Buona risposta di pubblico ieri pomeriggio per l'incontro alla Chiesa Anglicana di Bordighera con Agnese Moro, figlia dell'indimenticato statista, apertura del ciclo di incontri letterari "Fughe di Karta" (promosso dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Bordighera). Introdotta da Claudia Claudiano ha presentato il libro "Un uomo così ricordando mio padre". ritratto dell'uomo, del papà affettuoso e tenero, ancor prima che del politico. Ma la conversazione, insieme agli struggenti ricordi familiari, ha consentito di affrontare tematiche come il percorso di un difficile perdono, le esecrabili crudeltà di un certo giornalismo dell'epoca, l'insensibilità della classe politica, dello stesso clero nei giorni della prigionia…Una testimonianza toccante, densa di contenuti e di considerazioni, su un momento cruciale della nostra storia recente che si è chiusa con una frase accolta da incessanti applausi: "Credo che il sacrifico di mia padre non sia stato vano".La gestione del blog è di natura dilettantistica e non rappresenta in nessun caso una prestazione professionale. Alcune immagini riportate nel sito sono state prese da internet e quindi valutate di pubblico dominio, i proprietari, gli autori , gli editori o qualsiasi altro soggetto avente titolo potrà richiederne la rimozione che verrà effettuata immediatamente. Il blog non rappresenta una testata giornalistica
sabato, gennaio 31, 2009
Un emozionante incontro con Agnese Moro ha aperto Fughe di karta
Buona risposta di pubblico ieri pomeriggio per l'incontro alla Chiesa Anglicana di Bordighera con Agnese Moro, figlia dell'indimenticato statista, apertura del ciclo di incontri letterari "Fughe di Karta" (promosso dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Bordighera). Introdotta da Claudia Claudiano ha presentato il libro "Un uomo così ricordando mio padre". ritratto dell'uomo, del papà affettuoso e tenero, ancor prima che del politico. Ma la conversazione, insieme agli struggenti ricordi familiari, ha consentito di affrontare tematiche come il percorso di un difficile perdono, le esecrabili crudeltà di un certo giornalismo dell'epoca, l'insensibilità della classe politica, dello stesso clero nei giorni della prigionia…Una testimonianza toccante, densa di contenuti e di considerazioni, su un momento cruciale della nostra storia recente che si è chiusa con una frase accolta da incessanti applausi: "Credo che il sacrifico di mia padre non sia stato vano".
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