Sabato 4 settembre, a Loano, alle ore 21.30, nella Sala Consiliare di Palazzo Doria si svolgerà la serata “Note d’Autore” con il cantautore genovese Franco Boggero. Boggero, accompagnato da Marco Spiccio (pianoforte e voce), Federico Bagnasco (contrabbasso e voce) e Daviano Rotella (batteria), Paolo Maffi (sax contralto, sax soprano) presenterà dal vivo il suo album d’esordio “Lo so che non c’entra niente”, secondo classificato nella sezione album d’esordio al Premio Tenco 2009.
Franco Boggero, quotidianamente si occupa di arte in qualità di storico alla Soprintendenza alle Belle Arti di Genova, ed in particolare dei beni culturali del Ponente ligure, dirigendo restauri e organizzando mostre. Ha scritto di pittura, scultura lignea, argenteria, apparati effimeri.
Accanto all’arte ha coltivato la passione per la musica. Scrive canzoni (testi e musiche) dagli anni ’70 e incoraggiato da Giorgio Conte, canta in pubblico dalla fine degli anni ’90, sempre accompagnato al piano da Marco Spiccio, apprezzato “agitatore culturale” nell'ambiente della canzone d'autore.
Con quest’ultimo e con Augusto Forin ha dato vita per qualche anno, dal 1998, a “Operazione Arcivernice”, ispirata alla mitica figura di Pier Lambicchi, con l’intento di far rivivere luoghi belli e poco noti per mezzo di “verniciature musicali”.
Nel 2007, intorno a Boggero si è costituito un gruppo che affianca al pianoforte di Spiccio l'eclettismo e l'estrosa sensibilità di Federico Bagnasco e Daviano Rotella.
“Lo so che non c'entra niente” è il primo album di Franco Boggero, registrato dal vivo a Genova e prodotto da Bruno Cimenti e Nives Agostinis per la ‘Folkest Dischi’ di Spilimbergo.
Hanno fatto seguito all’uscita del disco una serie di importanti concerti. Nell’estate 2009 ha partecipato al Folkest Festival di Spilimbergo, ha suonato (su richiesta del Club Tenco) alla Maison Musique di Rivoli, ed ha vinto a Brescia (ex aequo con la Banda Elastica Pellizza) la targa “Bigi Barbieri” nell’ambito 7° edizione del Festival della canzone Umoristica d’Autore (“Dallo Sciamano allo Showman”). Proprio con questa sua opera prima ha ottenuto la nomination per la Targa Tenco / Opera Prima ed ha suonato nelle serate del Teco al Teatro Ariston di Sanremo.
“Le mie canzoni” spiega Boggero “prendono spunto da cose all’apparenza “poco importanti”: oggetti, rumori, frasi raccolte al volo e lasciate sedimentare. Possono far pensare a caramelle che vanno tenute in bocca senza romperle coi denti, o a bicchieri di vino che non sembra il caso di buttare giù d’un fiato. Percorsi di poca durata e senza una meta apparente: a parte, forse, la semplice voglia di affrontarli. Si tratta, a farla breve, di partire da piccole cose, alludendo a un diverso modo di pensare. Di esaltare la lentezza e l'imprevedibilità di percorsi pedonali, ruminando materiali più raccattati che selezionati. Di appassionarsi, per così dire, a strane bestie.”
“Boggero” scrive nella tesi di laurea Marzio Angiolani, “studia i personaggi con una minuzia da entomologo, ne riporta le frasi e le battute (ad esempio il verso "Può darsi che a noi uomini ci piace perdere", presente in Chimica, lo ha realmente rivolto a lui un casellante dell'autostrada), e soprattutto descrive sapientemente gli spazi, i luoghi di lavoro, le situazioni, diremmo l'habitat fisico e psicologico, in cui questi personaggi si muovono ed agiscono. Così talvolta i bozzetti spingono l'ironia fino alle soglie della comicità.”
La serata musicale è ad ingresso libero.
Franco Boggero, quotidianamente si occupa di arte in qualità di storico alla Soprintendenza alle Belle Arti di Genova, ed in particolare dei beni culturali del Ponente ligure, dirigendo restauri e organizzando mostre. Ha scritto di pittura, scultura lignea, argenteria, apparati effimeri.
Accanto all’arte ha coltivato la passione per la musica. Scrive canzoni (testi e musiche) dagli anni ’70 e incoraggiato da Giorgio Conte, canta in pubblico dalla fine degli anni ’90, sempre accompagnato al piano da Marco Spiccio, apprezzato “agitatore culturale” nell'ambiente della canzone d'autore.
Con quest’ultimo e con Augusto Forin ha dato vita per qualche anno, dal 1998, a “Operazione Arcivernice”, ispirata alla mitica figura di Pier Lambicchi, con l’intento di far rivivere luoghi belli e poco noti per mezzo di “verniciature musicali”.
Nel 2007, intorno a Boggero si è costituito un gruppo che affianca al pianoforte di Spiccio l'eclettismo e l'estrosa sensibilità di Federico Bagnasco e Daviano Rotella.
“Lo so che non c'entra niente” è il primo album di Franco Boggero, registrato dal vivo a Genova e prodotto da Bruno Cimenti e Nives Agostinis per la ‘Folkest Dischi’ di Spilimbergo.
Hanno fatto seguito all’uscita del disco una serie di importanti concerti. Nell’estate 2009 ha partecipato al Folkest Festival di Spilimbergo, ha suonato (su richiesta del Club Tenco) alla Maison Musique di Rivoli, ed ha vinto a Brescia (ex aequo con la Banda Elastica Pellizza) la targa “Bigi Barbieri” nell’ambito 7° edizione del Festival della canzone Umoristica d’Autore (“Dallo Sciamano allo Showman”). Proprio con questa sua opera prima ha ottenuto la nomination per la Targa Tenco / Opera Prima ed ha suonato nelle serate del Teco al Teatro Ariston di Sanremo.
“Le mie canzoni” spiega Boggero “prendono spunto da cose all’apparenza “poco importanti”: oggetti, rumori, frasi raccolte al volo e lasciate sedimentare. Possono far pensare a caramelle che vanno tenute in bocca senza romperle coi denti, o a bicchieri di vino che non sembra il caso di buttare giù d’un fiato. Percorsi di poca durata e senza una meta apparente: a parte, forse, la semplice voglia di affrontarli. Si tratta, a farla breve, di partire da piccole cose, alludendo a un diverso modo di pensare. Di esaltare la lentezza e l'imprevedibilità di percorsi pedonali, ruminando materiali più raccattati che selezionati. Di appassionarsi, per così dire, a strane bestie.”
“Boggero” scrive nella tesi di laurea Marzio Angiolani, “studia i personaggi con una minuzia da entomologo, ne riporta le frasi e le battute (ad esempio il verso "Può darsi che a noi uomini ci piace perdere", presente in Chimica, lo ha realmente rivolto a lui un casellante dell'autostrada), e soprattutto descrive sapientemente gli spazi, i luoghi di lavoro, le situazioni, diremmo l'habitat fisico e psicologico, in cui questi personaggi si muovono ed agiscono. Così talvolta i bozzetti spingono l'ironia fino alle soglie della comicità.”
La serata musicale è ad ingresso libero.
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