mercoledì, settembre 08, 2010

Vele d'Epoca il programma di domani

Ore 11.00 – Partenza prima regata dedicata a “Carlo Sciarelli: un grande progettista italiano”
Ore 17.00 – Premiazione alunni Istituto Nautico “A.Doria” di Imperia – area convegni – banchina
Ore 18.00 – Premiazione regata – area cerimonie – banchina
Ore 18.30 – “L’uomo che mangia le piante” – Libereso Guglielmi: a cura di Confesercenti – CIA – CCIAA di Imperia – Museo Navale Calata Anselmi (vedere approfondimento)
Ore 19.00 – Processo alla regata – area cerimonie – banchina
Ore 21.00 – Spettacolo di intrattenimento “Le Navet Bête” che anima la serata con il suo viaggio nel mondo surreale e caotico, ricco di elettrizzanti esibizioni acrobatiche, ritmo e grottesche buffonerie - area spettacoli – banchina (vedere approfondimento)
La banchina di Imperia si presenta quest’anno totalmente rinnovata: inserito nel nuovo Marina di Imperia non ha perso le sue caratteristiche di banchina commerciale e le retrostanti costruzioni di archeologia industriale, oggi ristrutturate e trasformate in Museo Navale, rappresentano un contesto unico nel Mediterraneo.
La banchina sulla quale sono ormeggiate le maggiori imbarcazioni ospiterà come tradizione spettacoli e divertimento per tutti i partecipanti.
Nella prima giornata della sedicesima edizione delle Vele d’Epoca di Imperia, un’edizione scoppiettante prevista nel Nuovo Porto di Imperia camminando lungo la Banchina di Calata Anselmi non si può davvero rimanere indifferenti. Le 74 barche d’epoca arrivate a Imperia suscitano emozioni che una barca moderna, composta di materiali tanto tecnologici ma anche un pò freddi, non sono in grado di suscitare.
Non si può certamente rimanere indifferenti di fronte a capolavori galleggianti creati da maestri d’ascia, che con la sola abilità delle loro mani e senza tecnologia, riuscivano a mettere in acqua testimonianze di una cultura nautica che non ha avuto eguali. Un mondo di progettisti e di cantieri che non aveva e non ha soltanto una valenza tecnica ma anche e soprattutto un profondo supporto culturale strettamente legato alle proprie radici. Non per niente un gruppo di appassionati ha fondato un sodalizio, l’AIVE, che ha sempre avuto il fine di promuovere il recupero di questi pezzi unici e inimitabili .
Domani, giovedì 9 settembre, prenderà il via la prima regata dedicata a “Carlo Sciarelli, un grande progettista Italiano”. Alla sua storia di progettista, architetto, yacht designer si unisce il fatto che è stato il responsabile tecnico dei primi raduni di Imperia. Con sudati risparmi progetta e costruisce nel 1960 la sua prima barca, l'Anfitrite. La barca va bene, prodigiosamente bene, vince quasi tutte le regate alle quali partecipa. Ma anche qui, Carlo non si accontenta, affina la tecnica, si spinge oltre, progetta un altro tipo di barca, che gli viene stavolta commissionata da un suo avversario di regata. Inizia così la curiosa storia nella nautica. Nella sua vita ha progettato circa 140 barche e dai suoi progetti sono state realizzate in tutto il mondo più di 400 imbarcazioni.
Giudice severo di se stesso aveva dietro la scrivania, dove lavorava, una striscia di carta con elencati i 137 nomi delle sue barche, solo su alcuni però c'era un asterisco, dove cioè il suo progetto aveva raggiunto la perfetta sintesi di utilità e bellezza.
Frequenta fin da ragazzo i moli dello Yachting Club Adriaco subendo il fascino delle barche. Inizia a bordeggiare per il golfo di Trieste con un beccaccino, una deriva che gli permette di appropriarsi dei segreti della navigazione. Ma non si accontenta, non gli interessa solo navigare vuole capire le barche, la forma degli scafi, il loro comportamento in mare.
Inizia per lui un percorso di conoscenza, che in realtà durerà tutta la vita e da perfetto autodidatta, studia, analizza, approfondisce con una cura quasi maniacale, ogni aspetto delle cose che gli interessano. Si avvicina così alla cultura classica, impara il latino per leggere e studiare direttamente dalle fonti. Con lo stesso metodo si avvicina alla musica classica, all'architettura, all'arte e alla nautica. La sua biblioteca inizia ad ampliarsi fino a contare più di 1000 volumi di letteratura, architettura, arte, storia navale, classici latini e greci. Ne esce un uomo con una cultura a tutto campo capace di grandi intuizioni e di analisi acute e originali.
Nel 1959, il suo primo lavoro da progettista: restaura per sé una passera costruita sull'Isola di Veglia negli anni ’30, Aspasia.
“Il bello non è nuovo, il nuovo non è bello” soleva dire. Tutta la sua opera di yacht designer infatti, è stata connotata dalla ricerca della “bellezza”. Da profondo conoscitore dei classici qual'era, puntava alla sintesi perfetta di armonia e equilibrio delle forme e funzionalità. In banchina si può ammirare una dei sui capolavori: Chaplin dell’indimenticata Nucci Novi Cepellini che è stata Vice Presidente ISAF (organismo mondiale della vela) e che il marito e figli hanno voluto donare alla Marina Militare (vedi scheda e testo nel sito su Chaplin www.veledepoca.com).

Nessun commento: