giovedì, giugno 16, 2011

Pepi Morgia, per la Fondazione Fiumara d’Arte, ha realizzato “La stanza della luce”

La stanza della luce (Pepimorgia 2011)
Un viaggio onirico nella leggerezza
Una stanza che gioca con la luce, con l’artificio dei colori e dell’illuminazione per poi inneggiare alla bellezza del paesaggio e alla spontaneità. E’ l’ultima stanza neonata in casa Presti, la ventunesima. L’Art Hotel Atelier sul mare di Castel di Tusa si arricchisce di una nuova camera d’arte, firmata dal regista e light designer Pepimorgia che per la Fondazione Fiumara d’Arte ha progettato e realizzato “La stanza della luce”.
Il visitatore viene accolto da uno spazio unico dove tutto è bianco e richiama al candore. Per cambiare scenario basta chiudere le imposte e accendere la lampada di Wood: la luce viola “accende” i messaggi fluorescenti che, come misteriosi geroglifici, appaiono sulle pareti, sospese: plasma… forma.. . spazio… etereo… la luce è vita, che è poi il motto del light designer, collaboratore di artisti come Federico Fellini e Spike Lee al cinema o di musicisti come Elton John e Fabrizio De Andrè, dei quali ha ideato la regia dei concerti.
A dominare la stanza è il grande letto - scultura, che è l’anima stessa della camera. L’artificio dei colori esplode quando si accendono le luci sotto il letto che si trasforma così in installazione: ogni riflesso suggerisce un’ispirazione al visitatore - viaggiatore. Si può decidere di addormentarsi coccolati dal blu o “accesi” dalla passione del rosso. Il verde, il giallo creano ombre e suggestioni oniriche all’interno delle quali ognuno può percepire la propria storia e rivivere sul filo dei ricordi la gamma dei colori, come su una simbolica giostra vitale.
“La mia stanza – dice Pepimorgia - è come un magico Luna park, che ci riporta all’infanzia. Se avesse una colonna sonora penso ai Pink Floyd o ai Jefferson Airplane”. Un omaggio diretto agli psichedelici anni Sessanta e Settanta, quando l’uso della luce si trasforma in installazione d’arte.
Spenti tutti gli interruttori ci si può addormentare tra le ombre di una semplice candela, posta sull’unico comodino della stanza, che con il suo bianco essenziale evoca uno spazio quasi monacale. L’ultima a suggestione è sulla vetrata che si affaccia sul paesaggio di Castel di Tusa. Su un’imposta scura un messaggio scritto ricorda che la “Luce è vita” e la vera luce è quella che si espande aprendo la finestra sul paesaggio intorno.
Un gioco di rimandi e di sensazioni che avvolge il visitatore: una volta spalancata l’imposta, quasi come l’apertura di una stanza segreta, la visone è sul paesaggio, fonte di gioia e di benessere.
La stanza di Pepimorgia sarà inaugurata sabato 18 giugno, alle ore 12 (nei giorni delle porte solstiziali) quando la Fondazione Fiumara d’Arte organizza il rito della luce. Un dialogo simbolico tra dentro e fuori, tra l’hotel e il territorio.

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