Sabato 30 aprile, ad Alassio, nella Pinacoteca Carlo Levi, in Palazzo Morteo, alle ore 18,00, si svolgerà l’inaugurazione della mostra bibliografica “Carlo Levi ad Alassio: i libri, le carte nelle nuove vetrine espositive della Pinacoteca di Palazzo Morteo”, promossa dall’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Alassio.
La mostra presenta il prezioso fondo di carte appartenute a Carlo Levi, donate alla Città di Alassio da Silvia e Antonio Ricci e riordinate e catalogate dal dott. Luca Beltrami e dalla dott.ssa Carla Peragallo sotto la direzione dei professori Alberto Beniscelli e Franco Contorbia del DIRAS dell’Università di Genova.
Il fondo comprende manoscritti, appunti, lettere, annotazioni di lavoro. Si tratta di una importante testimonianza dei contatti tra Levi e i maggiori intellettuali italiani e dell’atmosfera culturale in cui operava.
Interverranno all’inaugurazione, accanto all’Assessore alla Cultura, Monica Zioni, Alberto Beniscelli, Franco Boggero e Stefano Levi Della Torre, che parlerà della figura di Carlo Levi.
Luca Beltrami presenterà le carte dell’archivio di Carlo Levi esposte per la mostra.
Carlo Levi era profondamente legato ad Alassio, dove ha soggiornato spesso nel periodo estivo dal 1929 al 1975, stabilendo un particolare legame con la città.
A Carlo Levi, Alassio ha dedicato la Pinacoteca civica di Palazzo Morteo, dove dal 2003 sono custoditi ventidue importanti dipinti dello scrittore.
Noto ai più per aver scritto il celebre “Cristo si è fermato a Eboli”, Carlo Levi era solito trascorrere le sue estati in una villa sulle alture di Alassio e i quadri esposti nella pinacoteca alassina sono stati realizzati durante questi soggiorni: tanti paesaggi, carrubi, alberi tanto cari a Levi e un famoso ritratto di Italo Calvino, dipinto durante una delle frequenti visite dello scrittore sanremese a Villa Levi.
“Oggi a questo “gioiello” cittadino” dice Monica Zioni “si è aggiunto un significativo fondo di carte appartenute allo scrittore, catalogato e raccolto in un volume, e a disposizione del grande pubblico anche on-line. Si tratta di una operazione culturale di ampio raggio, che, grazie alla generosità di Silvia e Antonio Ricci, consente di mettere a disposizione materiale di ricerca che rappresenta un significativo punto di riferimento per chiunque intenda occuparsi dello scrittore e pittore torinese.”
La mostra presenta il prezioso fondo di carte appartenute a Carlo Levi, donate alla Città di Alassio da Silvia e Antonio Ricci e riordinate e catalogate dal dott. Luca Beltrami e dalla dott.ssa Carla Peragallo sotto la direzione dei professori Alberto Beniscelli e Franco Contorbia del DIRAS dell’Università di Genova.
Il fondo comprende manoscritti, appunti, lettere, annotazioni di lavoro. Si tratta di una importante testimonianza dei contatti tra Levi e i maggiori intellettuali italiani e dell’atmosfera culturale in cui operava.
Interverranno all’inaugurazione, accanto all’Assessore alla Cultura, Monica Zioni, Alberto Beniscelli, Franco Boggero e Stefano Levi Della Torre, che parlerà della figura di Carlo Levi.
Luca Beltrami presenterà le carte dell’archivio di Carlo Levi esposte per la mostra.
Carlo Levi era profondamente legato ad Alassio, dove ha soggiornato spesso nel periodo estivo dal 1929 al 1975, stabilendo un particolare legame con la città.
A Carlo Levi, Alassio ha dedicato la Pinacoteca civica di Palazzo Morteo, dove dal 2003 sono custoditi ventidue importanti dipinti dello scrittore.
Noto ai più per aver scritto il celebre “Cristo si è fermato a Eboli”, Carlo Levi era solito trascorrere le sue estati in una villa sulle alture di Alassio e i quadri esposti nella pinacoteca alassina sono stati realizzati durante questi soggiorni: tanti paesaggi, carrubi, alberi tanto cari a Levi e un famoso ritratto di Italo Calvino, dipinto durante una delle frequenti visite dello scrittore sanremese a Villa Levi.
“Oggi a questo “gioiello” cittadino” dice Monica Zioni “si è aggiunto un significativo fondo di carte appartenute allo scrittore, catalogato e raccolto in un volume, e a disposizione del grande pubblico anche on-line. Si tratta di una operazione culturale di ampio raggio, che, grazie alla generosità di Silvia e Antonio Ricci, consente di mettere a disposizione materiale di ricerca che rappresenta un significativo punto di riferimento per chiunque intenda occuparsi dello scrittore e pittore torinese.”
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