Il Consiglio regionale della Liguria ha approvato oggi con 20 voti a favore e 8 contrari la Legge “Norme contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere”.
“Siamo soddisfatti di questo importante passo che rende più sicuri i cittadini lgbt liguri in un momento di recrudescenza delle violenze e degli atti di odio verso i diversi orientamenti sessuali e identità di genere” – dichiara il presidente di Arcigay Genova Valerio Barbini – “In questa legge sono normati diritti importanti come quello di assistenza al partner in ospedale, anche se purtroppo il tavolo di monitoraggio del governo aveva bocciato la proposta di inserire nella legge i trattamenti ormonali gratuiti per persone transessuali. Questa resta una nostra richiesta irrinunciabile e in aprile quando la regione tornerà ad avere autonomia economica, saremo pronti a fare valere la nostra istanza.”
“Vogliamo ringraziare la prima firmataria Cristina Morelli che ha lavorato assiduamente, assieme alle associazioni lgbt per costruire buona legge, e tutto il centrosinistra che la ha votata” – dichiara Lilia Mulas di ArciLesbica – “questa è una giornata importante, nonostante gli episodi di vergognosa omofobia di cui si sono resi responsabili i consiglieri di PDL e UDC che non hanno votato la legge.”
Durante il dibattito, il consigliere PDL Plinio ha difeso le antiscientifiche teorie di Nicolosi, affermando che le persone omosessuali vivono un disagio che può essere curato solo con una terapia. Saso, sempre del PDL, ha rivendicato di essere assolutamente omofobico e il suo diritto diritto a distinguere tra diversità e anormalità delle persone gay. Il capogruppo UDC Monteleone è intervenuto leggendo la pregiudiziale di incostituzionalità che ha affossato la Legge Concia alla Camera e che contiene volgari e falsi paragoni tra l’omosessualità e zoofilia, pedofilia e incesto. In quel momento i rappresentanti delle Associazioni LGBT presenti sono usciti dall’aula.
“Il clima culturale che il nostro paese sta vivendo non risparmia alcuna area geografica. Una certa politica ignorante e retrogada, di cui il nostro parlamento nazionale ne è stato esempio, legittima i comportamenti di odio e disprezzo di cui sono vittime le persone lgbt in Italia” – dichiara il presidente nazionale Arcigay Aurelio Mancuso – “auspichiamo che adesso il caso ligure possa risvegliare le coscienze.”
“Siamo soddisfatti di questo importante passo che rende più sicuri i cittadini lgbt liguri in un momento di recrudescenza delle violenze e degli atti di odio verso i diversi orientamenti sessuali e identità di genere” – dichiara il presidente di Arcigay Genova Valerio Barbini – “In questa legge sono normati diritti importanti come quello di assistenza al partner in ospedale, anche se purtroppo il tavolo di monitoraggio del governo aveva bocciato la proposta di inserire nella legge i trattamenti ormonali gratuiti per persone transessuali. Questa resta una nostra richiesta irrinunciabile e in aprile quando la regione tornerà ad avere autonomia economica, saremo pronti a fare valere la nostra istanza.”
“Vogliamo ringraziare la prima firmataria Cristina Morelli che ha lavorato assiduamente, assieme alle associazioni lgbt per costruire buona legge, e tutto il centrosinistra che la ha votata” – dichiara Lilia Mulas di ArciLesbica – “questa è una giornata importante, nonostante gli episodi di vergognosa omofobia di cui si sono resi responsabili i consiglieri di PDL e UDC che non hanno votato la legge.”
Durante il dibattito, il consigliere PDL Plinio ha difeso le antiscientifiche teorie di Nicolosi, affermando che le persone omosessuali vivono un disagio che può essere curato solo con una terapia. Saso, sempre del PDL, ha rivendicato di essere assolutamente omofobico e il suo diritto diritto a distinguere tra diversità e anormalità delle persone gay. Il capogruppo UDC Monteleone è intervenuto leggendo la pregiudiziale di incostituzionalità che ha affossato la Legge Concia alla Camera e che contiene volgari e falsi paragoni tra l’omosessualità e zoofilia, pedofilia e incesto. In quel momento i rappresentanti delle Associazioni LGBT presenti sono usciti dall’aula.
“Il clima culturale che il nostro paese sta vivendo non risparmia alcuna area geografica. Una certa politica ignorante e retrogada, di cui il nostro parlamento nazionale ne è stato esempio, legittima i comportamenti di odio e disprezzo di cui sono vittime le persone lgbt in Italia” – dichiara il presidente nazionale Arcigay Aurelio Mancuso – “auspichiamo che adesso il caso ligure possa risvegliare le coscienze.”
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