

Giovedì 23 luglio, alle ore 19, si inaugura nel Castello Doria di Porto Venere la personale “Emozioni”, opere di Vincenzo Lo Sasso. La mostra, curata da Luciano Caprile, è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Porto Venere (Sp) in collaborazione con la Soprintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria. La pietra grezza della Sala Ipostila, tra le colonne che reggono le elevatissime volte, esalta le opere di Lo Sasso, artista che ha inaugurato una tecnica nuovissima e originale: la solidificazione di colori metallici su base di alluminio. Dopo la grande esposizione del 2008, allestita nella Pinacoteca – Appartamenti storici - della Reggia di Caserta l’artista approda a Porto Venere con opere nuovissime nate dalla individuale evoluzione di tecnica e di stile pittorico. In tutto 36 lavori (18 di dimensioni 1 m x 1.50 m e altrettanti di 50 cm x 50 cm) che scandiscono come appunti sintetici e incisivi le tappe del suo cammino, in cui si fondono talento e passione. L’ “artista dell’immagine” (Lo Sasso è un celebre fotografo di moda) opera pittoricamente sui suoi scatti. “In queste nuovi lavori – spiega l’autore – ho preferito dare più spazio alla pittura intervenendo con il colore sulla traccia fotografica di base”. Nei percorso seriali “Gemina”, “La dolce vita”, “Enigma”, “Occhi”, “Io ti guardo”, “Respiro” parti e dettagli del corpo femminile vengono esaltati dagli ampi interventi cromatici eseguiti sulla superficie metallica. Svelano, quindi, le sue fonti di ispirazione e mettono in evidenza le linee che attraversano l’insieme della sua opera. Scrive Luciano Caprile, autore del testo critico in catalogo: “Vengono esposte nell’occasione diverse serie articolate di tecniche miste su alluminio che indagano i misteri della seduzione femminile attraverso un approccio di sensazioni, di percezioni adeguatamente sollecitate dalla commistione di immagini figurali (occhi indagatori, volti accennati, capelli al vento, corpi nascenti dalle acque) e di liberi gesti creativi. Il clima che ne deriva alimenta di nuove e inattese “emozioni” l’immaginario di chi osserva”.
Nessun commento:
Posta un commento