambrogio Sparagna ritirerà il Premio alla Carriera 2010. All’artista sarà consegnata, insieme al quadro d’autore di Bruno Chersicla, la Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana, che per il quarto anno consecutivo è stata conferita al Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana.
Il Premio alla Carriera 2010 è stato assegnato ad Ambrogio Sparagna, con la seguente motivazione: “Un’attività fervida, nel campo della musica suonata e di quella ideata, che nel corso del tempo ha incrociato canzone d’autore, didattica, poesia. Ambrogio Sparagna, dal Circolo Gianni Bosio alla collaborazione con Francesco De Gregori, fino a La Notte della Taranta, ha dimostrato di saper coniugare meravigliosamente ricerca e azione. Il suo organetto è diventato uno dei tratti distintivi della nostra arte popolare recente, grazie a una curiosità e a una competenza che, oggi, è davvero di pochi”.
La serata è ad ingresso gratuito.
Alle ore 21.30, nell’Arena Estiva Giardino del Principe, a rileggere alcune pagine dell’opera dell’artista pugliese saranno Alfio Antico, Lautari, Radiodervish, Ambrogio Sparagna & Orchestra Popolare Italiana, Riccardo Tesi e Banditaliana, artisti che riprendono il concetto contemporaneo di musica tradizionale per ribadirne l'assoluta vitalità.
“Nel segno di un percorso di ricerca,” spiega il direttore artistico del festival, John Vignola “Il folk dipinto di blu”, intende sottolineare i legami tra la canzone d'autore e la musica popolare. In questo viaggio, che nelle scorse edizioni ha toccato Luigi Tenco e Fabrizio De Andrè, non poteva mancare una tappa dedicata a Domenico Modugno. La vena autenticamente popolare di Modugno si incarna, in questo progetto, in una serie di canzoni che ne riassumono anche l'importanza per la storia della musica tout court. Capace di coniugare il suo dialetto d'origine con la scena melodica italiana, di non negarsi a sperimentazioni ardite, armoniche e liriche (non solo la celebre e celebrata Nel blu dipinto di blu, ma pure Dove ... le nuvole, o Amara terra mia), senza mai tradire la sua naturale inclinazione verso il bel canto, Modugno è stata una figura unica e innovativa. Un artista che ha rifondato il modo di scrivere e di pensare, la propria tradizione, affiancandolo a una chiarezza compositiva che è di pochi. Il blu, il colore del cielo dipingerà la nostra produzione, ancora una volta affidata ad artisti che riprendono il concetto contemporaneo di musica tradizionale per ribadirne l'assoluta vitalità e che troveranno nelle parole e nelle note di Mimmo una strada piena di seduzioni e immersa nella storia del nostro paese.”
Aprono i Radiodervish, con una rilettura di Amara Terra Mia, Tu Si Na Cosa Grande e Dio Come Ti Amo che affonda le radici sia nella tradizione araba che nella musica d’autore italiana. E poi, lo spettacolo si muove dal lavoro sui ritmi di Alfio Antico, vibrazioni che avvicinano l’arcaico con il contemporaneo in un paesaggio sonoro che ben si sposa con brani quali Lu salinaru, Sciccareddu mbriacu o Lu tambureddu, alle storie senza tempo dei Lautari, la Sicilia della Trinacria che reinterpreta Malarazza, U piscispada, Notte Chiara, dalla rilettura rigorosa e nello stesso tempo vitale di Riccardo Tesi, che si cimenterà con Tu si na cosa grande, Amara terra mia, Dio come ti amo, fino al premio 2010 alla carriera, Ambrogio Sparagna, che affronterà le figure de Lu minaturi e Lu Giramunnu per riprendere quella che è un po’ la canzone simbolo della serata, Amara terra mia. Un tentativo, speriamo riuscito, di rendere omaggio a una figura centrale nel coniugare popolare con modernità.
Nella serata sarà Ambrogio Sparagna ritirerà il Premio alla Carriera 2010. All’artista sarà consegnata, insieme al quadro d’autore di Bruno Chersicla, la Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana, che per il quarto anno consecutivo è stata conferita al Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana.
Il Premio alla Carriera 2010 è stato assegnato ad Ambrogio Sparagna, con la seguente motivazione: “Un’attività fervida, nel campo della musica suonata e di quella ideata, che nel corso del tempo ha incrociato canzone d’autore, didattica, poesia. Ambrogio Sparagna, dal Circolo Gianni Bosio alla collaborazione con Francesco De Gregori, fino a La Notte della Taranta, ha dimostrato di saper coniugare meravigliosamente ricerca e azione. Il suo organetto è diventato uno dei tratti distintivi della nostra arte popolare recente, grazie a una curiosità e a una competenza che, oggi, è davvero di pochi”.
La serata è ad ingresso gratuito.
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