
Dovrà aprire ulteriormente il portafoglio chi chiede la cittadinanza italiana, che con la nuova legge dovrà versare un contributo di 200 euro. Ci vorrà anche più tempo per conquistare la cittadinanza dopo aver sposato un italiano o un’italiana: la domanda potrà essere presentata due anni dopo il matrimonio (tre per i residenti all’estero), e non come ora dopo appena sei mesi, ma i tempi di dimezzeranno se ci sono figli.
Diventerà anche più difficile chiedere la carta di soggiorno o, come si chiama ora, “il permesso Ce per soggiornanti di lungo periodo”. Il ddl sicurezza prevede infatti un test obbligatorio di conoscenza della lingua italiana, anche se ancora non si sa quanto bisognerà essere bravi, perchè saranno i ministeri dell’Interno e dell’Istruzione a definire i dettagli della prova.
Quanti chiedono il permesso di soggiorno dovranno sottoscrivere un “accordo di integrazione” che li impegna a rispettare la Costituzione italiana e a partecipare alla vita economica, sociale e culturale italiana. Ognuno avrà un punteggio, che diminuirà se si comporta male (le regole da rispettare non sono state ancora decise): chi esaurisce i punti, perderà il permesso e verrà espulso.
Approvata la legge, perché entri in vigore bisognerà attendere che venga promulgata dal Presidente della Repubblica e quindi pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Inoltre alcune novità, come ad esempio la tassa sui permessi o il test per la carta di soggiorno, dovranno essere regolamentate da altri decreti e quindi i tempi si allungheranno ulteriormente.
Pertanto consigliamo chi deve chiedere il rinnovo del permesso, la carta di soggiorno o la cittadinanza, a sbrigarsi. Se aspetta troppo, rischia di dover fare i conti con gli ostacoli, e le nuove tasse, della legge sulla sicurezza.
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