venerdì, marzo 05, 2010

MOSTRA DAL TITOLO: NEL SEGNO DI EVA

Da un’idea di Tina Vannini, il Margutta RistorArte – lo storico locale vegetariano della Capitale sito Via Margutta, 118 – celebra la donna con una mostra dal titolo Nel segno di Eva, curata di Daniele Arzenta con una raccolta di opere di nove artiste eterogenee per stile e formazione.
L’evento si terrà lunedì 8 marzo 2010 alle ore 18,30 proprio nell’anniversario della festa della donna e prevede il coinvolgimento di Francesca De Angelis, Anna Forcella, Rosa Foschi, Lughia, Flavia Mantovan, Elisa Montessori, Francesca Pastore, Mimma Pisani, Eliana Prosperi.
Carte, pitture, scatti fotografici esposti fino al 15 aprile che non raccontano ideologie personali, né politiche, ma rappresentano una chiave di lettura dell’eros nell’arte totalmente al femminile.
Se è vero che gli uomini provengono da Marte e le donne da Venere, è pur vero che il punto di vista sull’amore, sul sesso e sull’erotismo siano necessariamente diversi. Questa è l’occasione per volgere lo sguardo - attraverso la fruizione delle opere in mostra - al lato femminile che non sempre è sinonimo di romanticismo. Argomento principale e leit motiv della mostra è infatti l’eros, analizzato e rappresentato secondo chiavi di lettura diverse.
In occasione dell’inaugurazione la cantante e attrice Ottavia Fusco offrirà una perfomance musicale dal vivo tratta dal suo cd “Gli Anni Zero – Sedici Variazioni d’Autore", raccolta di testi inediti dei più riservati e diffidenti intellettuali e artisti italiani divenuti canzoni di musica leggera, a dimostrazione che la cultura può aver connotazione nazional-popolare.
Di Lina Wertmuller, Dacia Maraini e Patrizia Cavalli i testi musicati e arrangiati da Cinzia Gangarella che la Fusco andrà ad interpretare nel corso della serata. Il progetto Gli Anni Zero (cd musicale + calendario) e legato al lavoro della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica, l’istituzione Onlus che ha lo scopo fondamentale di promuovere e finanziare progetti avanzati di ricerca clinica e di base per migliorare la durata e la qualità di vita dei pazienti e sconfiggere definitivamente quella che è la prima malattia genetica grave in Italia.

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