domenica, maggio 08, 2011

Successo di Beltramino allo Smile




Ricco di spunti interessanti l’incontro di venerdì scorso nella sede del Circolo culturale “Smile”, dove il professor Pierangelo Beltramino, alla presenza di soci e simpatizzanti, ha relazionato sul tema “Immagini del tempo”. È stata una lezione filosofico-letteraria, seguita con grande interesse da tutti gl’intervenuti. Un tema che ha visto, nella splendida trattazione del professore, una scorrevole carrellata di immagini del tempo attraverso filosofi e letterati di varie epoche.
Orazio afferma che la vita è breve, quindi è bene assaporare e cogliere ogni attimo del poco tempo a nostra disposizione. Parte del tempo ce lo strappano di mano, parte ce lo strappano con delicatezza, e parte scivola via senza che ce ne accorgiamo. Quindi se ne viene fuori con il carpe diem.
Seneca, invece, asserisce che la vita dell’uomo non è breve, ma siamo noi a “renderla breve”, sprecando il bene più prezioso in mano all’uomo, il tempo, appunto, impiegandolo in faccende inutili.
Si avverte, oggi, –ha sottolineato Beltramino- un accenno di nostalgia verso il mondo classico, nostalgia che caratterizzerà tutto il periodo seguente dell’umanesimo. Un elemento che evidenzia la frammentazione dell’animo di Petrarca è lo scorrere del tempo. In Chiare, fresche e dolci acque ci sono dei veri e propri passaggi temporali che fanno acquistare importanza all’elemento del ricordo, in quanto l’attimo presente è come se non esistesse, in quanto, appena lo percepiamo, è già passato”.
Accennando alle Confessioni di Sant’Agostino, così ha voluto proseguire: “Forse sarebbe più proprio dire: i tempi sono tre: il presente del passato, il presente del presente ed il presente del futuro, che son tutti e tre nell’anima, ma altrove non li vedo. La vita è divisa in tre momenti: il passato, il presente, il futuro. Di questi momenti, quello che stiamo vivendo è breve, quello che dobbiamo ancora vivere è incerto, quello che abbiamo vissuto è sicuro”.
Il tema del tempo si presenta anche nel Manzoni che definisce il tempo una grandezza infinita che perdura oltre la vita terrena. E, andando al Leopardi, il tempo è il responsabile dei piaceri e degli affanni. Il tempo dà piacere nelle rimembranze. Il tempo distrugge nel presente le speranze del passato svelando la vera realtà. Il tempo mostra la sua ambiguità in un futuro che, nell’immaginazione, è piacevole, ma che, nella realtà, risulta deludente. Sfiorando il Leibniz, “il tempo è ordine delle successioni”, mentre per Kant il tempo è la forma pura a priori del senso interno, intuizione della nostra mente.
Centrale è il tema del tempo e della memoria in Proust, secondo cui esiste un passato, un presente e un futuro nella storia: l’inizio, il culmine e il compimento della vita umana e del processo storico. Compiuto il ciclo della storia e della vita terrena, uomo e mondo ritornano al Creatore, il tempo ritorna all’eternità. Nella Ricerca del tempo perduto Proust spiega quelli che sono i meccanismi secondo i quali si avvia il recupero della memoria: in primis il recupero del passato non avviene attraverso la “memoria volontaria”, ma attraverso la “memoria involontaria”, quella che è capace di restituire in modo irrazionale episodi del passato che si credevano perduti per sempre. Molto animato il dibattito finale con domande pertinenti, rivolte all’ospite smiliano.
In chiusura il presidente del sodalizio rammenta ai presenti il prossimo appuntamento culturale, fissato per le 16 di venerdì 20 maggio, presso la sede dello Smile, con Claudio Morano, che interverrà su “La new economy”.
Francesco Mulè

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