Si è concluso SOUNDZ. Viva SOUNDZ. Il legittimo erede del Festival internazionale del jazz di Sanremo ha terminato il suo percorso proprio ieri con il cocktail finale al Morgana Victory, ultimo atto di una quattro giorni quanto mai intensa e ricca di occasioni artistiche significative e coinvolgenti.
Quattro giorni iniziati dal Grand Hotel Londra con il benvenuto in musica (insieme al quintetto di Freddy Colt) e proseguiti su molti versanti dell’universo jazzistico con varie occasioni volte a coinvolgere la città (riuscendo nell’obiettivo).
Le serate al Ritz innanzitutto. Sono state caratterizzate da uno straordinario livello qualitativo grazie alle scelte della direzione artistica di Dodo Goya. La prima ha avuto si, le delicate traiettorie di un fine dicitore del sax come Scott Hamilton, ma grande attenzione ha raccolto il linguaggio attualissimo di Antonio Faraò, accompagnato da John Arnold e da Daryl Hall. Un trio potentissimo che ha catalizzato le attenzioni di tutti.
Attesissimo, la seconda serata, l’appuntamento con Paolo Fresu, stella internazionale nell’occasione insieme a Dado Moroni: pianoforte-tromba per una delicata, sognante, intensa esibizione che ha conquistato il Ritz per l’occasione affollatissimo. Un viaggio attraverso una selezione di brani tutt’altro che scontata: da “Non ti scordar di me” alle composizioni di Moroni, da “Estate” di Martino fino alla elaborazione di una ninna nanna bretone.
La serata era stata aperta da un quartetto made in France guidato dal sassofonista Sebastien Chaumont: è piaciuto molto il fraseggio elegante e ritmato nella proposta di propri pezzi originali.
La città di Sanremo ha vissuto come non mai il Festival jazz grazie alla “rete” di eventi disseminati in tutta la città, principalmente vissuti nella fortunata esperienza degli aperitivi in jazz. Musicisti di tutto il Ponente ligure hanno offerto il proprio contributo in una serie di formazioni che hanno accompagnato il momento dell’aperitivo: da Piazza Bresca a Piazza San Siro, da Via Matteotti a via XX Settembre, la rete di eventi è stata quanto mai ricca trovando una puntuale risposta del pubblico.
Poi le jam session: come dimenticare la magia della tromba di Paolo Fresu nel catino ribollente della Cave, eletta a ritrovo ufficiale del dopo-Festival? E l’energia di Alessandro Faraò e la classe pianistica di Dado Moroni e, ancora il vitalissimo contributo di tanti protagonisti del Festival che si sono consegnati al post concerto con grande generosità.
Paolo Fresu ha saputo essere apprezzato nel pomeriggio di sabato 30 aprile, quando, nell’ambito del contenitore dedicato alle presentazioni librarie (Jazz’n’books) curato da Freddy Colt ha presentato il suo libro “Musica dentro” in questo modo raccontando la sua esperienza di musicista che all’alba degli anni ’80 ha lasciato la realtà rurale di Berchidda, paese di origine, per dedicarsi all’attività professionistica in un crescendo di soddisfazioni. Venerdì sotto i riflettori di jazz’n books era Guido Michelone, studioso di grande valore che ha parlato del suo “Sincopato tricolore - c'era una volta il jazz italiano, 1900-1960”
Insomma un Festival speciale quello del 2011. “E adesso speriamo che le istituzioni ci aiutino a proseguire nel nostro percorso – dice il direttore artistico Dodo Goya - di anno in anno vediamo sempre crescere l’interesse nei confronti della manifestazione. Un percorso virtuoso che non deve interrompersi proprio ora che siamo sulla via del completo rilancio di un evento, parte integrante della storia cittadina”.
Il festival internazione del Jazz Soundz, organizzato dall'ASs. Cult. Sanremo Jazz presieduta da Angelo Giacobbe è inserito nel calendario manifestazioni del Comune di Sanremo e si avvale della sponsorizzazione di Conad Permare, Banca Carige, Grand Hotel de Londres.
Media partner Radio 103.
( foto di Umberto Germinale)
Quattro giorni iniziati dal Grand Hotel Londra con il benvenuto in musica (insieme al quintetto di Freddy Colt) e proseguiti su molti versanti dell’universo jazzistico con varie occasioni volte a coinvolgere la città (riuscendo nell’obiettivo).
Le serate al Ritz innanzitutto. Sono state caratterizzate da uno straordinario livello qualitativo grazie alle scelte della direzione artistica di Dodo Goya. La prima ha avuto si, le delicate traiettorie di un fine dicitore del sax come Scott Hamilton, ma grande attenzione ha raccolto il linguaggio attualissimo di Antonio Faraò, accompagnato da John Arnold e da Daryl Hall. Un trio potentissimo che ha catalizzato le attenzioni di tutti.
Attesissimo, la seconda serata, l’appuntamento con Paolo Fresu, stella internazionale nell’occasione insieme a Dado Moroni: pianoforte-tromba per una delicata, sognante, intensa esibizione che ha conquistato il Ritz per l’occasione affollatissimo. Un viaggio attraverso una selezione di brani tutt’altro che scontata: da “Non ti scordar di me” alle composizioni di Moroni, da “Estate” di Martino fino alla elaborazione di una ninna nanna bretone.
La serata era stata aperta da un quartetto made in France guidato dal sassofonista Sebastien Chaumont: è piaciuto molto il fraseggio elegante e ritmato nella proposta di propri pezzi originali.
La città di Sanremo ha vissuto come non mai il Festival jazz grazie alla “rete” di eventi disseminati in tutta la città, principalmente vissuti nella fortunata esperienza degli aperitivi in jazz. Musicisti di tutto il Ponente ligure hanno offerto il proprio contributo in una serie di formazioni che hanno accompagnato il momento dell’aperitivo: da Piazza Bresca a Piazza San Siro, da Via Matteotti a via XX Settembre, la rete di eventi è stata quanto mai ricca trovando una puntuale risposta del pubblico.
Poi le jam session: come dimenticare la magia della tromba di Paolo Fresu nel catino ribollente della Cave, eletta a ritrovo ufficiale del dopo-Festival? E l’energia di Alessandro Faraò e la classe pianistica di Dado Moroni e, ancora il vitalissimo contributo di tanti protagonisti del Festival che si sono consegnati al post concerto con grande generosità.
Paolo Fresu ha saputo essere apprezzato nel pomeriggio di sabato 30 aprile, quando, nell’ambito del contenitore dedicato alle presentazioni librarie (Jazz’n’books) curato da Freddy Colt ha presentato il suo libro “Musica dentro” in questo modo raccontando la sua esperienza di musicista che all’alba degli anni ’80 ha lasciato la realtà rurale di Berchidda, paese di origine, per dedicarsi all’attività professionistica in un crescendo di soddisfazioni. Venerdì sotto i riflettori di jazz’n books era Guido Michelone, studioso di grande valore che ha parlato del suo “Sincopato tricolore - c'era una volta il jazz italiano, 1900-1960”
Insomma un Festival speciale quello del 2011. “E adesso speriamo che le istituzioni ci aiutino a proseguire nel nostro percorso – dice il direttore artistico Dodo Goya - di anno in anno vediamo sempre crescere l’interesse nei confronti della manifestazione. Un percorso virtuoso che non deve interrompersi proprio ora che siamo sulla via del completo rilancio di un evento, parte integrante della storia cittadina”.
Il festival internazione del Jazz Soundz, organizzato dall'ASs. Cult. Sanremo Jazz presieduta da Angelo Giacobbe è inserito nel calendario manifestazioni del Comune di Sanremo e si avvale della sponsorizzazione di Conad Permare, Banca Carige, Grand Hotel de Londres.
Media partner Radio 103.
( foto di Umberto Germinale)
Nessun commento:
Posta un commento