Si è svolto stamani presso a Villa Nobel a Sanremo, l'incontro avente come tema la recente sentenza della Corte costituzionale che dichiara illegittima in alcune parti la normativa regionale costitutiva del Parco naturale delle Alpi Liguri, e in particolare dichiara incostituzionale la disapplicazione del divieto di caccia nella zona classificata “paesaggio protetto” del parco.
Presente il presidente della Provincia Gianni Giuliano, l’assessore provinciale alla Caccia Giovanni Ballestra, i Sindaci dei sette Comuni interessati dall’area del Parco e i presidenti delle Comunità montane della provincia. Stando alla normativa regionale, nel parco è consentita la caccia, invece secondo la Corte costituzionale la caccia non è consentita. E' stato sottolineato come, con la sentenza della Corte costituzionale, sia venuto a mancare uno dei presupposti principali sui quali è nato il parco naturale, ed hanno invitato i sindaci a confrontarsi per decidere sulle linee guida da seguire. Per circa due mesi, stando ai tempi tecnici per la modifica, i cacciatori non potranno svolgere la loro attività nelle aree protette, senza rischiare una denuncia penale. Restano aperti anche tutti gli altri problemi relativi alle limitazioni sulla edificabilità di quelle aree. Al confronto di oggi al quale hanno partecipato alcuni i rappresentanti di organismi e associazioni venatorie, gli amministratori comunali hanno ipotizzato diverse azioni nei confronti della Regione, come la richiesta di abrogazione della legge regionale istitutiva del parco, la volontaria uscita dal Parco, la richiesta di cancellare la zona denominata 'paesaggio protetto'. La Provincia ed i Comuni intendono fare pressione in Regione, che già domani in giunta discuterà la vicenda parco naturale delle Alpi Liguri. I patti sono stati infranti - hanno detto - e di conseguenza i Comuni non sono tenuti a rispettarli. E' stata chiesta anche l'abrogazione della legge 34 costitutiva del Parco.
Presente il presidente della Provincia Gianni Giuliano, l’assessore provinciale alla Caccia Giovanni Ballestra, i Sindaci dei sette Comuni interessati dall’area del Parco e i presidenti delle Comunità montane della provincia. Stando alla normativa regionale, nel parco è consentita la caccia, invece secondo la Corte costituzionale la caccia non è consentita. E' stato sottolineato come, con la sentenza della Corte costituzionale, sia venuto a mancare uno dei presupposti principali sui quali è nato il parco naturale, ed hanno invitato i sindaci a confrontarsi per decidere sulle linee guida da seguire. Per circa due mesi, stando ai tempi tecnici per la modifica, i cacciatori non potranno svolgere la loro attività nelle aree protette, senza rischiare una denuncia penale. Restano aperti anche tutti gli altri problemi relativi alle limitazioni sulla edificabilità di quelle aree. Al confronto di oggi al quale hanno partecipato alcuni i rappresentanti di organismi e associazioni venatorie, gli amministratori comunali hanno ipotizzato diverse azioni nei confronti della Regione, come la richiesta di abrogazione della legge regionale istitutiva del parco, la volontaria uscita dal Parco, la richiesta di cancellare la zona denominata 'paesaggio protetto'. La Provincia ed i Comuni intendono fare pressione in Regione, che già domani in giunta discuterà la vicenda parco naturale delle Alpi Liguri. I patti sono stati infranti - hanno detto - e di conseguenza i Comuni non sono tenuti a rispettarli. E' stata chiesta anche l'abrogazione della legge 34 costitutiva del Parco.
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