martedì, agosto 07, 2012

LE FERROVIE PAGHERANNO L'AFFITTO DI UNA NUOVA ABITAZIONE AD UNA FAMIGLIA DI FEGINO CHE NON PUO' VIVERE NELLA PROPRIA CASA A CAUSA DEL RUMORE.......


INNOVATIVA ED IMPORTANTE ORDINANZA DEL TRIBUNALE DI GENOVA: LE FERROVIE DELLO STATO PAGHERANNO L’AFFITTO DI UNA NUOVA CASA AD UNA FAMIGLIA DI GENOVA FEGINO, IMPOSSIBILITATA A VIVERE NELLA PROPRIA ABITAZIONE A CAUSA DEL RUMORE PROVOCATO DAI LAVORI PER IL NUOVO NODO FERROVIARIO. IL COMMENTO DELL’AVV. SANTO DURELLI.
Genova – Agosto 2012. La famiglia di Barbara Dova, residente a Fegino, finalmente ha vinto la sua battaglia. Sì perché un’ordinanza urgente del Tribunale di Genova, giunta in seguito al ricorso presentato dall’avvocato Santo Durelli, specializzato nelle questioni riguardanti l’acustica, , ha stabilito che le ferrovie, nello specifico R.F.I. Rete Ferroviaria Italiana Spa e Fer. Gen, dovranno pagare l’affitto di una casa dove la famiglia traslocherà fino a che “il rumore immesso nell’appartamento (quello di Fegino, ndr) non sarà rientrato nei limiti della normale tollerabilità”, appurato il grave disturbo provocato dai lavori per il nodo ferroviario della zona. È da ottobre dell’anno scorso, infatti, che la famiglia ha dovuto convivere con il martellante rumore dei lavori per la realizzazione del tunnel sotto casa sua, rumore che ha portato la stessa Dova a fare decine di segnalazioni per l’impossibilità di dormire e condurre una vita “normale”. La donna ha raccontato che in casa tremavano i piatti, i mobili e il cantiere lavorava anche di notte, impedendole di dormire. La parola fine all’incubo, durato parecchi mesi, è stata messa dunque da un’ordinanza del Tribunale, arrivata a tamburo battente visto che il ricorso è stato depositato il 30 Giugno, che apre spiragli importanti anche per ricorsi futuri in situazioni analoghe. " Il ricorso al tribunale - ha spiegato l’avvocato Durelli – e stato necessario in quanto il Comune aveva autorizzato che il livello di rumore immesso potesse arrivare fino a 50 decibel, anche di notte, per cui le denunce agli organi incaricati del controllo sull'inquinamento acustico (Polizia municipale sezione ambiente o all' Arpal) erano inutili, perché quel limite era rispettato. Ma il rumore era comunque fortemente disturbante e rendeva il clima acustico di quella casa insostenibile. Giustamente il Tribunale non ha tenuto in nessun conto l'autorizzazione del Comune ed ha emesso questa ordinanza che tutela il diritto alla salute della famiglia Dova. Inoltre il giudice ha stabilito che l’obbligo di pagare l’affitto cesserà solo quando il rumore emesso dal cantiere rientrerà nei limiti del tollerabile ". In definitiva la soluzione del Tribunale, che ha recepito anche le indicazioni delle parti, è assolutamente lungimirante ed equilibrata perché non blocca il lavori di una importante opera pubblica, ma salvaguarda il sacrosanto diritto alla salute della famiglia Dova.
La causa proseguirà per gli aspetti risarcitori, ma intanto il problema più grave ed urgente è stato risolto.

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