Chissà cosa avrà preparato per igli ospiti del Roof Garden del Casinò venerdì 30 luglio Marco Berry, ogni suo spettacolo infatti è qualcosa di nuovo e di intrigante.
Definito dalla stampa il vero “Erede di Houdini”, ripropone in versione moderna tutti i più spettacolari esperimenti del suo celeberrimo predecessore. Maestro del brivido, Berry, al secolo Marco Marchisio ( Torino 1963) è specializzato in autentici numeri “di evasione” mozzafiato, riesce a liberarsi da una camicia di forza, catene, manette, corde, lucchetti e qualsiasi attrezzo possa costringerlo. La cronaca inizia ad interessarsi di lui nell’84 quando in occasione dei festeggiamenti del fiume Po a Torino, si fa incatenare, rinchiudere in una cassa e gettare nelle sue acque, riuscirà a fuggire in un minuto.
Nel ’90 introduce nel proprio modo di lavorare su di un palco, una nuova forma di spettacolo: il Cabaret che personalizza con il pretesto dei giochi di prestigio e crea dei piccoli siparietti teatrali maestralmente diretti dalle sue capacità di “entertainer” e subito è ospite delle maggiori manifestazioni di cabaret tra le quali “Ridi a Ponente” e il “Festival Nazionale del Cabaret” a Torino. Impegnato nella ricerca di sempre nuove forme di spettacolo e intrattenimento per arricchire il suo bagaglio artistico, scrive con Roberto Petrolini uno spettacolo teatrale e lo interpreta nella parte di un sacerdote moderno che esorta i suoi fedeli a seguirlo e ad abbandonare e liberarsi dalle inibizioni, tutta la funzione religiosa è accompagnata da “gospel ” , ne risulta una vera pazzia collettiva con il pubblico che salta e balla sulle sedie.
Lo spettacolo di Berry non lo si può definire di magia o di cabaret; probabilmente non si può definire in alcun modo…diverte e avvince per diversi motivi: la faccia dell’artista e soprattutto il pubblico. Come? Sì, può apparire strano, ma è proprio il pubblico l’ingrediente comico, il catalizzatore della risata.
Berry coinvolge gli spettatori e li introduce nello spettacolo creando esileranti situation-comedy.
Definito dalla stampa il vero “Erede di Houdini”, ripropone in versione moderna tutti i più spettacolari esperimenti del suo celeberrimo predecessore. Maestro del brivido, Berry, al secolo Marco Marchisio ( Torino 1963) è specializzato in autentici numeri “di evasione” mozzafiato, riesce a liberarsi da una camicia di forza, catene, manette, corde, lucchetti e qualsiasi attrezzo possa costringerlo. La cronaca inizia ad interessarsi di lui nell’84 quando in occasione dei festeggiamenti del fiume Po a Torino, si fa incatenare, rinchiudere in una cassa e gettare nelle sue acque, riuscirà a fuggire in un minuto.
Nel ’90 introduce nel proprio modo di lavorare su di un palco, una nuova forma di spettacolo: il Cabaret che personalizza con il pretesto dei giochi di prestigio e crea dei piccoli siparietti teatrali maestralmente diretti dalle sue capacità di “entertainer” e subito è ospite delle maggiori manifestazioni di cabaret tra le quali “Ridi a Ponente” e il “Festival Nazionale del Cabaret” a Torino. Impegnato nella ricerca di sempre nuove forme di spettacolo e intrattenimento per arricchire il suo bagaglio artistico, scrive con Roberto Petrolini uno spettacolo teatrale e lo interpreta nella parte di un sacerdote moderno che esorta i suoi fedeli a seguirlo e ad abbandonare e liberarsi dalle inibizioni, tutta la funzione religiosa è accompagnata da “gospel ” , ne risulta una vera pazzia collettiva con il pubblico che salta e balla sulle sedie.
Lo spettacolo di Berry non lo si può definire di magia o di cabaret; probabilmente non si può definire in alcun modo…diverte e avvince per diversi motivi: la faccia dell’artista e soprattutto il pubblico. Come? Sì, può apparire strano, ma è proprio il pubblico l’ingrediente comico, il catalizzatore della risata.
Berry coinvolge gli spettatori e li introduce nello spettacolo creando esileranti situation-comedy.
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