martedì, gennaio 12, 2010

VITO MANCUSO E ROBERTO VECCHIONI APRONO LA STAGIONE INVERNALE DEI MARTEDI’ LETTERARI



Teatro gremitissimo, delle grandi occasioni, oggi al Casinò di Sanremo per il primo appuntamento della stagione invernale dei "Martedì Letterari". Vito Mancuso con il libro:”La vita autentica” Che cosa fa di un uomo un vero uomo” e Roberto Vecchioni con l’opera “Scacco a Dio”. Le storie ribelli di chi vuole essere altro da sé” hanno aperto con successo l'appuntamento dedicato alla cultura nel Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo alle ore 16.30. Ha introdotto gli autori Ito Ruscigni. (Foto)
Vito Mancuso è docente di Teologia presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano ed editorialista de “La Repubblica”. Nato il 9 dicembre 1962 a Carate Brianza da genitori siciliani, è dottore in teologia sistematica. Dei tre gradi accademici del corso teologico, ha conseguito il Baccellierato presso la Facoltà teologica dell'Italia settentrionale di Milano, la Licenza presso la Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale San Tommaso d’Aquino di Napoli, il Dottorato a Roma presso la Pontificia Università Lateranense.
Scacco a Dio di Roberto Vecchioni
E se un giorno Dio, in piena crisi esistenziale, si travestisse da pittore del Rinascimento o da chitarrista rock, da trapezista o da cortigiana, per cercare di comprendere gli uomini, quelle sue creature ribelli che ormai gli sembra di non capire più?
Così infatti si presenta il Creatore davanti a Teliqalipukt, il «suo primo consigliere», una specie di angelo mandato sulla terra con lo scopo di seguire gli uomini per poterli poi raccontare ai «piccoli immortali, i suoi allievi». E proprio a lui Dio chiede di spiegarglieli, gli uomini, lui che li ha conosciuti da vicino.
Inizia così una sorta di «terapia» in cui Teliqalipukt (vecchia conoscenza dei lettori di Roberto Vecchioni), di seduta in seduta, si fa cantastorie per Dio. Da Catullo a JFK, passando per Shakespeare e Federico II, i protagonisti dei racconti - che danno forma a un unico romanzo - sono accomunati dalla volontà di ribellarsi a un destino che appare già segnato.
E così scopriamo che Oscar Wilde dopo anni di carcere vive sotto falso nome nel nord della Francia; che il matematico Évariste Galois muore in duello non a causa di una donna ma per il risultato sconvolgente delle sue ricerche; che sir Alec Guinness si converte dopo uno strano colloquio in una chiesa durante le riprese del film in cui veste i panni di padre Brown; che il campione del mondo di scacchi Capablanca non ha perso il suo titolo come credevamo.
Roberto Vecchioni torna a emozionarci con la sua affabulazione rapinosa e lieve, con le sue storie un po' sghembe capaci di cogliere e svelare, d'incanto, gli abissi dell'animo umano.
«Sembra quasi che lo facciano per farmi dispetto, gli uomini: arrivati a un certo punto è come se s'incidessero un'altra linea della vita sulla mano. No, non parlo di peccati, quelli son minuzie: dico il corso del loro destino. È come se in un'immaginaria scacchiera non accettassero più le diagonali di un alfiere, i salti di un cavallo, le rette di una torre. E spacciano questa falsa libertà per uno scacco a me, uno scacco a Dio. Ecco cosa mi tormenta e cosa voglio capire: dove ho sbagliato?»
Roberto Vecchioni, cantautore e scrittore. In “Scacco a Dio” racconta attraverso i personaggi un pò di sè, interrogandosi sull’esistenza di Dio, sul valore della fede. Sul perchè qualcosa di così grande, non si vede e non si sente. Anche se sei disposto a barattare la tua stessa vita in cambio di un segno.. (Foto M.Trevisan ph. Art Photo Sanremo)

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