mercoledì, marzo 24, 2010

Il "parmurelo" destinato a Papa Benedetto XVI

Nella foto il parmurelo che sarà donato al Papa per la celebrazione della Domenica delle Palme, il 28 marzo 2010.I Parmureli: una tradizione che lega Riviera di ponente e Vaticano.
I parmureli sono foglie di palma intrecciate. Ogni anno, come vuole la tradizione, i parmureli vengono donati al Papa, ai Cardinali, ai Vescovi e ai fedeli presenti sul sagrato della Basilica di San Pietro in Roma, in occasione della Domenica delle Palme.I parmureli sono foglie di palma intrecciate, la cui origine risale ai festeggiamenti per la Pasqua cristiana. Il lavoro per prepararli inizia mesi prima, a giugno dell’anno precedente, quando sulla pianta si legano le foglie a partire da quelle più esterne verso il centro, per consentire l’eziolatura del germoglio, che gli conferisce il caratteristico colore verde chiaro. A marzo avviene il taglio e da quel momento all’intreccio non devono passare più di venti giorni, durante i quali le foglie vengono conservate in ambienti umidi o refrigerati. Le palme sono coltivate e tagliate a Bordighera. Quello di Bordighera è il palmeto naturalizzato più a Nord del mondo ed è fra i più antichi, essendosi sviluppato, pare, intorno al Mille. Da una ventina d’anni alla "Phoenix dactylifera" si preferisce la "Phoenix Canariensis", più morbida e, quindi, più facile da intrecciare. L’intreccio è affidato ad intrecciatrici "bordigotte" e "colantine", che hanno imparato il mestiere da ragazze, alcune delle quali proseguono una secolare tradizione di famiglia. Non esistono regole fisse da seguire e il disegno prende forma man mano che l'opera si compone. L' unico aiuto è il filo di rafia. L' "occhio" più esperto imbastisce lo scheletro del parmurelu.
L’intreccio viene, poi, portato a termine da mani esperte, contemporaneamente fronte e retro, con libertà di fantasia. Da ultimo si rifiniscono i particolari, per una media di due ore a parmurelu, tre per quelli più grandi.

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