giovedì, dicembre 17, 2009

Lettera aperta all'Assessore Solerio, riguardante il servizio idrico locale e le future decisioni riguardo la AMAIE

Seguiamo con attenzione l’evolversi delle posizioni dell’Assessore Franco Solerio, (foto) riguardo il destino della società AMAIE, che gestisce il servizio idrico per Sanremo e alcune zone della provincia di Imperia, oltre che fornire energia elettrica a parte della città.
Rileviamo però tra le sue recenti dichiarazioni pubbliche alcune contraddizioni, in merito alle quali avremmo piacere di ricevere chiarimenti.
L’indispensabile premessa - E’ stato recentemente approvato il Decreto Ronchi che indica le future modalità di gestione dei servizi pubblici locali: in via ordinaria, a società private o miste pubblico-private (con capitale privato non inferiore al 40%) o, in via eccezionale, a s.p.a. 100% pubbliche. Da evidenziare il fatto che queste forme di gestione si applicano solo per i servizi locali a rilevanza economica e che spetta al Comune indicare quali siano tali servizi.
Gentile Assessore,
qualche settimana fa, in una breve trasmissione televisiva sul futuro della AMAIE andata in onda su una rete televisiva locale, un’associazione cittadina proponeva come mezzo per garantire ai cittadini la gestione pubblica del servizio idrico, la modifica dello statuto comunale con l’introduzione della dichiarazione che “l’acqua è un bene comune, un diritto inalienabile di ogni cittadino e, di conseguenza, il servizio idrico è un servizio ad interesse pubblico, privo di rilevanza economica”. Lei replicava che è impossibile definire il servizio idrico privo di rilevanza economica visto che l’acqua si compra e si vende…
Al contrario, nel consiglio comunale di venerdì scorso, in risposta all’ordine del giorno del consigliere Nocita e a seguito dell’intervento dei consiglieri Gorlero e Cassini, che chiedevano al consiglio di esprimersi nello stesso senso, non solo non ha replicato, come ci saremmo aspettati vista la premessa televisiva, che la loro richiesta era impossibile, ma ha addirittura letto una delibera dell’AATO (verbale n. 16 dell' 1/7/09), dalla quale si evince che tutti i comuni, all’unanimità, avrebbero deliberato già in tal senso.....
Infine, sempre nell’ambito di tale replica, citando i contenuti della recente legge Ronchi (166/09), che, secondo l’opinione di tutti, sancisce di fatto la privatizzazione dei servizi pubblici locali a rilevanza economica, lei invece affermava testualmente che "...anzi, se vogliamo essere sinceri il Decreto Ronchi introduce una novità importante che è quella dei servizi pubblici che non hanno rilevanza economica, che per la prima volta viene introdotta in una norma di legge, che consente, là dove venisse acquisito come dato giuridico il fatto che l'acqua è un bene pubblico, universale e di cui tutti hanno diritto e che non ha rilevanza economica, ne conseguirebbe che potrebbe restare una gestione pubblica al di là di forme di affidamento."…..
Pur non risultandoci che la legge Ronchi faccia alcun esplicito riferimento ai servizi privi di rilevanza economica in alcuna delle sue parti, rileviamo che, oggi, anche secondo lei è possibile definire il servizio idrico privo di rilevanza economica.
Le chiediamo dunque di considerare seriamente l’ipotesi della modifica statutaria, come unica soluzione per salvaguardare una reale gestione pubblica della nostra acqua, anche perchè la definizione del servizio idrico presente nello Statuto AATO che dovrà essere ratificato, come “servizio pubblico locale con prioritaria finalità sociale”, non ha alcun valore giuridico, per cui in assenza di un preciso indirizzo delle amministrazioni comunali verso la “non rilevanza economica”, si spalancano le porte alla privatizzazione del servizio idrico.

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