Sulla vendita delle ex stazioni è opportuno fare chiarezza:
1. gli edifici sono stati acquistati dalla Società con un prestito bancario e quindi di sua proprietà, con diritto di prelazione da parte delle Amministrazioni comunali in caso di vendita.
2. per i lavori della pista ciclabile, ad oggi ultimati, la Società ha anticipato il pagamento di una quota lavori con ulteriore prestito bancario, in attesa di ricevere i finanziamenti da Regione e Comune di Sanremo, che a loro volta li attendono dal Ministero delle Infrastrutture. Nel mese di ottobre si dovrà pagare il saldo dei lavori I lotto l’intervento somma urgenza galleria San Lorenzo e lavori III lotto (corso Imperatrice)
3. una quota lavori della pista ciclabile era prevista a carico della Società che avrebbe dovuto trovare le risorse nella valorizzazione (vendite e locazioni) delle aree e immobile di sua proprietà, come previsto nel PRUSST (strumento urbanistico). I progetti delle valorizzazioni non hanno ad oggi conseguito le approvazioni da parte delle Amministrazioni comunali, e pertanto, sono venute a mancare anche tali risorse, costringendo a Società, per non sospendere i lavori, a fare ricorso a prestito bancario.
4. il piano parcheggi avviato in auto funzionamento e con ricorso a prestiti bancari e dal quale si auspica possano essere recuperate risorse per la gestione della pista ciclo pedonale, procede lentamente per vari aspetti di natura amministrativa e politica. Si ricorda che il 50% dei posti auto previsti è destinato a parcheggio pubblico a rotazione e solo il 50% alla vendita.
5. il pagamento degli interessi bancari ad oggi non è più sostenibile ed assorbe completamente le scarse risorse disponibili per manutenzione, sorveglianza, cura del verde, illuminazione, ripristini da atti vandalici, etc.
Tutto ciò premesso, la vendita delle ex stazioni è, al momento, un esigenza necessaria, non procrastinabile, per sanare la situazione finanziaria della S.p.a. e metterla in condizioni di gestire, con adeguato livello di qualità, un’infrastruttura turistico sportiva unica nel suo genere e per di più gratuita a rischio di degrado.
Ben venga la possibilità di non vendere, auspicata dal Presidente della Regione, a condizione di avere dai Soci, e/o dalla Regione, un finanziamento a fondo perduto di 7/8 milioni di euro, per risanare i debiti, oppure che i Comuni si facciano avanti per l’acquisto delle ex stazioni a prezzo di mercato.
Tullio Russo
1. gli edifici sono stati acquistati dalla Società con un prestito bancario e quindi di sua proprietà, con diritto di prelazione da parte delle Amministrazioni comunali in caso di vendita.
2. per i lavori della pista ciclabile, ad oggi ultimati, la Società ha anticipato il pagamento di una quota lavori con ulteriore prestito bancario, in attesa di ricevere i finanziamenti da Regione e Comune di Sanremo, che a loro volta li attendono dal Ministero delle Infrastrutture. Nel mese di ottobre si dovrà pagare il saldo dei lavori I lotto l’intervento somma urgenza galleria San Lorenzo e lavori III lotto (corso Imperatrice)
3. una quota lavori della pista ciclabile era prevista a carico della Società che avrebbe dovuto trovare le risorse nella valorizzazione (vendite e locazioni) delle aree e immobile di sua proprietà, come previsto nel PRUSST (strumento urbanistico). I progetti delle valorizzazioni non hanno ad oggi conseguito le approvazioni da parte delle Amministrazioni comunali, e pertanto, sono venute a mancare anche tali risorse, costringendo a Società, per non sospendere i lavori, a fare ricorso a prestito bancario.
4. il piano parcheggi avviato in auto funzionamento e con ricorso a prestiti bancari e dal quale si auspica possano essere recuperate risorse per la gestione della pista ciclo pedonale, procede lentamente per vari aspetti di natura amministrativa e politica. Si ricorda che il 50% dei posti auto previsti è destinato a parcheggio pubblico a rotazione e solo il 50% alla vendita.
5. il pagamento degli interessi bancari ad oggi non è più sostenibile ed assorbe completamente le scarse risorse disponibili per manutenzione, sorveglianza, cura del verde, illuminazione, ripristini da atti vandalici, etc.
Tutto ciò premesso, la vendita delle ex stazioni è, al momento, un esigenza necessaria, non procrastinabile, per sanare la situazione finanziaria della S.p.a. e metterla in condizioni di gestire, con adeguato livello di qualità, un’infrastruttura turistico sportiva unica nel suo genere e per di più gratuita a rischio di degrado.
Ben venga la possibilità di non vendere, auspicata dal Presidente della Regione, a condizione di avere dai Soci, e/o dalla Regione, un finanziamento a fondo perduto di 7/8 milioni di euro, per risanare i debiti, oppure che i Comuni si facciano avanti per l’acquisto delle ex stazioni a prezzo di mercato.
Tullio Russo
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