
Ricordiamo- per inciso- che il limite massimo per le aree urbane con intensa attività umana (centro urbano) è di 60 decibel nelle ore diurne e di 50 nelle ore notturne. Al disopra di questa soglia, l’inquinamento acustico cronico causa noti danni all’apparato uditivo e extrauditivo, in particolare sull’apparato cardiovascolare (ipertensione arteriosa e cardiopatia ischemica) e sul sistema nervoso.
Ora,una città come Sanremo che vuole essere una stazione di turismo estivo e invernale dedicata particolarmente ad una popolazione anziana e quindi una città vivibile ed accogliente sia per i residenti che per i suoi ospiti, dovrà farsi carico di affrontare un problema complesso, di non facile soluzione vista anche la cronica carenza di una viabilità adeguata.
Certamente il primo passo per iniziare ad individuare possibili soluzioni a questo problema consiste nella misurazione del livello di rumorosità ambientale.
Alla luce di quanto sopra, davanti ad una situazione a Sanremo particolarmente problematica per l’inquinamento acustico per l’intenso traffico di autovetture e soprattutto di motocicli che determina continuo disagio e lamentele da parte dei cittadini,chiediamo:
- quali procedure siano state adottate al fine di rilevare l’inquinamento acustico della città, o si intendano adottare nel prossimo futuro per arginare soprattutto quello derivante dai motori a scoppio.
- chi sia il responsabile di tali procedure e chi sia nel Corpo dei Vigili urbani il personale preposto a tale attività, nonché appositamente addestrato all’utilizzo delle apposite apparecchiature rilevatrici (fonometri).
- Con quale criterio sia stata scelta piazza Colombo come Service-Park del rallye di Sanremo, scelta che aggrava senza dubbio sia l’inquinamento acustico del centro-città che gli annosi problemi del traffico veicolare,ben consapevoli che tale manifestazione sportiva è un evento importante che porta anche indotto al turismo.
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