martedì, gennaio 25, 2011

ALASSIO: ROBERTO BALDASSARRE. UNA VITA PER IL LIBRO

E’ stato pubblicato dall’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Alassio il libro “Roberto Baldassarre. Una vita per il libro”, volume dedicato al direttore della biblioteca di Alassio, scomparso lo scorso anno.
La pubblicazione, curata da Romano Strizioli, ricostruisce la biografia di Roberto Baldassarre attraverso le testimonianze di alcuni dei tanti personaggi del mondo culturale nazionale e locale, che per motivi professionali lo hanno conosciuto. Il volume raccoglie gli interventi redatti in occasione dell’intitolazione dell’Auditorium nella Civica Biblioteca, che si è svolta nel settembre 2010. Figura centrale nella realtà culturale alassina, la poliedrica personalità di Baldassarre viene raccontata da Giovanni Bogliolo, presidente del Premio “Un autore per l’Europa”, Giuliano Vigini, presidente del Premio “Un Editore per l’Europa”, Ernesto Ferrero, direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino, Pier Franco Quaglieni, presidente del Centro "Pannunzio", Claudio Leombroni, presidente nazionale dell’Associazione Italiana Biblioteche, Francesco Langella, presidente regionale dell’Associazione Italiana Biblioteche, Franco Gallea, presidente del Premio Anthia, Antonio Carossino, amico e mentore locale.
La raccolta di testimonianze è arricchita da una lettera di Stefano Zecchi che offre numerose suggestioni sull’amicizia che lo legava all’ex direttore della “Biblioteca sul Mare”.
Il volume si apre con un’affettuosa epigrafe scritta da Antonio Ricci: “Ti chiamavi come un Re Magio, ma il dono eri tu”.
Poi segue l’introduzione di Romano Strizioli, giornalista de La Stampa, che scrive nel risvolto di copertina:“Il libro fu per Roberto il pretesto per aprire un discorso che portasse su Alassio, la città che amava, immagine e prestigio. La biblioteca per Roberto non era solo erudizione, ma un centro capace di delineare le virtù cittadine.”
Poi il volume accoglie l’intervento del Sindaco di Alassio, Giovanni Aicardi, che ricorda Baldassare come - “una persona di carattere schivo, una persona semplice, umile, e sempre presente, che ha saputo portare avanti un progetto culturale, in stretta collaborazione con l’Assessore Zioni, costruendo un’immagine positiva di Alassio”.
Ed è proprio l’Assessore Monica Zioni, che per quindici anni ha collaborato con Baldassarre a raccontare la sua dedizione al lavoro– “Grazie al suo prezioso spirito di "conquista”, alla sua ambizione e al suo amore per la nostra città, Alassio ha potuto realizzare importanti progetti, primo fra tutti lo spostamento della sede della Biblioteca Civica "Renzo Deaglio" nel magnifico palazzo di fronte alla spiaggia, che la rende una delle poche biblioteche affacciate sul mare. In tutti questi anni di lavoro insieme, Baldassare ha saputo trasmettermi il suo infinito amore e la sua passione per la cultura. Ha continuato a lavorare fino all'ultimo giorno nonostante il suo dolore, la malattia e i continui ricoveri in ospedale. Credo che l’aver intitolato l'Auditorium della Biblioteca Civica "Renzo Deaglio" a Roberto sia il modo migliore per ricordarlo insieme a questa pubblicazione che raccoglie i preziosi contributi dei relatori che sono intervenuti alla cerimonia d’intitolazione. Voglio ringraziare i collaboratori e gli amici che sono stati vicini a Roberto per sostenerlo nel lungo periodo della sua malattia, dimostrandogli quell’affetto che ha saputo guadagnarsi in oltre mezzo secolo di attività spesa a favore della cultura e di Alassio.”
Giovanni Bogliolo, Giulio Vigini ed Ernesto Ferrero ricordano la grande professionalità dimostrata nell’organizzazione del Premio Letterario. Giuliano Vigini parla di “sobrietà delle parole ed eloquenza dei fatti”. Ernesto Ferrero lo descrive così “Roberto sapeva mettersi al servizio della collettività, metteva in pratica l’etica del lavoro fatto bene, con una passione silenziosa.”
Più personali gli interventi di Franco Gallea, il collaboratore più stretto del direttore, e di Antonio Carossino, storico di Alassio e grande amico di Baldassarre.
Il volume si chiude con una lettera scritta da Stefano Zecchi, che si sofferma non solo sulle capacità organizzative di Baldassarre, ma anche sulla sua grande ospitalità, la sua attenzione ai particolari. “Baldassare” scrive Zecchi “viveva per dare importanza culturale ad Alassio, per non chiudere le iniziative culturali nello spazio limitato della cittadina turistica.”
Il volume, impaginato da Griggio e Gioberti, stampato da Sabatelli Editore, è arricchito da immagini di Silvio Fasano.

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