Approvata oggi dal Consiglio Regionale la nuova Legge Regionale “Disposizioni Regionali per la modernizzazione del settore pesca e acquacoltura”.
Si tratta della Legge Regionale organica del settore, che prevede per la prima volta una vera e propria riorganizzazione dell’intero comparto, ed è orientata a sostenere le micro e piccole imprese, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile ed ecocompatibile del comparto della pesca e dell’acquacoltura ligure.
La Legge, che nella sua stesura ha trovato larga condivisione con gli operatori del settore e le loro organizzazioni professionali ed il mondo della cooperazione, recepisce le normative comunitarie coniugandole con le specificità della realtà della pesca Ligure.
L’obiettivo prioritario della nuova Legge regionale - ci spiega l’Assessore alla Pesca della Regione Giancarlo Cassini, estensore del disegno di Legge - è quello di avviare il processo di modernizzazione del settore della pesca e dell’acquacoltura e a tale scopo individua gli strumenti ed i mezzi per realizzarlo.
In particolare - continua Cassini - attua la “Programmazione regionale di settore”, che rappresenta lo strumento di riferimento per la politica regionale della pesca, e indica i metodi per la sua applicazione sul territorio; semplifica le procedure per la concessione degli aiuti al settore, introduce nuovi aiuti per la multifunzionalità degli operatori, in particolare per il pescaturismo e l’ittiturismo; promuove la ricerca scientifica e le misure di conservazione e gestione delle risorse ittiche; sostiene la cooperazione e l’associazionismo .
Questa Legge, supportata dalle Linee guida regionali per la pesca e l’acquacoltura adottate nel 2007 e rafforzata dai Piani di gestione per le pesche speciali di recente approvazione, avvia ad un vero e proprio processo di ammodernamento e riorganizzazione del settore, in grado non solo di rispondere alle attuali esigenze di modernizzazione delle realtà produttive locali, ma di fornire le basi per la nascita di nuove realtà imprenditoriali per le future generazioni.
Si tratta della Legge Regionale organica del settore, che prevede per la prima volta una vera e propria riorganizzazione dell’intero comparto, ed è orientata a sostenere le micro e piccole imprese, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile ed ecocompatibile del comparto della pesca e dell’acquacoltura ligure.
La Legge, che nella sua stesura ha trovato larga condivisione con gli operatori del settore e le loro organizzazioni professionali ed il mondo della cooperazione, recepisce le normative comunitarie coniugandole con le specificità della realtà della pesca Ligure.
L’obiettivo prioritario della nuova Legge regionale - ci spiega l’Assessore alla Pesca della Regione Giancarlo Cassini, estensore del disegno di Legge - è quello di avviare il processo di modernizzazione del settore della pesca e dell’acquacoltura e a tale scopo individua gli strumenti ed i mezzi per realizzarlo.
In particolare - continua Cassini - attua la “Programmazione regionale di settore”, che rappresenta lo strumento di riferimento per la politica regionale della pesca, e indica i metodi per la sua applicazione sul territorio; semplifica le procedure per la concessione degli aiuti al settore, introduce nuovi aiuti per la multifunzionalità degli operatori, in particolare per il pescaturismo e l’ittiturismo; promuove la ricerca scientifica e le misure di conservazione e gestione delle risorse ittiche; sostiene la cooperazione e l’associazionismo .
Questa Legge, supportata dalle Linee guida regionali per la pesca e l’acquacoltura adottate nel 2007 e rafforzata dai Piani di gestione per le pesche speciali di recente approvazione, avvia ad un vero e proprio processo di ammodernamento e riorganizzazione del settore, in grado non solo di rispondere alle attuali esigenze di modernizzazione delle realtà produttive locali, ma di fornire le basi per la nascita di nuove realtà imprenditoriali per le future generazioni.
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