Quinta edizione di Comuni Ricicloni in Liguria e la prima considerazione che vi è da fare è che rispetto agli anni passati si sono fatti alcuni passi in avanti, ma c’è ancora molto da realizzare.
Da un punto di vista generale la Regione Liguria, le quattro Province, i Comuni sembrano ancora in un deficit di azione e risultati.
Basti pensare che dei 235 Comuni della nostra regione, solo tre Comuni hanno superato il 45% di raccolta differenziata che prescrive, come obbiettivo intermedio, la legge finanziaria del 2007, e questi sono Villanova d’Albenga (SV) col 58,07 % (a proposito, complimenti per essere arrivata in anticipo con l’obbiettivo del 55 % di raccolta differenziata prescritto per il 31/12/2010!), Camporosso (IM) con il 52,84 % e Albenga con il 45,12 %.
Bisogna citare anche gli altri 7 comuni che fanno parte dei primi 10 della Liguria come percentuali di raccolta differenziata e cioè Busalla, Carcare, Plodio, Moneglia, Cairo Montenotte, Pietra Ligure, Murialdo (tutti che viaggiano tra il 40 % e il 37 % di raccolta differenziata.
I quattro capoluoghi di provincia hanno performance più basse con Savona che guida con il 29,07%, seguita dalla Spezia con il 27,82, Imperia con il 26,27 e Genova con il 24,06. Ancora troppo poco.
Ci sono quindi segnali positivi come quelli sopra citati in un quadro di arretratezza che va da subito affrontata se vogliamo arrivare alla scadenza del 2012 con i conti (e le percentuali) in regola – dichiara Stefano Sarti, presidente di Legambiente Liguria. Per fare questo propongo due riflessioni: occorre estendere quello che sta facendo il Comune della Spezia (ovverosia il progetto di raccolta “porta a porta” in una parte significativa del territorio comunale) a tutti i Comuni, soprattutto i capoluoghi di provincia, della nostra regione. Seconda riflessione: nel sistema porta a porta un ruolo fondamentale lo ha la raccolta dell’organico, che per sue caratteristiche intrinseche deve essere la più delicata e completa possibile. Ebbene, perché non dare impulso alla costruzione di impianti di compostaggio verde (cioè di trattamento dell’organico direttamente dalla raccolta differenziata) in tutte e quattro le province liguri, visto che esistono solo piccoli impianti di questo tipo (come quello della Val Varenna a Genova e di Boscalino alla Spezia)? Ci sembrano questi due esempi concreti per far decollare la raccolta differenziata in tutta la Liguria. La Regione Liguria nel suo complesso supera di poco il 20% di raccolta differenziata e si colloca al 18° posto nella classifica nazionale di Legambiente, con un solo Comune ad avere una percentuale di raccolta differenziata superiore al 55%. Tuttavia si riscontra un lieve incremento percentuale rispetto al 2008.
I dati relativi all’anno 2009 mostrano segnali positivi che vanno interpretati come orientamento degli Enti locali verso un percorso di costante miglioramento – dichiara Renata Briano, Assessore all’Ambiente della Regione Liguria. Benché i numeri della raccolta differenziata rimangano ancora ben lontani dagli obiettivi fissati dalla normativa di settore, il cambiamento si coglie in alcuni inediti casi di eccellenza, in singole iniziative innovative, ma in generale nell’interesse e nella determinazione di molti amministratori a studiare e porre in essere sistemi organizzativi più efficaci ed incentrati sul coinvolgimento diretto della cittadinanza, elemento essenziale di qualsiasi strategia in materia di servizi pubblici. Proprio per questo la Regione ha incrementato l’impegno per sostenere gli Enti locali in questa difficile opera, aumentando le risorse destinate ai Comuni più impegnati nel miglioramento, destinando ulteriori stanziamenti a progetti che prevedano sistemi di raccolta più capillari e valorizzando le pratiche che consentono di ridurre alla fonte la produzione di rifiuti e quindi il relativo peso economico della gestione, come il compostaggio domestico.
Da un punto di vista generale la Regione Liguria, le quattro Province, i Comuni sembrano ancora in un deficit di azione e risultati.
Basti pensare che dei 235 Comuni della nostra regione, solo tre Comuni hanno superato il 45% di raccolta differenziata che prescrive, come obbiettivo intermedio, la legge finanziaria del 2007, e questi sono Villanova d’Albenga (SV) col 58,07 % (a proposito, complimenti per essere arrivata in anticipo con l’obbiettivo del 55 % di raccolta differenziata prescritto per il 31/12/2010!), Camporosso (IM) con il 52,84 % e Albenga con il 45,12 %.
Bisogna citare anche gli altri 7 comuni che fanno parte dei primi 10 della Liguria come percentuali di raccolta differenziata e cioè Busalla, Carcare, Plodio, Moneglia, Cairo Montenotte, Pietra Ligure, Murialdo (tutti che viaggiano tra il 40 % e il 37 % di raccolta differenziata.
I quattro capoluoghi di provincia hanno performance più basse con Savona che guida con il 29,07%, seguita dalla Spezia con il 27,82, Imperia con il 26,27 e Genova con il 24,06. Ancora troppo poco.
Ci sono quindi segnali positivi come quelli sopra citati in un quadro di arretratezza che va da subito affrontata se vogliamo arrivare alla scadenza del 2012 con i conti (e le percentuali) in regola – dichiara Stefano Sarti, presidente di Legambiente Liguria. Per fare questo propongo due riflessioni: occorre estendere quello che sta facendo il Comune della Spezia (ovverosia il progetto di raccolta “porta a porta” in una parte significativa del territorio comunale) a tutti i Comuni, soprattutto i capoluoghi di provincia, della nostra regione. Seconda riflessione: nel sistema porta a porta un ruolo fondamentale lo ha la raccolta dell’organico, che per sue caratteristiche intrinseche deve essere la più delicata e completa possibile. Ebbene, perché non dare impulso alla costruzione di impianti di compostaggio verde (cioè di trattamento dell’organico direttamente dalla raccolta differenziata) in tutte e quattro le province liguri, visto che esistono solo piccoli impianti di questo tipo (come quello della Val Varenna a Genova e di Boscalino alla Spezia)? Ci sembrano questi due esempi concreti per far decollare la raccolta differenziata in tutta la Liguria. La Regione Liguria nel suo complesso supera di poco il 20% di raccolta differenziata e si colloca al 18° posto nella classifica nazionale di Legambiente, con un solo Comune ad avere una percentuale di raccolta differenziata superiore al 55%. Tuttavia si riscontra un lieve incremento percentuale rispetto al 2008.
I dati relativi all’anno 2009 mostrano segnali positivi che vanno interpretati come orientamento degli Enti locali verso un percorso di costante miglioramento – dichiara Renata Briano, Assessore all’Ambiente della Regione Liguria. Benché i numeri della raccolta differenziata rimangano ancora ben lontani dagli obiettivi fissati dalla normativa di settore, il cambiamento si coglie in alcuni inediti casi di eccellenza, in singole iniziative innovative, ma in generale nell’interesse e nella determinazione di molti amministratori a studiare e porre in essere sistemi organizzativi più efficaci ed incentrati sul coinvolgimento diretto della cittadinanza, elemento essenziale di qualsiasi strategia in materia di servizi pubblici. Proprio per questo la Regione ha incrementato l’impegno per sostenere gli Enti locali in questa difficile opera, aumentando le risorse destinate ai Comuni più impegnati nel miglioramento, destinando ulteriori stanziamenti a progetti che prevedano sistemi di raccolta più capillari e valorizzando le pratiche che consentono di ridurre alla fonte la produzione di rifiuti e quindi il relativo peso economico della gestione, come il compostaggio domestico.
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