Continua sino al 29 luglio, nelle rinnovate Sale d’Arte del Nyala Suite Hotel di Sanremo, l’affascinante e sensuale esposizione di Monica Frisone.
La pittrice genovese ha aperto “Charme féminin”, l’importante ciclo di mostre estive curato dalla dottoressa Giorgia Cassini, che verrà allestito, con cadenza mensile, nelle Sale d’Arte ideate dall’ingegner Igor Varnero, Director of Sales and Marketing del Nyala Suite Hotel.
La sorprendente pittura di Monica Frisone sta riscuotendo molto interesse. Attraverso uno stile rigoroso e la cura dei particolari, l’artista pone lo spettatore di fronte alla potente inquietudine della bellezza, all’eterea fisicità e all’erotica sensualità delle figure femminili.
Monica Frisone (nata nel 1974 a Genova dove vive e lavora) concentra la sua attenzione sulla rilettura creativa di soggetti fotografici attraverso una marcata impronta grafica e la sperimentazione tecnica.
Le figure femminili, ricche di minuziosa attenzione per il dettaglio, rimandano perciò ad altri significati, conducendo l’osservatore ad un livello tutt’altro che fisico.
Così interviene la pittrice: “Le gambe delle donne sono dei compassi che misurano il globo terrestre in tutte le direzioni, donandogli il suo equilibrio e la sua armonia”, usava dire il protagonista del film di F.Truffaut, L’uomo che amava le donne. Tanto ossessionato da morire investito da una macchina solo per seguire una sconosciuta. La stessa passione traspare nei miei dipinti, la cui forza espressiva è sprigionata a partire dalla scelta dei colori; gli sfondi sono ridotti all’ essenziale concentrando l’attenzione sui personaggi. Da sempre l’arte fa della figura femminile il suo soggetto privilegiato e gli artisti, storicamente in maggioranza di sesso maschile, hanno tentato di dominarla. Come se fissarne l’immagine fosse un po’ rubarne l’ anima. Questo ho cercato di fare attraverso la mia ricerca artistica, donna tra le mie donne, raffigurandole bloccate come in uno snap shot mentre fissano con intensità e profondità chi guarda”.
E aggiunge: “Ho voluto guidare il visitatore in una dimensione dominata dalla figura femminile, il cui look interiore viene continuamente rimodellato e riversato esteriormente sui volti bianchi delle mie figure, regalando loro la vitalità del colore e all’osservatore il mistero della loro identità. È un’identità ipotetica che, come in tutte le opere d’arte, scava più nel vissuto dell’osservatore che in quello dell’autore. Nei quadri si nota inoltre un’accurata attenzione al “taglio” dell’immagine, che richiama le esperienze di camera oscura dove la capacità di “tagliare” l’immagine, isolando il superfluo, consente di tirare fuori qualcosa di diverso, per certi aspetti unico, perché il soggetto realistico fotografato viene ri-letto in maniera creativa, nuova e consente al fotografo di appropriarsi dell’ immagine come “creazione”.
«La Frisone - conclude la curatrice Giorgia Cassini - possiede la cifra rara del magico che infonde grande forza estetica alle opere e dà libero corso ad un’energia che origina la piacevolezza che cattura lo sguardo. È la grazia delle protagoniste, vere icone di stile, immortalate sulla tela come su un set cinematografico o nel backstage di una sfilata o al party più esclusivo. Una pittura cosmopolita in cui le immagini femminili prendono vita per raccontare il loro tratto distintivo, il loro lato fashion. Un lavoro brillante, in splendida progressione, dall’impatto sofisticato e glamorous”. Sino al 29 luglio, presso le Sale d'arte del Nyala Hotel di Sanremo.
Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle 19. Ingresso libero.
La pittrice genovese ha aperto “Charme féminin”, l’importante ciclo di mostre estive curato dalla dottoressa Giorgia Cassini, che verrà allestito, con cadenza mensile, nelle Sale d’Arte ideate dall’ingegner Igor Varnero, Director of Sales and Marketing del Nyala Suite Hotel.
La sorprendente pittura di Monica Frisone sta riscuotendo molto interesse. Attraverso uno stile rigoroso e la cura dei particolari, l’artista pone lo spettatore di fronte alla potente inquietudine della bellezza, all’eterea fisicità e all’erotica sensualità delle figure femminili.
Monica Frisone (nata nel 1974 a Genova dove vive e lavora) concentra la sua attenzione sulla rilettura creativa di soggetti fotografici attraverso una marcata impronta grafica e la sperimentazione tecnica.
Le figure femminili, ricche di minuziosa attenzione per il dettaglio, rimandano perciò ad altri significati, conducendo l’osservatore ad un livello tutt’altro che fisico.
Così interviene la pittrice: “Le gambe delle donne sono dei compassi che misurano il globo terrestre in tutte le direzioni, donandogli il suo equilibrio e la sua armonia”, usava dire il protagonista del film di F.Truffaut, L’uomo che amava le donne. Tanto ossessionato da morire investito da una macchina solo per seguire una sconosciuta. La stessa passione traspare nei miei dipinti, la cui forza espressiva è sprigionata a partire dalla scelta dei colori; gli sfondi sono ridotti all’ essenziale concentrando l’attenzione sui personaggi. Da sempre l’arte fa della figura femminile il suo soggetto privilegiato e gli artisti, storicamente in maggioranza di sesso maschile, hanno tentato di dominarla. Come se fissarne l’immagine fosse un po’ rubarne l’ anima. Questo ho cercato di fare attraverso la mia ricerca artistica, donna tra le mie donne, raffigurandole bloccate come in uno snap shot mentre fissano con intensità e profondità chi guarda”.
E aggiunge: “Ho voluto guidare il visitatore in una dimensione dominata dalla figura femminile, il cui look interiore viene continuamente rimodellato e riversato esteriormente sui volti bianchi delle mie figure, regalando loro la vitalità del colore e all’osservatore il mistero della loro identità. È un’identità ipotetica che, come in tutte le opere d’arte, scava più nel vissuto dell’osservatore che in quello dell’autore. Nei quadri si nota inoltre un’accurata attenzione al “taglio” dell’immagine, che richiama le esperienze di camera oscura dove la capacità di “tagliare” l’immagine, isolando il superfluo, consente di tirare fuori qualcosa di diverso, per certi aspetti unico, perché il soggetto realistico fotografato viene ri-letto in maniera creativa, nuova e consente al fotografo di appropriarsi dell’ immagine come “creazione”.
«La Frisone - conclude la curatrice Giorgia Cassini - possiede la cifra rara del magico che infonde grande forza estetica alle opere e dà libero corso ad un’energia che origina la piacevolezza che cattura lo sguardo. È la grazia delle protagoniste, vere icone di stile, immortalate sulla tela come su un set cinematografico o nel backstage di una sfilata o al party più esclusivo. Una pittura cosmopolita in cui le immagini femminili prendono vita per raccontare il loro tratto distintivo, il loro lato fashion. Un lavoro brillante, in splendida progressione, dall’impatto sofisticato e glamorous”. Sino al 29 luglio, presso le Sale d'arte del Nyala Hotel di Sanremo.
Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle 19. Ingresso libero.
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