venerdì, luglio 13, 2012

A lezione d'economia: riflessione con Maurizio Donte

Come economista non valgo una cicca!
Su questo non c'è dubbio: di fronte alle catene di Monti e Tremonti che si ergono sulle nostre disgrazie, mi sento un misero mucchietto di sabbia posto su una spiaggia flagellata dalle onde.
Proprio non capisco alcune cose.
Sono decenni che i vari governi, politici e tecnici, non fanno altro che aumentare le tasse e tagliare i servizi, nel nome dell'estinzione del debito pubblico, ma il "mostro" continua a crescere a tal punto da preoccupare tutta l'economia mondiale. Sembra un "buco nero" che più assorbe "materia" e più dilata il suo raggio d'azione, incrementando la sua gravità a tal punto da minacciare di inghiottire l'intera galassia. (dove per "galassia" intendiamo le economie di altri stati). Mi sfugge il perché di tutto questo e, pertanto, cerco di ragionare. Le tasse servono a pagare gli interessi del debito, non il debito stesso, che quindi rimane tale e continua a rigenerarsi e a crescere, per i motivi che vedremo. Lo stato è costretto ad incrementare ancora le imposte e a bloccare gli stipendi. La popolazione va in sofferenza e, avendo meno soldi, chiaramente meno spende. Di conseguenza i consumi si contraggono, perché il "circolante" si è ridotto: i negozi cominciano a chiudere e le fabbriche a rallentare la produzione.
Passo successivo, anche le fabbriche chiudono, mettendo gli operai in cassa integrazione: lo stato deve dunque intervenire per sovvenzionare (almeno in parte) le famiglie in difficoltà.
(Noi siamo giunti a questo punto, o non ne siamo molto lontani). Per rimediare a tale situazione il ministero del Tesoro decide di emettere dei titoli, chiede cioè ai cittadini di sottoscrivere (comprare) parte del debito in cambio di un interesse a scadenza di qualche mese o qualche anno. Buona idea! Così il debito ha un altro motivo per crescere ancora.
Lo stato dei soldi freschi ricevuti dai cittadini che ne fa? Paga parte degli interessi sul debito, ma, nel frattempo questi sono aumentati, a causa della speculazione internazionale: pertanto per rendere i suoi "buoni" maggiormente appetibili, promette di pagare ai sottoscrittori un interesse ancora più elevato…
I puntini di sospensione sono necessari visto che a questo punto la domanda che si
pone il cittadino medio è: "Scusi, dov'è l'uscita?" Non c'è uscita, checché ne dicano, qui o si fa bancarotta (cioè si dice ai creditori:
"Bamboli, non c'è una lira!") O NON SE NE ESCE.
Aumentare continuamente l'interesse sarà anche la prassi economicamente corretta non dico di no, ma a me pare una mossa controproducente, come minimo.
Tra l'altro, l'usura tra cittadini è fuorilegge, tra gli stati, no?
Mi chiedo anche se ai nostri creditori convenga davvero metterci alle strette fino al punto da costringerci a dichiarare l'insolvenza...ho qualche dubbio in proposito...
Mi piacerebbe almeno capire da dove è cominciato questo casino...ma è una domanda retorica: lo sappiamo tutti benissimo. Pensiamo solo agli sprechi, alle ruberie, agli infiniti casi di corruzione, con tangenti di ogni sorta e tipo, distribuite a pioggia per decenni, ai danni della società. Centinaia e centinaia di miliardi buttati via, in lavori mal fatti od opere inutili, per poi arrivare al punto di essere costretti a negare l'acqua minerale agli ammalati negli ospedali!
(Tali sono i risparmi, cui sono costrette dai tagli di bilancio, le pubbliche amministrazioni!)
Torme di "faccendieri" carichi di soldi, a volteggiare come avvoltoi attorno ai politici, a caccia di affari (illeciti); ragazze di poca morale e coscia svelta, pronte a dare di sé, in cambio di danaro... e altre numerose turpitudini, cui la cronaca ci ha quasi assuefatto.
Il corpaccione putrescente dello Stato ha dato da mangiare, lautamente e disonestamente a troppi malfattori e per troppo tempo. Spiegatemi perché, ora e come sempre, a pagare il conto, devono essere le persone oneste e non gli evasori fiscali!
Un saluto.

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