Nella giornata del 12 ottobre si è svolto l’ incontro tra il Prefetto della provincia di Imperia dott. Di Menna , la rappresentanza legale della Casa di riposo Chiappori e le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.In seguito si aggiunto il Sindaco della città di Ventimiglia.
Al centro della riunione, richiesta delle OOSS c’era la procedura di licenziamento collettivo di 27 dipendenti attivata dal Cda della casa di riposo.
Le OOSS da parte loro hanno spiegato come non sussistano i presupposti giuridici ed economici richiesti dalla Legge 223/91 artt. 4 e 24 per attuare tale procedura, poiché il personale non è in eccedenza poiché non vi è né una trasformazione né una riduzione e nemmeno una cessazione di attività.
Fp CGIL Cisl Fp e UIL Fpl hanno inoltre evidenziato che all’interno dell’Ente ex IPAB (ora fondazione) esistono rapporti di lavoro regolati da CCNL pubblico, più precisamente il CCNL Regioni-Autonomie Locali vigente, per i quali non è prevista una procedura ex art. 24, legge 223/1991. L’applicazione della procedura al suddetto personale è illegittima e creerebbe danni, giuridici ed economici irreparabili.
Per quanto riguarda invece i dipendenti soggetti a CCNL Sanità Privata , questo provvedimento avviato in maniera anomala annullerebbe le possibilità di conservazione del posto in caso di esternalizzazione dei servizi.
Al Prefetto le Organizzazioni Sindacali in fine hanno sottolineato che le argomentazioni poste alla base del licenziamento non sono motivate, come, invece, previsto dall’art. 4 della legge 223/1991 e non chiariscono i presupposti previsti dall’art. 24 della legge stessa. In particolare le difficoltà economiche non sono argomentante né documentante negli allegati alla comunicazione di avvio della procedura. Senza gli allegati quali lo Statuto della Fondazione, il Bilancio analitico delle spese relative ai tre anni precedenti, senza l’indicazione del numero e del punteggio Aged degli ospiti assistiti, le non è possibile verificare la previsione del disavanzo effettivo né tantomeno verificare e contestare, atti alla mano, il disavanzo dichiarato nella comunicazione di avvio della procedura di licenziamento.
Per completezza di informazione le OO.SS hanno chiarito durante la riunione la loro posizione in merito alle dichiarazioni apparse sul giornale legata all’ aumento delle rette, evidenziando che da nessuna parte sindacale non è stata mai chiesta un aumento delle rette, e che quindi quelle affermazioni apparse sui quotidiani non erano corrette.
Le OOSS hanno chiesto la revoca completa del provvedimento riportando sul tavolo della trattativa tutta la problematica.
Il Prefetto dopo aver sentito i rappresentanti della Casa di Riposo ha chiesto agli stessi se c’ erano spazi per le richieste fatte della OO.SS.
I legali della struttura hanno dichiarato che solo il Cda al suo completo poteva prendere tale decisione e ha proposto il congelamento degli effetti dovuti dal provvedimento fino alla convocazione del Cda.
Prendendo atto delle dichiarazioni e sentite le parti il Prefetto ha concluso la riunione rimarcando la necessità alle parti di trovare un punto di incontro.
Le OO.SS restano in attesa di comunicazioni da parte del Cda con la speranza di riportare in sede di contrattazione la discussione di una problematica che coinvolge non solo lavoratori, ma intere famiglie e gli ospiti stessi della struttura.
Al centro della riunione, richiesta delle OOSS c’era la procedura di licenziamento collettivo di 27 dipendenti attivata dal Cda della casa di riposo.
Le OOSS da parte loro hanno spiegato come non sussistano i presupposti giuridici ed economici richiesti dalla Legge 223/91 artt. 4 e 24 per attuare tale procedura, poiché il personale non è in eccedenza poiché non vi è né una trasformazione né una riduzione e nemmeno una cessazione di attività.
Fp CGIL Cisl Fp e UIL Fpl hanno inoltre evidenziato che all’interno dell’Ente ex IPAB (ora fondazione) esistono rapporti di lavoro regolati da CCNL pubblico, più precisamente il CCNL Regioni-Autonomie Locali vigente, per i quali non è prevista una procedura ex art. 24, legge 223/1991. L’applicazione della procedura al suddetto personale è illegittima e creerebbe danni, giuridici ed economici irreparabili.
Per quanto riguarda invece i dipendenti soggetti a CCNL Sanità Privata , questo provvedimento avviato in maniera anomala annullerebbe le possibilità di conservazione del posto in caso di esternalizzazione dei servizi.
Al Prefetto le Organizzazioni Sindacali in fine hanno sottolineato che le argomentazioni poste alla base del licenziamento non sono motivate, come, invece, previsto dall’art. 4 della legge 223/1991 e non chiariscono i presupposti previsti dall’art. 24 della legge stessa. In particolare le difficoltà economiche non sono argomentante né documentante negli allegati alla comunicazione di avvio della procedura. Senza gli allegati quali lo Statuto della Fondazione, il Bilancio analitico delle spese relative ai tre anni precedenti, senza l’indicazione del numero e del punteggio Aged degli ospiti assistiti, le non è possibile verificare la previsione del disavanzo effettivo né tantomeno verificare e contestare, atti alla mano, il disavanzo dichiarato nella comunicazione di avvio della procedura di licenziamento.
Per completezza di informazione le OO.SS hanno chiarito durante la riunione la loro posizione in merito alle dichiarazioni apparse sul giornale legata all’ aumento delle rette, evidenziando che da nessuna parte sindacale non è stata mai chiesta un aumento delle rette, e che quindi quelle affermazioni apparse sui quotidiani non erano corrette.
Le OOSS hanno chiesto la revoca completa del provvedimento riportando sul tavolo della trattativa tutta la problematica.
Il Prefetto dopo aver sentito i rappresentanti della Casa di Riposo ha chiesto agli stessi se c’ erano spazi per le richieste fatte della OO.SS.
I legali della struttura hanno dichiarato che solo il Cda al suo completo poteva prendere tale decisione e ha proposto il congelamento degli effetti dovuti dal provvedimento fino alla convocazione del Cda.
Prendendo atto delle dichiarazioni e sentite le parti il Prefetto ha concluso la riunione rimarcando la necessità alle parti di trovare un punto di incontro.
Le OO.SS restano in attesa di comunicazioni da parte del Cda con la speranza di riportare in sede di contrattazione la discussione di una problematica che coinvolge non solo lavoratori, ma intere famiglie e gli ospiti stessi della struttura.
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