Parlare lo stesso linguaggio quando si verifica la necessità di un soccorso per agire in tempi celeri e nelle modalità più adeguate. Questo lo scopo di "Squalo 2010" - complessa esercitazione internazionale di ricerca e soccorso ad un velivolo incidentato - a cui hanno partecipato, sia in qualità di osservatori sia direttamente con propri mezzi aeronavali, delegazioni della Libia, Israele, Spagna, Algeria, Francia, Turchia, Slovenia ed Egitto. L'esercitazione coordinata dalla Direzione Marittima e dalla Prefettura di Catania ha visto coinvolti oltre cinquecento uomini con l'impiego di trenta unità navali, otto aeromobili, tre gruppi sommozzatori e decine di mezzi terrestri, della Guardia costiera, della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, del 118, della Croce Rossa e di tutte le forze armate e di polizia marittima interessate. Non va infine dimenticato il supporto nelle comunicazioni fornito dalla locale associazione radioamatori.
Nella sala operativa della Capitanerie di Porto di Catania - dove per la prima volta è stato sperimentato un sistema satellitare che ha trasmesso immagini televisive di alta qualità, rendendo possibile a tutti gli operatori di seguire in tempo reale le varie fasi dell'operazione - erano presenti dirigenti dell'Agenzia Nazionale Sicurezza volo, dell'ENAC, dell'ENAV e della compagnia Alitalia che ha messo a disposizione la sua struttura operativa di crisis management a supporto della compagnia aerea fittizia dell'aeromobile incidentato.
"Esercitazioni del genere" spiega il Contrammiraglio Vincenzo Melone responsabile dell'attività operativa della Guardia costiera "sono essenziali per verificare l'efficienza del complesso apparato dei soccorsi che agisce su tre piani interconnessi mare, terra e cielo e affinare l'operatività negli aspetti tecnico-organizzativi, funzionali e di comunicazione. Con l'occasione "ha sottolineato l'Ammiraglio" sono stati impiegati per la prima volta nuovi mezzi in dotazione della Guardia costiera, l'elicottero AW139 e la motovedetta ogni tempo classe 300 che hanno dimostrato a pieno le loro capacità operative".
L'operazione Squalo 2010 è stata seguita con curiosità ed attenzione dalla cittadinanza e dai numerosi media.
Nella sala operativa della Capitanerie di Porto di Catania - dove per la prima volta è stato sperimentato un sistema satellitare che ha trasmesso immagini televisive di alta qualità, rendendo possibile a tutti gli operatori di seguire in tempo reale le varie fasi dell'operazione - erano presenti dirigenti dell'Agenzia Nazionale Sicurezza volo, dell'ENAC, dell'ENAV e della compagnia Alitalia che ha messo a disposizione la sua struttura operativa di crisis management a supporto della compagnia aerea fittizia dell'aeromobile incidentato.
"Esercitazioni del genere" spiega il Contrammiraglio Vincenzo Melone responsabile dell'attività operativa della Guardia costiera "sono essenziali per verificare l'efficienza del complesso apparato dei soccorsi che agisce su tre piani interconnessi mare, terra e cielo e affinare l'operatività negli aspetti tecnico-organizzativi, funzionali e di comunicazione. Con l'occasione "ha sottolineato l'Ammiraglio" sono stati impiegati per la prima volta nuovi mezzi in dotazione della Guardia costiera, l'elicottero AW139 e la motovedetta ogni tempo classe 300 che hanno dimostrato a pieno le loro capacità operative".
L'operazione Squalo 2010 è stata seguita con curiosità ed attenzione dalla cittadinanza e dai numerosi media.
Nessun commento:
Posta un commento