mercoledì, ottobre 12, 2011

150 anni di vita a Sanremo attraverso la vicenda Piazza Borea d’Olmo e di 2 Teatri che hanno fatto la storia

Sabato 15 ottobre 60 delegazioni FAI di tutta Italia faranno “Festa alla piazza”, nell’ambito della campagna nazionale di raccolta del FAI dal titolo “Ricordati di salvare l’Italia”.
Una “Festa alla piazza” luogo d’incontro per gli italiani che amano la loro cultura e le loro città, onorano le proprie radici, vogliono garantire un futuro all’immenso patrimonio artistico e ambientale nazionale: un’occasione per dare un concreto contributo al FAI ed alla sua fattiva opera di conservazione dei beni che fanno bella l’Italia.
Per la nostra delegazione scegliere un piazza non è stato facile, la provincia pullula di piazze gioiello, ognuna di queste brilla per amenità paesaggistica, prestigio storico e culturale, bellezza dei prospetti, come prediligere una di queste e trascurare le altre?
Così il pensiero è andato ad una piazza cenerentola, luogo dalle problematiche destinazioni e dal futuro incerto, ma, come si vedrà, dal passato affascinante e multiforme.
Piazza Borea d’Olmo (già piazza Mameli) non nasce infatti come una piazza, ma è il sedime del Teatro Principe Amedeo, sorto come molti altri in Italia in epoca immediatamente postunitaria, luogo di cultura e spettacolo, fino al 20 ottobre del 1944, quando un bombardamento aereo lo rase al suolo. Ma prima ancora del teatro cosa c’era in questo luogo così baricentrico per la città?
Ecco le tappe del nostro itinerario della memoria:
Palazzo Borea d’Olmo ed il suo giardino di agrumi: evocando quel periodo lontano in cui "gli agrumi di San Remo sprigionavano un tale profumo da essere avvertito dai navigli fino a sei miglia dalla costa" (Galeazzo Gualdo Priorato – fine ‘600).

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