
Si sono fatte largo nelle Squadre mobili, dove in molti casi dirigono le sezioni minori, girano in motocicletta, calzano gli stivaloni della Stradale, amano stare sul campo: in aria come in acqua. Il 34 per cento della forza femminile complessiva, più di un terzo dunque, risulta in forza presso le quattro specialità della Polizia di Stato: Stradale, Ferroviaria, Frontiera, Postale e i Reparti speciali (volanti, settore aereo, Digos, cinofili). Rilevante anche la presenza nei ruoli tecnico-scientifici e professionali di cui le donne rappresentano oltre il 30 per cento: ci sono disegnatrici di identikit, dattiloscopiste, analiste di laboratorio chimico e biologico, medici legali e psicologhe specializzate.
Una parte dell'approfondimento è dedicato alla varie tappe legislative che hanno scandito l'ingresso delle donne nella Polizia di Stato: prima l'istituzione di un Corpo di polizia femminile, separato dal Corpo delle guardie di pubblica sicurezza, poi la loro unificazione e infine la creazione del Comitato nazionale per le Pari opportunità e le leggi riguardanti la tutela della lavoratrici madri.
Si perché, nonostante il lavoro che ormai le vede coinvolte in reparti che prima erano ritenuti tipicamente maschili - come i reparti mobili specializzati nell'ordine pubblico - le donne poliziotto non hanno rinunciato alla famiglia e ai figli: il 63 per cento è mamma.
- In collaborazione con Poliziamoderna. - (fonte Polizia di Stato)
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