Si è svolta ieri pomeriggio una riunione presso gli uffici della Provincia per approfondire alcuni aspetti tecnici e normativi della bozza di delibera che la Presidenza dell’AATO Idrico intende proporre all’assemblea dei Sindaci di tutta la provincia di Imperia. Alla riunione, richiesta al Presidente Sappa dal Sindaco di Taggia Vincenzo Genduso, ha partecipato l’Assessore provinciale delegato Leuzzi, l’Ing. Balestra, funzionario dell’AATO, il Prof. Fontana, consulente della Provincia, ed i sindaci di Badalucco (Bestagno), Terzorio (Ferrari), S. Stefano al Mare (Pallini), Pieve di Teco (Alessandri) e Taggia (Genduso).
Ringraziamo l’ assessore Leuzzi, il Prof. Fontana e l’Ing. Balestra per la disponibilità dimostrata nel fornire tutte le spiegazioni che nel corso dell’incontro sono state richieste dai sindaci presenti.
Registriamo favorevolmente che sia stata redatta una nuova bozza di delibera nella quale è modificato il punto relativo alla salvaguardia dei Comuni sotto i 1000 abitanti che ci trova in linea di massima d’ accordo.
Ciononostante, dopo aver approfondito le motivazioni che stanno alla base degli altri punti di deliberazione, restiamo fortemente contrari al costrutto generale del provvedimento che riteniamo debba essere ritirato e non portato alla votazione dell’assemblea dei sindaci. In particolare:
Non condividiamo la necessità e l’urgenza con le quali l’AATO (che avrà potere deliberativo fino al 31/12/2010) viene chiamato a decidere di avviare le procedure di gara per il gestore unico provinciale. Questo a fronte di un quadro normativo complesso, contradditorio e in evoluzione. Occorre attendere infatti l’imminente promulgazione della Legge Regionale che si esprimerà in materia e soprattutto l’esito del referendum per la gestione pubblica dell’ acqua che ha ottenuto un grande consenso popolare: in caso di successo il quadro normativo di riferimento cambierà radicalmente.
Continuiamo a non comprendere e a non condividere la necessità e la solerzia con la quale l’AATO viene chiamato a deliberare (anche solo con una presa d’atto) la cosiddetta salvaguardia a 3 società partecipate pubblico/private (Acquedotto di Savona, Amat e Aiga) che operano sul territorio imperiese. La legge in vigore già stabilisce, a fronte di determinati requisiti, che queste società possano operare in regime transitorio fino a scadenza dei loro contratti di servizio e non richiede un pronunciamento dell’ATO in tal senso. Ci sembra un atto inopportuno e anche ‘rischioso’ dal punto di vista della legittimità normativa, che viene proposto alla responsabilità dell’Assemblea dei Sindaci.
Anche la ‘salvaguardia’ ai piccoli comuni delle Comunità Montane nel quadro generale della delibera appare un’ operazione schiettamente demagogica piuttosto che un sostanziale e reale riconoscimento di autonomia gestionale. Ricordiamo che, stante la normativa attuale, pochissimi comuni ancorchè salvaguardati formalmente, rispetterebbero i requisiti richiesti non potendo di fatto beneficiarne e rientrando quindi nella gestione unica provinciale.
Un'altra forte contrarietà riguarda il destino degli acquedotti di tutti gli altri comuni che non rientrano nelle salvaguardie previste dalla delibera. Parliamo di Sanremo, Taggia, Bordighera, Diano Marina, Ospedaletti, San Bartolomeo al Mare, Riva Ligure, Santo Stefano al Mare, Diano Castello, Dolcedo, Pieve di Teco, San Lorenzo al Mare, Cipressa, Ceriana, Badalucco, Castellaro e Cervo, che da questo provvedimento non vengono affatto tutelati nelle loro autonomie gestionali pur offrendo un servizio di qualità e a basso costo ai propri cittadini. Con questa delibera si rischia che tutti gli acquedotti di questi Comuni verranno messi a gara per essere affidati alla gestione di società private con un aggravio di costi per i cittadini ed un peggioramento della qualità e della manutenzione degli impianti. Parliamo di oltre 113.000 cittadini, la metà di tutta la Provincia.
In definitiva l’unico obiettivo di questo provvedimento sembra essere quello di voler tutelare alcuni grandi Comuni soci delle partecipate (Imperia, Ventimiglia) ed alcune società di capitali tra cui l’ onnipresente Iride. Tutto a fronte dello ‘specchietto per le allodole’ per i piccoli comuni che ottengono la ‘salvaguardia’ formale, ma avranno difficoltà ad ottenerla nella realtà.
Affermiamo con forza che questa delibera non debba essere portata in votazione all’assemblea AATO e chiediamo che il Presidente della Provincia Sappa decida di rinviare questi provvedimenti in attesa che il quadro normativo si definisca.
Nei prossimi giorni chiederemo al riguardo un incontro con il Presidente della Regione Burlando; verranno organizzati incontri con tutti gli altri Sindaci che condividono queste preoccupazioni e queste posizioni e a breve verrà organizzato un convegno sull’acqua pubblica con ospiti di rilievo.
Il Sindaco di Taggia Vincenzo Genduso (foto)
Il Sindaco di Badalucco Walter Bestagno
Il Sindaco di Terzorio Giacomo Ferrari
Ringraziamo l’ assessore Leuzzi, il Prof. Fontana e l’Ing. Balestra per la disponibilità dimostrata nel fornire tutte le spiegazioni che nel corso dell’incontro sono state richieste dai sindaci presenti.
Registriamo favorevolmente che sia stata redatta una nuova bozza di delibera nella quale è modificato il punto relativo alla salvaguardia dei Comuni sotto i 1000 abitanti che ci trova in linea di massima d’ accordo.
Ciononostante, dopo aver approfondito le motivazioni che stanno alla base degli altri punti di deliberazione, restiamo fortemente contrari al costrutto generale del provvedimento che riteniamo debba essere ritirato e non portato alla votazione dell’assemblea dei sindaci. In particolare:
Non condividiamo la necessità e l’urgenza con le quali l’AATO (che avrà potere deliberativo fino al 31/12/2010) viene chiamato a decidere di avviare le procedure di gara per il gestore unico provinciale. Questo a fronte di un quadro normativo complesso, contradditorio e in evoluzione. Occorre attendere infatti l’imminente promulgazione della Legge Regionale che si esprimerà in materia e soprattutto l’esito del referendum per la gestione pubblica dell’ acqua che ha ottenuto un grande consenso popolare: in caso di successo il quadro normativo di riferimento cambierà radicalmente.
Continuiamo a non comprendere e a non condividere la necessità e la solerzia con la quale l’AATO viene chiamato a deliberare (anche solo con una presa d’atto) la cosiddetta salvaguardia a 3 società partecipate pubblico/private (Acquedotto di Savona, Amat e Aiga) che operano sul territorio imperiese. La legge in vigore già stabilisce, a fronte di determinati requisiti, che queste società possano operare in regime transitorio fino a scadenza dei loro contratti di servizio e non richiede un pronunciamento dell’ATO in tal senso. Ci sembra un atto inopportuno e anche ‘rischioso’ dal punto di vista della legittimità normativa, che viene proposto alla responsabilità dell’Assemblea dei Sindaci.
Anche la ‘salvaguardia’ ai piccoli comuni delle Comunità Montane nel quadro generale della delibera appare un’ operazione schiettamente demagogica piuttosto che un sostanziale e reale riconoscimento di autonomia gestionale. Ricordiamo che, stante la normativa attuale, pochissimi comuni ancorchè salvaguardati formalmente, rispetterebbero i requisiti richiesti non potendo di fatto beneficiarne e rientrando quindi nella gestione unica provinciale.
Un'altra forte contrarietà riguarda il destino degli acquedotti di tutti gli altri comuni che non rientrano nelle salvaguardie previste dalla delibera. Parliamo di Sanremo, Taggia, Bordighera, Diano Marina, Ospedaletti, San Bartolomeo al Mare, Riva Ligure, Santo Stefano al Mare, Diano Castello, Dolcedo, Pieve di Teco, San Lorenzo al Mare, Cipressa, Ceriana, Badalucco, Castellaro e Cervo, che da questo provvedimento non vengono affatto tutelati nelle loro autonomie gestionali pur offrendo un servizio di qualità e a basso costo ai propri cittadini. Con questa delibera si rischia che tutti gli acquedotti di questi Comuni verranno messi a gara per essere affidati alla gestione di società private con un aggravio di costi per i cittadini ed un peggioramento della qualità e della manutenzione degli impianti. Parliamo di oltre 113.000 cittadini, la metà di tutta la Provincia.
In definitiva l’unico obiettivo di questo provvedimento sembra essere quello di voler tutelare alcuni grandi Comuni soci delle partecipate (Imperia, Ventimiglia) ed alcune società di capitali tra cui l’ onnipresente Iride. Tutto a fronte dello ‘specchietto per le allodole’ per i piccoli comuni che ottengono la ‘salvaguardia’ formale, ma avranno difficoltà ad ottenerla nella realtà.
Affermiamo con forza che questa delibera non debba essere portata in votazione all’assemblea AATO e chiediamo che il Presidente della Provincia Sappa decida di rinviare questi provvedimenti in attesa che il quadro normativo si definisca.
Nei prossimi giorni chiederemo al riguardo un incontro con il Presidente della Regione Burlando; verranno organizzati incontri con tutti gli altri Sindaci che condividono queste preoccupazioni e queste posizioni e a breve verrà organizzato un convegno sull’acqua pubblica con ospiti di rilievo.
Il Sindaco di Taggia Vincenzo Genduso (foto)
Il Sindaco di Badalucco Walter Bestagno
Il Sindaco di Terzorio Giacomo Ferrari
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