Ha avuto luogo, presso l'ufficio del Prof. Mariotti a Villa Hambury, un tavolo di confronto sul tema dell’esclusione della pesca in apnea all’interno della costituenda area di tutela marina della Mortola.
Sono intervenuti i rappresentanti della Regione Liguria, della Capitaneria di Porto e del Comune di Ventimiglia, oltre al Prof. Mariotti ed ai membri dell’Associazione Pescapnea, in rappresentanza dei pescatori in apnea del ponente ligure.
L'incontro è stato richiesto da Pescapnea a seguito di quanto appreso dagli organi di stampa, secondo cui la pesca in apnea, riconosciuta dal CONI attraverso la Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee (FIPSAS), sarebbe stata l'unica attività di prelievo sportivo esclusa dall'area di tutela marina.
Durante la riunione, svoltasi in un clima costruttivo e propositivo, si è puntualizzata l’assoluta estraneità dei pescatori sportivi in apnea rispetto al bracconaggio effettuato con autorespiratori o in notturna.
Si è chiarito che i pescatori subacquei non sono affatto contrari all'istituzione della area protetta, ma sono decisi a non essere i soli soggetti discriminati dal praticare attività di prelievo sportivo all’interno dell’area.
I pescatori in apnea hanno potuto evidenziare studi scientifici a carattere internazionale e nazionale che dimostrano la selettività del prelievo (al contrario di altre tecniche, pur permesse nel perimetro del futuro parco) ed hanno ribadito di essere disponibili a sperimentare una rigida autoregolamentazione in ordine alla fruizione dell’area.
All’interno di un documento fatto pervenire ai rappresentanti della Regione Liguria l’associazione ha proposto:
il divieto di pesca della cernia tra le prede cacciabili
il divieto di utilizzo della torcia
il divieto di utilizzo delle fiocina
un periodo di fermo biologico
giorni di fermo settimanale
l'istituzione di una licenza di pesca per la fruizione dell’area
insieme ad un censimento dei praticanti e ad altre proposte atte a favorire il controllo degli accessi all’area stessa ed alle attività che vi si praticheranno.
Le autorità competenti pur dimostrando disponibilità all'ascolto hanno comunque continuato la loro linea di chiusura verso la pesca in apnea.
Nessun riscontro formale è stato dato in merito alle proposte di Pescapnea, pur risultando evidente l’apprezzamento per la loro qualità e completezza.
L'associazione Pescapnea, forte anche delle oltre 1500 firme raccolte a favore della possibilità di praticare la pesca in apnea all’interno dell’area, di cui 500 nella sola città di Ventimiglia, confida di poter continuare il confronto con i rappresentanti delle istituzioni e del costituendo parco, ed è eventualmente disponibile a trattare modalità di regolamentazione della pesca in apnea, ferma restando la doverosa parità con le altre forme di pesca sportiva.
L'associazione Pescapnea ringrazia per la disponibilità dimostrata e per la cortese presenza il Dott. Giovanni Diviacco, il Consigliere Comunale Mauro Merlenghi, , il Primo Maresciallo Vincenzo Pagano ed il Prof. Mauro Mariotti dell'Università di Genova.
Sono intervenuti i rappresentanti della Regione Liguria, della Capitaneria di Porto e del Comune di Ventimiglia, oltre al Prof. Mariotti ed ai membri dell’Associazione Pescapnea, in rappresentanza dei pescatori in apnea del ponente ligure.
L'incontro è stato richiesto da Pescapnea a seguito di quanto appreso dagli organi di stampa, secondo cui la pesca in apnea, riconosciuta dal CONI attraverso la Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee (FIPSAS), sarebbe stata l'unica attività di prelievo sportivo esclusa dall'area di tutela marina.
Durante la riunione, svoltasi in un clima costruttivo e propositivo, si è puntualizzata l’assoluta estraneità dei pescatori sportivi in apnea rispetto al bracconaggio effettuato con autorespiratori o in notturna.
Si è chiarito che i pescatori subacquei non sono affatto contrari all'istituzione della area protetta, ma sono decisi a non essere i soli soggetti discriminati dal praticare attività di prelievo sportivo all’interno dell’area.
I pescatori in apnea hanno potuto evidenziare studi scientifici a carattere internazionale e nazionale che dimostrano la selettività del prelievo (al contrario di altre tecniche, pur permesse nel perimetro del futuro parco) ed hanno ribadito di essere disponibili a sperimentare una rigida autoregolamentazione in ordine alla fruizione dell’area.
All’interno di un documento fatto pervenire ai rappresentanti della Regione Liguria l’associazione ha proposto:
il divieto di pesca della cernia tra le prede cacciabili
il divieto di utilizzo della torcia
il divieto di utilizzo delle fiocina
un periodo di fermo biologico
giorni di fermo settimanale
l'istituzione di una licenza di pesca per la fruizione dell’area
insieme ad un censimento dei praticanti e ad altre proposte atte a favorire il controllo degli accessi all’area stessa ed alle attività che vi si praticheranno.
Le autorità competenti pur dimostrando disponibilità all'ascolto hanno comunque continuato la loro linea di chiusura verso la pesca in apnea.
Nessun riscontro formale è stato dato in merito alle proposte di Pescapnea, pur risultando evidente l’apprezzamento per la loro qualità e completezza.
L'associazione Pescapnea, forte anche delle oltre 1500 firme raccolte a favore della possibilità di praticare la pesca in apnea all’interno dell’area, di cui 500 nella sola città di Ventimiglia, confida di poter continuare il confronto con i rappresentanti delle istituzioni e del costituendo parco, ed è eventualmente disponibile a trattare modalità di regolamentazione della pesca in apnea, ferma restando la doverosa parità con le altre forme di pesca sportiva.
L'associazione Pescapnea ringrazia per la disponibilità dimostrata e per la cortese presenza il Dott. Giovanni Diviacco, il Consigliere Comunale Mauro Merlenghi, , il Primo Maresciallo Vincenzo Pagano ed il Prof. Mauro Mariotti dell'Università di Genova.
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