venerdì, aprile 01, 2011

Le nuove frontiere della cardiologia nel Congresso dell'Ance


Nuovi farmaci in grado di migliorare la vita dei pazienti cardiopatici e di diminuirne la mortalità. Un macchinario di ultima generazione per il massaggio cardiaco automatico, che dagli Usa sta per arrivare in Italia. La prevenzione delle malattie cardiovascolari fin dall’infanzia, con il progetto di sostituire le merendine con la frutta a scuola. Santa Margherita, per tre giorni – da giovedì 31 marzo a sabato 2 aprile all’Hotel Regina Elena di via Milite Ignoto 44 – sarà la capitale nazionale della cardiologia. Lo scopo del convegno organizzato dall’Ance - Associazione Nazionale Cardiologi del Territorio (www.ancecario.it) – è proprio questo: creare una sinergia tra cardiologo ospedaliero, medico di famiglia e territorio. Ed esplorare le nuove frontiere della prevenzione. Sfatando anche alcuni stereotipi: “Il più clamoroso riguarda lo sport – spiega Roberto Pescatori, medico di Medicina Generale Specialista in Cardioangiochirurgia e Consigliere Nazionale Ance che ha organizzato il convegno con Alberto Cavallini, specialista in Cardiologia e responsabile regionale Ance Liguria – per ogni paziente cardiopatico, invece, il medico deve consigliare un’attività sportiva adeguata. Molta gente, invece, pensa: “Sono malato di cuore sto fermo”. Ecco, niente di più sbagliato”. Oltre 170 iscritti tra cardiologi e medici di famiglia hanno affollato la sala dell’Hotel Regina Elena durante il primo giorno di incontro (aperto al pubblico). Per indagare, anche, su un fenomeno come quello della morte improvvisa. La cardiopatia, infatti, è la prima causa di morte al mondo. Anche in Italia, dove qualcuno viene colpito da un attacco di cuore ogni tre minuti : oltre 160 mila persone all’anno. Nel mondo, la cardiopatia è la causa del 77 per cento delle morti. In Italia, del 44 per cento. A soffrire di malattie cardiovascolari sono – a sorpresa – più le donne degli uomini: il 55 per cento contro il 44. Come si può intervenire? “Fa impressione pensare che lo 0,2 per cento della popolazione sana è colpito da morte improvvisa – spiega Pescatori – si tratta di un grosso numero. Ebbene, su questo bisogna agire: con la prevenzione primaria. Ovvero: astenersi dal fumo, fare l’attività fisica giusta, e non eccedere con il vino: un bicchiere al giorno di vino rosso è più che sufficiente”. La cultura della buona tavola, infatti, a volte può essere un problema, come spiega Alberto Cavallini, responsabile Ance Liguria: “La battaglia è quella di diminuire di peso, fare attività fisica e non mangiare cibo spazzatura: in Italia è molto forte il piacere della tavola, ma non sempre questo si accompagna a una sana alimentazione. E soprattutto, non c’è la cultura di far mangiare frutta e verdura ai bambini“. Proprio in questa direzione, l’Ance sta studiando un progetto in tutte le scuole d’Italia, perché i bambini possano fare una merenda a metà mattinata a base di frutta: proprio per ridurre il consumo di quegli snack così grassi e dannosi. Altra novità fondamentale riguarda il massaggio cardiaco: il limite di questa manovra di rianimazione è la stanchezza della persona che lo pratica. Senza contare che effettuare il massaggio cardiaco ad un paziente su una barella in movimento può comportare dei problemi. Ebbene, dagli Stati Uniti sta per arrivare anche in Italia un macchinario rivoluzionario : il massaggiatore automatico, presentato all’ultimo congresso di Chicago. Si tratta di un piccolo “ragno” che si aggancia sotto la barella e che con le sue “zampe” avvolge il torace del paziente e gli pratica il massaggio. Un altro fronte fondamentale per la prevenzione, è una cura che vada a buon fine. E per questo è fondamentale che il paziente prenda correttamente tutte le medicine: può sembrare banale, ma molto spesso non succede. “Come Ance abbiamo completato due anni fa uno studio, REOART, su pazienti che avevano avuto un infarto e che avevano poi subìto una rivascolarizzazione cardiaca – spiegano Pescatori e Cavallini – ebbene, è venuto fuori che molti non prendevano più le pillole, che sono tante. Insomma, seguivano la terapia a singhiozzo”. Quest’anno è iniziato un nuovo studio: RAI2, su pazienti ipertesi. Per controllare se la terapia funziona.

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