Il Presidente di Casinò Spa, Donato Di Ponziano, interviene sull’utilizzo del Palafiori, per cui si era ipotizzata una destinazione mirata all’Hold’em poker.
“Vedo che si è riaperto il dibattito sull’utilizzo della struttura comunale sita in corso Garibaldi, che non ha ancora trovato una precisa destinazione. Comprendo perfettamente che l’amministrazione comunale deve risolvere il problema di gestire un immobile costoso e di difficile fruizione, dove all’interno vengono organizzate anche attività o servizi tra loro disomogenei. Reputo l’idea di un Pala Poker davvero stimolante, ma solo se fosse contiguo all’attuale casinò, perché solo in questo caso potremmo usufruire dei benefici di ospitare i campionati di Poker.
Il Casinò, infatti, dai tornei, non ha una resa economica diretta, ma indiretta che deriva dalla passione dei pokeristi per tutti i giochi di carte come il black jack, la fair roulette, cash game, punto e banco, slot machines soprattutto di ultima generazione.
Dopo aver giocato ad Hold’em poker si fermano spesso nelle nostre sale ma perché sono vicine ai tavoli e quindi vengono attirati dal piacere della ulteriore sfida. Se i tornei fossero organizzati al Palafiori ben difficilmente vedremmo i giocatori spostarsi da Corso Garibaldi per raggiungere la casa da gioco.
Il Poker non sarebbe più una risorsa per il Casinò, rimarrebbe interessante per le strutture turistiche cittadine, ma perderebbe il suo potenziale economico legato alla passione per il gioco che noi sappiamo alimentare.
Questo non significa che non avremmo bisogno di una seconda sede del casinò estiva magari con annessa Poker Room, per venire incontro alle esigenze di una clientela più giovane.
Un’ ultima considerazione: il Palafiori dovrebbe avere un’unica destinazione, senza la commistione di più servizi o iniziative, per fruire al massimo delle sue potenzialità, riuscendo magari a coinvolgere nella gestione anche soggetti privati.”
“Vedo che si è riaperto il dibattito sull’utilizzo della struttura comunale sita in corso Garibaldi, che non ha ancora trovato una precisa destinazione. Comprendo perfettamente che l’amministrazione comunale deve risolvere il problema di gestire un immobile costoso e di difficile fruizione, dove all’interno vengono organizzate anche attività o servizi tra loro disomogenei. Reputo l’idea di un Pala Poker davvero stimolante, ma solo se fosse contiguo all’attuale casinò, perché solo in questo caso potremmo usufruire dei benefici di ospitare i campionati di Poker.
Il Casinò, infatti, dai tornei, non ha una resa economica diretta, ma indiretta che deriva dalla passione dei pokeristi per tutti i giochi di carte come il black jack, la fair roulette, cash game, punto e banco, slot machines soprattutto di ultima generazione.
Dopo aver giocato ad Hold’em poker si fermano spesso nelle nostre sale ma perché sono vicine ai tavoli e quindi vengono attirati dal piacere della ulteriore sfida. Se i tornei fossero organizzati al Palafiori ben difficilmente vedremmo i giocatori spostarsi da Corso Garibaldi per raggiungere la casa da gioco.
Il Poker non sarebbe più una risorsa per il Casinò, rimarrebbe interessante per le strutture turistiche cittadine, ma perderebbe il suo potenziale economico legato alla passione per il gioco che noi sappiamo alimentare.
Questo non significa che non avremmo bisogno di una seconda sede del casinò estiva magari con annessa Poker Room, per venire incontro alle esigenze di una clientela più giovane.
Un’ ultima considerazione: il Palafiori dovrebbe avere un’unica destinazione, senza la commistione di più servizi o iniziative, per fruire al massimo delle sue potenzialità, riuscendo magari a coinvolgere nella gestione anche soggetti privati.”
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