sabato, luglio 18, 2009

Solidarietà e volontariato al 1° Meeting Nazionale Unicef di Napoli di Francesco Mulè

Povertà, malattie, sfruttamento minorile, cambiamenti climatici, assenza di un livello di istruzione adeguata per milioni di bambini e bambine in moltissimi Paesi dell’Africa, sono stati i problemi ampiamente discussi in una fitta serie di appuntamenti istituzionali, dibattiti, tavole rotonde con esperti, accademici, intellettuali di rilevanza nazionale e internazionale nel Cortile e nelle Sale (Palatina, Loggia, Ferrandina, Baroni) del Maschio Angioino di Napoli, al 1° Meeting nazionale UNICEF, proprio nel momento in cui a L’Aquila si svolgeva il fondamentale vertice dei Capi di Stato e di Governo del G8. Sono stati tre giorni (9-11 luglio) molto intensi che hanno visto la partecipazione di numerosi volontari, giovani e non, provenienti da tutte le regioni e province italiane. Un meeting annuale dei volontari UNICEF, il 1° nel capoluogo campano, nel ventennale della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Per la provincia d’Imperia 30 i partecipanti (alla guida della presidente Unicef provinciale Colomba Tirari Di Giovanni, che ha provveduto ad ospitarli presso l’elegante “Grand Hotel Oriente”), 50 i volontari di Genova: un totale di 1550 volontari Unicef di tutta Italia in coro per i bimbi dell’Unicef. Tutti raccolti nell’ampio cortile del Maschio Angioino egregiamente addobbato per la festa dei bambini: la Pigotta, bambola di pezza, invenzione della volontaria Jo Garceau, alta oltre quattro metri e mezzo, sulla torre la bandiera azzurra dell’Unicef e tutt’intorno striscioni azzurri con la scritta “Unicef”.
“Un’occasione –è intervenuto nel suo discorso introduttivo il presidente Unicef Italia, dott. Vincenzo Spadafora, direttore responsabile della rivista bimestrale ‘Il MondoDomani’- per conoscere più da vicino il mondo Unicef e le tante possibilità di contribuire alle sue attività nei Paesi in via di sviluppo. Per questo è una manifestazione aperta alla città e in particolare alle famiglie per offrire molteplici occasioni di arricchimento e di svago”.
Il giornalista Rai Franco Di Mare, che conduceva l’appuntamento della prima giornata, ha letto, nella commozione degli ospiti, il messaggio di saluto inviato dal capo dello Stato Giorgio Napolitano per elogiare “l’impegno e l’effettiva vicinanza dell’Unicef ai temi dell’infanzia”, seguito da un lunghissimo applauso.
Rosa Russo Iervolino, sindaco di Napoli, ha voluto tracciare le similitudini tra napoletani e volontari i quali “buttano il cuore oltre gli ostacoli”. E, ricordandosi di Spadafora, ne ha voluto sottolineare il forte impegno nell’Unicef: “Mi ricordo benissimo di lui, quando era ancora ragazzo e da volontario lavorava anima e corpo accanto al grande presidente Farina”. Interessante anche l’intervento del presidente della Regione Campania Antonio Bassolino: “Molto importante il servizio del volontariato che serve ad unire e a combattere la povertà e lo sfruttamento dei minori nei Paesi sottosviluppati. Volontariato significa provare gioia nel rendere felice un altro che non si vede, ma che ha l’opportunità di crescere meglio con gli altri”.
Questo il discorso dell’ospite straordinario, l’avvocato iraniana Shirin Ebadi, presidente del Circolo dei difensori dei diritti dell’uomo in Iran, Premio Nobel per la Pace 2003, che, molto provata, ha spiegato: “Molte cose uniscono Scampia e l’Iran. Sono convinta che i nostri giovani vinceranno la battaglia per i diritti per l’infanzia perché, uniti negli ideali, costruiscono il loro futuro. In Iran alle donne non vengono riconosciuti i diritti. Se una bambina di 10 anni commette un reato, viene processata e condannata come una persona adulta. Questo Premio mi ha dato la possibilità di fare arrivare la mia voce al mondo dei giovani. Tre anni fa siamo riusciti a far cambiare alcune leggi sui minori”. Infine Shirin Ebadi ha lanciato un forte appello all’Ue perché si adoperi per la cessazione delle violenze nel suo Paese.
Vladimir Luxuria, vincitrice del reality show “L’isola dei famosi 6”, ha fatto presente di aver donato metà del premio, 100mila euro, all’Unicef e ha ricordato ai presenti, che rispondevano con scroscianti applausi, di aver visitato il campo in Mozambico. “Tanti dei potenti della Terra –ha detto- promettono aiuti all’Africa e non li mantengono”.
Mostre fotografiche, spettacoli di strada, spettacoli musicali, spazi narrativi con Maria Rosaria Omaggio, animazioni per i bambini, tavole rotonde hanno fatto da protagonisti per tutti i tre giorni nella splendida cornice del Maschio Angioino. Nella Sala dell’Armeria venivano proiettati continuamente alcuni video sulle esperienze Unicef in Congo e Bolivia e all’interno del Maschio Angioino sono stati allestiti stand Unicef (prodotti, pigotte, regali per la vita, editoria), stand di case editrici napoletane, un mercatino equo e solidale e stand gastronomici.
Anche Lino Banfi, ambasciatore dell’Unicef dal 2000, il popolare attore pugliese applaudito e sempre circondato dai giovani volontari, ha ricordato le sue missioni in Angola e in Eritrea a sostegno dei bambini e dei più deboli. Ha lanciato e cantato, infine, una canzone scritta con Gino Paoli e incisa con il gruppo “I ragazzi di Scampia”. Una canzone che, dietro promessa del presidente Spadafora, potrebbe diventare anche la sigla ufficiale di Unicef Italia.
Ancora una bella presenza per gli oltre 1500 volontari, la showgirl svizzera testimonial a sorpresa Michelle Hunziker: “Sono contenta e molto onorata di stare qui con voi. Questa la mia proposta: la mia associazione combatterà con tutte le forze accanto a voi”.
Infine, nella Sala Baroni del Maschio Angioino, dopo il discorso di ringraziamento del presidente Vincenzo Spadafora, Sua Eminenza Card. Crescenzo Sepe ha voluto elogiare i giovani, i quali, grazie al loro impegno, riescono a dare un senso alla vita dei bambini abbandonati e malnutriti; ha lanciato la proposta dell’organizzazione di un G8 per la soluzione e la realizzazione delle problematiche dell’infanzia per un mondo migliore. “La solidarietà, lo spiccato senso di umanità e il volontariato dei nostri giovani servono a far crescere meglio tutti quei milioni di bambini da sempre sfruttati da leggi ingiuste, prive del minimo rispetto per i deboli e per i minori. Volontariato significa: cambiare il mondo”, così ha chiuso il suo discorso il cardinale Sepe.
Francesco Mulè

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