domenica, giugno 03, 2012

SALVIAMO IL TRIBUNALE DI SANREMO LE RAGIONI DELLA MENTE E PERCHE’ NO ,QUELLE DEL CUORE

Sanremo e la Riviera rischiano di dover dire addio al Tribunale. La politica dei “tagli ad ogni costo” ha messo in scaletta un conto alla rovescia con un appuntamento che rappresenta una nota stonata in termini di buonsenso e che contrasta con ogni realistico scenario d’amministrazione della “Buona Giustizia”. Chiudere il Tribunale di Sanremo, per una serie d’elementi oggettivi che riguardano un’infinità d’argomenti, dal numero delle cause a quello degli addetti ai lavori, rappresenta un errore. In questi giorni si stanno esaminando tanti elementi, ma vale la pena di soffermarsi su quelli forse più drammatici e imbarazzanti. Lo spostamento del Tribunale ad Imperia è una scelta che andrà a penalizzare le attività produttive e il mondo lavoro. Il pianeta-artigianato, ad esempio, rischierà una perdita di ore/giornate di produttività proprio per la distanza tra Imperia e il Ponente, per gli scarsi collegamenti. Un’udienza, una semplice testimonianza, se non addirittura un puro e semplice certificato dei carichi pendenti ruberà tempo e risorse che, se contabilizzate su scala annuale, rischiano di diventare migliaia e migliaia. Ma l’altra ripercussione sarà la perdita di posti di lavoro nell’indotto anche della stessa Avvocatura, spesso legato al mondo dell’artigianato. Uno scenario di impoverimento complessivo . Per questo è importante reagire, con la mente e con il cuore, prendendo di mira l’obiettivo principe di una battaglia civica e civile per il diritto alla Giustizia. Mantenere in vita il Tribunale di Sanremo è possibile.
La Mente

L’ipotizzato risparmio di spesa da parte dello Stato non trova alcun riscontro mentre la valutazione delle conseguenze negative, anche e soprattutto sul piano economico, sui residenti nel circondario, 147.105 cittadini residenti in un’estensione di 644,48 Kmq., ha generato una decisa reazione, la nascita di un Comitato per portare a conoscenza di tutti quelle che potrebbero essere le conseguenze.
Ad oggi, senza pubblicizzare le iniziative, si contano già 1.090 aderenti al Gruppo Facebook Salviamo il Tribunale di Sanremo e 500 adesioni all’omonimo Comitato già rubricate, il tutto in meno di dieci giorni, e continua l’adesione spontanea dei cittadini e la raccolta dei moduli già distribuiti.
Da tali dati emerge come i residenti, avuta conoscenza della problematica, stiano manifestando la loro contrarietà all’accorpamento.
La sensibilizzazione dei residenti del Circondario, già ordinariamente gravemente penalizzati dalla realtà locale, intende evidenziare che, in un momento di pesante crisi economica dell’intero paese, il paventato accorpamento costituirebbe un danno economico ulteriore all’economia locale.
Per tale motivo è fondamentale che s’intensifichi la campagna d’informazione e che ciò avvenga, massimamente, tramite le Associazioni di Categoria le quali, nel loro ambito specifico, potranno meglio evidenziare la negativa ricaduta economica di tale accorpamento.
E’ noto che il circondario del Tribunale di Sanremo, che si estende da Ventimiglia a Santo Stefano al Mare, ha delle peculiarità di natura economica.
Siamo privi d’industria e possiamo contare, quindi, su risorse economiche limitate al settore dell’artigianato, del commercio, dell’agricoltura e del turismo, quest’ultimo fortemente compromesso dall’escalation di atti vandalici legati alle infiltrazioni mafiose, o più propriamente, di n’drangheta, verificatasi negli ultimi anni e che ci connota, nel Nord Italia, come una zona di forte ed inquietante presenza della criminalità organizzata.
Abbiamo una limitatissima rete di vie di comunicazione: la statale Aurelia e l’autostrada dei Fiori, il cui pedaggio risulta essere tra i più elevati d’Italia; nella fascia oraria tra le 7 – 8,30- 9 del mattino, fascia utile per raggiungere in Tribunale entro le 9, esistono solo 4 treni …
Preme sottolineare che il Tribunale non svolge esclusivamente attività contenziosa, ma effettua servizi diretti ai residenti, senza l’assistenza di difensori, in materie di natura familiare e personale che riguardano l’intero bacino d’utenza e la cui traslazione ad Imperia comporterà disagi notevolissimi.
Esemplificativamente, il residente, direttamente, può rivolgersi al Tribunale per: nomina di tutore a minori stranieri privi di entrambi i genitori, rilascio di passaporto e documento valido per l’espatrio al minore e/o al genitore in caso di dissenso tra i genitori, l’autorizzazione della minorenne all’interruzione di gravidanza; la dispensa dal termine di 300 giorni per contrarre matrimonio, ricorso per l’omissione o riduzione delle pubblicazioni, il trattamento sanitario obbligatorio, la rettifica degl’atti di stato civile, l’accettazione e/0 la rinunzia all’eredità, la revoca della rinuncia all’eredità, L’apertura dell’eredità giacente, l’accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario, la fissazione dei termini per l’accettazione dell’eredità, l’inventario d’eredità, accettazione o rinuncia da parte degli esecutori testamentari, l’amministrazione di sostegno, gli atti notori, la dichiarazione di scomparsa, assenza o morte presunta….
Ne consegue che l’accesso ordinario agli Uffici Giudiziari, indipendentemente dalla pendenza di un giudizio, ovverosia per ottenere, ad esempio il rilascio di certificati del casellario giudiziale, oppure fruire dei servizi di Volontaria Giurisdizione, oltre alla perdita di tempo, che è perdita di ricavo, comporterà notevoli aumenti di spesa a carico dell’utente che dovrà sobbarcarsi il costo della benzina e/o dell’autostrada se non intende perdere almeno mezza giornata di lavoro.
Anche per i professionisti del settore, Avvocati, Commercialisti, Ragionieri Commercialisti, Geometri, Ingegneri, Medici, Assistenti Sociali, Educatori, Psicologi ed in genere per tutte le categorie professionali che gravitano intorno al Tribunale, i disagi aumenteranno ed i costi aggiuntivi, giocoforza, trasleranno sulla clientela cui sempre più difficile risulterà l’accesso alla Giustizia.
Ad onor del Vero per i professionisti, i quali possono svolgere ovunque la loro attività, i disagi saranno limitati alla logistica.
Parlare di limitazione, però, è un eufemismo, meglio una visione parziale della realtà. Assumendo come esempio un Avvocato, la traslazione dell’Ufficio Giudiziario ad Imperia, cui conseguirà anche il trasferimento degli Uffici Finanziari ( es. Conservatoria) comporterà di regola : il reperimento di uno studio professionale in Imperia, cui conseguirà la risoluzione dei rapporti di locazione in atto nelle altre città, presumibilmente il licenziamento del personale ed il venir meno di tutti i rapporti con Tipografi, fornitori di Computer, addetti ai Servizi di verifica della sicurezza sui luoghi di Lavoro ect. Ect…a vantaggio di altri operatori in Imperia ed a discapito delle realtà presenti nel nostro circondario.
Vi è un indotto più diffuso meritevole di attenzione : bar, ristoranti, tabaccherie, cartolerie, librerie…che andrà necessariamente perduto….
Ragionando in termini di appartenenza alla società civile, quindi, si deve escludere il mero disagio logistico e avere una chiara visione d’insieme.
Questi piccoli spunti di riflessione assumono una valenza ancor più avvilente qualora si raffrontino con i dati di produttività del Tribunale di Sanremo, dati tratti dalle relazioni dei presidenti delle Corti d’Appello di ciascun Distretto aggiornati al 2011 che vedono il Tribunale di Sanremo- con 12 Magistrati Ordinari- al II posto in tutta la Liguria, secondo solo al Tribunale di Genova con 76 Magistrati Ordinari- 11.240 procedimenti civili definiti _ 6.062 procedimenti penali definiti ( contro i 2477 procedimenti i civili definiti e 2163 procedimenti penali definiti penali di Imperia )..
Quanto al presunto risparmio di spesa per lo Stato occorre considerare che, ove all’accorpamento si giungesse, i locali del Tribunale di Imperia dovranno necessariamente essere adeguati ad accogliere , oltre ai Magistrati , i 353 Avvocati iscritti attualmente all ‘Ordine di Sanremo ed i 193 Praticanti, oltre ai Componenti del Foro Imperiese ed a tutti i cittadini di entrambi i Circondari.
Detto adeguamento, oltre ai costi vivi, ed ammesso e non concesso che possa essere realizzato all’interno dell’edificio esistente, i cui attuali angusti corridoi non consentirebbero neppure il necessario ricambio d’aria, determinerà un incremento delle spese telefoniche, di riscaldamento, di utenza elettrica ossia cambieranno ben posto i costi di gestione. In compenso si moltiplicheranno, a carico dello Stato, altre spese. Ad esempio le spese inerenti i trasporti degli arrestati in flagranza, o dei detenuti, trasporti che debbono essere assistiti dalle Forze di Polizia Giudiziaria, le quali, ipotizzando che venga effettuato un arresto a Latte di Ventimiglia, comporterebbero maggiori costi di trasferimento, benzina, autostrada, maggior usura dei mezzi, maggiore e giustificato tempo di assenza dal servizio degli Agenti che, in virtù del lungo tragitto da percorrere, sarebbero costretti, per più tempo, ad assentarsi dal posto di Polizia di Frontiera a detrimento delle attività investigative da svolgersi in loco e con notevoli ripercussioni sulla possibilità di repressione effettiva della criminalità sub specie ad esempio dell’immigrazione clandestina o del traffico di stupefacenti a mezzo della cosiddetta “ Via della seta “.. . Analogo ragionamento va applicato al trasporto dei detenuti tenendosi in debito conto che Il Carcere è situato in Valle Armea… Un calcolo approssimativo ha portato alla stima di un costo aggiuntivo variabile tra i 100.000 e 150.000 E annui per il trasporto per la sola Arma dei Carabinieri.
Insomma un bilancio decisamente fallimentare e che nessuno snellimento nelle procedure giudiziarie potrebbe determinare posto che il Tribunale d’Imperia non sarebbe comunque in grado di smaltire, se non con ritardi biblici, l’attuale carico di lavoro del Tribunale di Sanremo.
Vi si chiede, quindi, di riflettere attentamente e di prendere coscienza, che una volta di più, senza alcuna logica ragione, il Ponente verrebbe penalizzato del tutto irragionevolmente e ridotto ad una zona di frontiera senza neppure i presidi necessari al garantirne la sicurezza, ossia il luogo dove troverebbe la massima concretizzazione della distanza tra Cittadini e Stato che connota il nostro presente.
Il cuore
Eravamo noti nel Mondo per il clima, i fiori e le canzoni .
Ci sono altre ragioni che devono renderci orgogliosi delle nostre tradizioni .
Dal 1805 , data dell’annessione della Repubblica ligure all’Impero francese, Il Tribunale di Sanremo ha avuto un ruolo determinante nella realtà giudiziaria, anche se, inizialmente , altro non era che il tribunale di Monaco, trasferito, magistrati compresi, a Sanremo. Con la riunione della Repubblica di Genova al Regno di Sardegna ( dicembre 1814) Sanremo ed Oneglia entrarono a far parte del circondario di Nizza, il cui Senato giudicava in grado di appello con una particolarità, in virtù dell’impegno assunto durante il Congresso di Vienna, il Regno Sardo manteneva in Liguria il Codice Civile ed il Codice di Commercio francesi .
Dal 1822 nel territorio di competenza del Senato di Nizza venivano istituiti tre Tribunali di Prefettura, rispettivamente a Nizza Sanremo e Oneglia ; Sanremo era stata costituita capoluogo di provincia e perciò sede di Tribunale che aveva sede nel vecchio palazzo comunale di Piazza Cassini . Dipendeva in grado di appello dal Senato di Nizza che applicava la legislazione Sabauda, che non si applicava nelle cause civili di primo grado trattate dal Tribunale di Sanremo, nel cui territorio vigeva il Code Napoleon a cui principi in materia di diritti civili e reali è tutt’ora improntata la nostra legislazione. Per questo motivo il Tribunale divenne una fucina in cui si cercava di uniformare le diverse tradizioni giuridiche vigenti nei vari mandamenti che formavano il suo ambito di competenza territoriale, evoluzione che trovava la sua conclusione con l’introduzione in tutto il Regno del Codice Civile Albertino in data 01 gennaio 1833.
Il 24 marzo 1860 Nizza venne ceduta alla Francia e far data dal 14 giugno 1860 il Tribunale di Sanremo venne denominato Tribunale di prima cognizione assoggettato alla Corte d’Appello di Genova.
Da allora ha sempre espresso un altro grado di produttività, e notevoli peculiarità giurisprudenziali derivanti dalla cognizione di condotte delittuose particolari da ricondursi alla vicinanza alla frontiera. Il Foro Sanremese ha avuto l’onore di avere tra i suoi iscritti autentici Principi del Foro che hanno dato lustro alla Città ed alla Professione e con il loro impegno hanno portato in loco, organizzando Congressi di rilevanza Nazionale, Magistrati quali Giovanni Falcone e Paolo Borsellino .
A tutto questo non è il caso di rinunziare senza combattere,a questa città, pian piano, nonostante la sua posizione baricentrica, stanno venendo meno troppi punti fermi morali e materiali ed è lecito chiedersi da dove può cominciare l’auspicata crescita se si saccheggia senza criterio il campo da coltivare.
Per questi motivi abbiamo bisogno di Voi.
Maria Gabriella Colagrande
Presidente del Comitato Salviamo Il Tribunale di Sanremo

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