sabato, ottobre 10, 2009

Investimenti dei Casinò italiani mentre la casa da gioco di Sanremo non riesce ad investire.

Il Casinò di Campione 140 milioni, Venezia 40 milioni, Saint Vincent 45 milioni di euro, un pacchetto di € 225 milioni destinati ad investimenti nelle tre case da gioco per il 2009 finalizzati a migliorare il trend degli incassi che ad agosto e settembre non sono stati entusiasmanti.
Una risposta forte a cui non si unisce il Casinò di Sanremo, primo per incremento degli incassi ad agosto e settembre, per cui non sono possibili, al momento, nuovi investimenti, ma che anzi nel budget 2009 ha effettuato più di tre milioni di euro di risparmi.
“Non so se riusciremo ancora per molto ad aumentare gli incassi contraendo le spese”- commenta il Presidente del Casinò di Sanremo, Donato Di Ponziano- “ Nel 2009 abbiamo ridotto il nostro budget già contenuto per ulteriori tre milioni di euro, un sacrificio che “soffriamo” notevolmente in questi mesi di fine anno. Proprio adesso avremmo bisogno di nuove risorse per investire in strategie e promozione e per meglio sfruttare i segnali positivi che abbiamo saputo creare nelle sale del gioco lavorato e delle slot machines. Dovremmo poter fare come gli altri casinò che stanziano milioni e milioni di euro in eventi, ospitalità e nuove iniziative.
Per assurdo il Casinò di Sanremo che dovrebbe consolidare il trend positivo deve attuare una politica di contenimento delle spese senza possibilità, allo stato attuale, di nuove risorse se non si interviene sulle ripartizioni finanziarie degli introiti previste nella convenzione. Abbiamo già condiviso con i nostri azionisti queste preoccupazioni. Sappiamo di dover “risparmiare” per non incidere negativamente sul bilancio comunale ma in questa situazione, anche con tutto l’impegno, la creatività e l’entusiasmo possibile, non potremmo fronteggiare la concorrenza del mercato interno e della vicina Costa Azzurra, che dopo la crisi con il 30% in meno di introiti e presenze sta cercando di invertire la tendenza con nuovi stanziamenti.
Ho già detto che “non si possono fare le nozze con i fichi secchi”, ma in questo momento, con il bisogno oggettivo di poter investire, vanno bene anche quelli.”

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