martedì, gennaio 24, 2012

TEATRO GREMITO PER MIMMO CANDITO AI MARTEDI LETTERARI




Nel Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo per la rassegna invernale dei Martedì Letterari Mimmo Candito è intervenuto alla conferenza su “L’Italia tra la morsa dell’ Europa e le rivolte del Mediterraneo”.
Il giornalista de La Stampa inviato e corrispondente di guerra ha ripercorso gli ultimi avvenimenti di storia contemporanea per analizzare la situazione politica Italia e il futuro nazionale tra i cambiamenti economici europeo e quelli politico- sociali del Mediorientale.
Candito che ha seguito, momento dopo momento l’evolversi ad esempio della guerra civile libica e della caduta di Gheddafi porrà l’accento sulle ripercussioni anche economiche che gli avvenimenti mediorientali avranno sul futuro italiano, in termini di sviluppo ma anche di rapporto con gli altri stati europei, alla luce della richiesta che si alza da più parti della costituzione di quell’unità politica sino ad oggi prospettata ma non ancora realizzata.
Mimmo Cándito, corrispondente di guerra, inviato speciale e commentatore di politica internazionale per il quotidiano "La Stampa", negli ultimi 30 anni ha vissuto in prima linea i drammi e i conflitti delle popolazioni di mezzo mondo, dall'Asia all'Africa, dal Golfo Persico all'America Latina. I suoi ultimi libri sono: "I reporter di guerra - storia di un mestiere difficile, da Hemingway a Internet" e "Il braccio legato dietro la schiena - Storie dei giornalisti in guerra". Insegna Teoria e Tecniche del linguaggio giornalistico' all'Universita` di Torino e dirige "L'Indice dei Libri". E` presidente italiano dell'organizzazione non governativa internazionale "Reporters sans frontieres".
È docente di Linguaggio giornalistico presso l'Università degli Studi di Torino.
Secondo Candito il giornalismo di guerra rappresenta bene il giornalismo tout court: “è il giornalismo”.
“Il giornalista deve compiere un lavoro continuo di mediazione, bisogna essere consapevoli che ci sono dei poteri, sul campo di battaglia come nella vita di tutti i giorni. Il giornalista – ha proseguito – è un matto che continua a fornire una visione alternativa della realtà”.
Il futuro della professione secondo Candito non è dei più rosei, lo scrive da anni anche nel suo libro I reporter di guerra: “Il giornalismo che conoscevamo sta morendo, ne nascerà uno diverso, in cui le notizie saranno in mano a televisione e internet, mentre la carte stampata tornerà ad essere quello che era in origine, uno spazio per la riflessione, per l’approfondimento”.
Scrive Mimmo Candito su “la Stampa.it il 14 gennaio 2012
La dimensione economica o.k., ma la politica?
Siamo drammaticamente coinvolti, in questi giorni, dalle preoccupazioni che la crisi dell’Euro proietta sulle nostre vite quotidiane, sulle nostre aspettative, sulle nostre speranze. Cerchiamo di cogliere il valore e il senso delle continue oscillazioni dello “spread”, temiamo di non capire, anche se siamo pronti ad accettare come inevitabili “i sacrifici” che ci vengono richiesti dal governo. Cogliamo comunque che, sullo sfondo di questi problemi così rilevanti, segna una sua presenza determinante una dimensione continentale, di un’Europa che sappiamo presente anche se non ne intendiamo il peso reale. E però quello che marca il territorio delle nostre preoccupazioni è un forte connotato di numeri e cifre, di bilanci e manovre, un connotato strettamente economico. Ma, presi dal dibattito che ha una inevitabile natura tecnica, rischiamo di dimenticare che questa Europa che agisce sulle sfondo delle manovre, dei budget, dei deficit, dei tassi d’interesse, non è soltanto “un’espressione geografica”, un blocco di paesi e governi tenuti assieme soltanto da una geografia di contiguità. L’Europa che in questi giorni sta alle spalle delle nostre scelte quotidiane è, in realtà, assai più di un mercato comune e di un trattato commerciale, è un progetto politico, la costituzione di una realtà sopranazionale innervata da identità di valori, di ideali, di riconoscimento reciproco di identità comuni, condivise, accettate e volute.”I Martedì Letterari, come è consuetudine, riprenderanno dopo la pausa festivaliera il 21 febbraio con il libro “Dalla Gens Cemelia ai Semeria”, una minuziosa ricerca scritta e realizzata a due mani da Alessandro Giacobbe e dal compianto Antonio Semeria. Un volume che si distacca dal semplice lavoro storico anche se condotto in maniera appassionante e approfondita, per diventare il ricordo di un illustre figlio del Ponente ligure, apprezzato a livello nazionale e nella vicina Costa Azzurra, Antonio Semeria, che ricoprì anche la carica di amministratore della casa da gioco e che negli ultimi anni si dedicò con passione alla letteratura.

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