Si conclude sabato 2 ottobre alle 17,oo - nel chiostro della Chiesa di Sant'Agostino a Ventimiglia - la 4^ edizione di Settembre Philobiblon, rassegna di incontri d'autore organizzata dalla casa editrice ventimigliese, sotto il patrocinio del Comune di Ventimiglia, con il coordinamento di Diego Marangon ed il supporto logistico della libreria Casella.
Protagonista dell'ultimo, interessante incontro sarà Freddy Colt, (foto) curatore della prima edizione annotata de "Il capitano Spaventa" di Giosuè Borsi, romanzo giovanile
dell'autore livornese, tragicamente scomparso in giovane età durante la Prima Guerra Mondiale.
Libro scritto e illustrato tra i quattordici e i diciannove anni, a puntate settimanali, che il giovane Borsi inviava al fratello Gino, studente del collegio Cicognini di Prato, per attenuargli il dolore della distanza da casa. Il romanzo fu pubblicato postumo, dopo la morte dell'autore da Bemporad nel 1917.
"Il capitano Spaventa" conserva ancora oggi, in maniera incredibile, tutta la sua freschezza. E' un romanzo divertente, pieno di ritmo ed il suo fascino consiste nell'amalgama perfetto tra lo stile comico e quello epico, sfociando spesso in trovate esilaranti. Chiara ed evidente l'ispirazione al modello de "I tre moschettieri" di Dumas, seppur trattata in chiave spesso parodistica. I protagonisti sono due ragazzi, personaggi del tutto antitetici, uno coraggioso e intraprendente, l'altro timido e pusillanime. Il capitano Spaventa è descritto come abile spadaccino, ma borioso e prepotente, in grado tuttavia, dopo un duello con il ragazzo coraggioso, di apprezzarne le doti di schermitore. Convintolo facilmente a seguirlo, lo trascinerà, suo malgrado e dopo varie peripezie, con sé a Parigi, verso una vita piena di gloria e di avventure, sull'esempio del suo eroe-modello, il prode D'Artagnan.
Assolutamente singolare ed unica la figura di Giosué Borsi (1888-1915) che fu scrittore e giornalista. Diresse il "Nuovo Giornale" di Firenze. Partecipò al primo conflitto mondiale e cadde in combattimento. Lasciò scritti di diversa natura: studi critici su Dante, novelle, racconti per bambini, lettere e opere di saggistica morale.
A parlare dell'autore e della su aopera l'eccentrico ed originale personaggio dei giorni nostri Freddy Colt, musicista, conferenziere, ideatore di progetti artistici e organizzatore di spettacoli teatrali e musicali, oltre che coordinatore e curatore delle iniziative della Piccola Biblioteca della Pigna di Sanremo. Tra le altre sue numerose e poliedriche attività, da ricordare anche la attività in campo editoriale e discografico. Con Philobiblon ha pubblicato nel 2004 "Perché Sanremo è Sanremo - storia di una vocazione musicale".
Protagonista dell'ultimo, interessante incontro sarà Freddy Colt, (foto) curatore della prima edizione annotata de "Il capitano Spaventa" di Giosuè Borsi, romanzo giovanile
dell'autore livornese, tragicamente scomparso in giovane età durante la Prima Guerra Mondiale.
Libro scritto e illustrato tra i quattordici e i diciannove anni, a puntate settimanali, che il giovane Borsi inviava al fratello Gino, studente del collegio Cicognini di Prato, per attenuargli il dolore della distanza da casa. Il romanzo fu pubblicato postumo, dopo la morte dell'autore da Bemporad nel 1917.
"Il capitano Spaventa" conserva ancora oggi, in maniera incredibile, tutta la sua freschezza. E' un romanzo divertente, pieno di ritmo ed il suo fascino consiste nell'amalgama perfetto tra lo stile comico e quello epico, sfociando spesso in trovate esilaranti. Chiara ed evidente l'ispirazione al modello de "I tre moschettieri" di Dumas, seppur trattata in chiave spesso parodistica. I protagonisti sono due ragazzi, personaggi del tutto antitetici, uno coraggioso e intraprendente, l'altro timido e pusillanime. Il capitano Spaventa è descritto come abile spadaccino, ma borioso e prepotente, in grado tuttavia, dopo un duello con il ragazzo coraggioso, di apprezzarne le doti di schermitore. Convintolo facilmente a seguirlo, lo trascinerà, suo malgrado e dopo varie peripezie, con sé a Parigi, verso una vita piena di gloria e di avventure, sull'esempio del suo eroe-modello, il prode D'Artagnan.
Assolutamente singolare ed unica la figura di Giosué Borsi (1888-1915) che fu scrittore e giornalista. Diresse il "Nuovo Giornale" di Firenze. Partecipò al primo conflitto mondiale e cadde in combattimento. Lasciò scritti di diversa natura: studi critici su Dante, novelle, racconti per bambini, lettere e opere di saggistica morale.
A parlare dell'autore e della su aopera l'eccentrico ed originale personaggio dei giorni nostri Freddy Colt, musicista, conferenziere, ideatore di progetti artistici e organizzatore di spettacoli teatrali e musicali, oltre che coordinatore e curatore delle iniziative della Piccola Biblioteca della Pigna di Sanremo. Tra le altre sue numerose e poliedriche attività, da ricordare anche la attività in campo editoriale e discografico. Con Philobiblon ha pubblicato nel 2004 "Perché Sanremo è Sanremo - storia di una vocazione musicale".
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