E' in programma mercoledì 16 dicembre a Ventimiglia, nell’Aula Magna della Scuola Media Biancheri in via Roma 61 la presentazione del libro - pubblicato dalla casa editrice ventimigliese Philobiblon - “Intervento di routine. Manoscritti della seconda vita” scritto da Tatiana COVOR, autrice di origine rumena, ma che dal 1976 vive e lavora in Italia, a Roma. Si tratta del suo terzo lavoro, il primo ad essere tradotto in italiano. Ad intervistare la scrittrice, Diego Marangon della libreria Casella.
Si tratta della storia autobiografica, un vero e proprio resoconto, dell’intervento chirurgico al cuore cui l’autrice si è sottoposta alla fine degli anni novanta e che le ha letteralmente cambiato la vita. Un “racconto a cuore aperto” portatore di un messaggio assolutamente positivo, sia per il contenuto che per il modo di raccontare: buon umore, ironia, commozione, fiducia, ecco ciò che si troverà nelle pagine intense, scritte in maniera semplice e diretta. Attraverso il dolore e la sofferenza, l'autrice rinasce a una seconda vita e, proprio grazie alla malattia, risulterà più sensibile ai valori umani e consapevole dell'importanza dei valori essenziali dell'esistenza. In uno stile rapido e nervoso, colloquiale ma preciso, la Covor descrive efficacemente la dimensione fisica e mentale, di semicoscienza, del dopo operazione, e le faticose tappe del suo cammino verso la normalità, inframmezzate da momenti anche ilari, descritti con fine umorismo. Un libro coinvolgente: non solo per l'argomento ma anche per lo stile ed il tono, mai melodrammatico, ma anzi sapientemente ironico.
La filosofia che il libro trasmette è positiva, così come è testimoniato dalle intense pagine di quello che in alcune parti sembra quasi un diario clinico vero e proprio e, soprattutto dalle ultime, le quali offrono l'immagine conclusiva e ben definita di una donna forte, fisicamente e moralmente, che si apre fiduciosa ad una nuova e più matura fase della sua stessa vita, dove l'esperienza raccontata potrebbe essere quella di un qualsiasi fatto traumatico.
Una partenza, un addio, un'improvvisa solitudine. Sorprendente l'energia che sprigiona dalle pagine della Covor, donna minuta nel fisico, ma evidentemente in possesso di una grande forza interiore che le ha fatto affrontare le difficoltà, il dolore, l'ansia e l'incertezza del futuro con grande forza interiore e fiducia di poter tornare alla normalità. Una normalità però nuova, diversa, con nuove sfumature e la comprensione di aspetti che prima sfuggivano. Un libro che fa ridere, piangere e, soprattutto, ben sperare, facendo comprendere che la cosa forse più importante nella vita di ognuno di noi è "avere fiducia" nel domani, un domani comunque migliore.
Francesco Mulè
Si tratta della storia autobiografica, un vero e proprio resoconto, dell’intervento chirurgico al cuore cui l’autrice si è sottoposta alla fine degli anni novanta e che le ha letteralmente cambiato la vita. Un “racconto a cuore aperto” portatore di un messaggio assolutamente positivo, sia per il contenuto che per il modo di raccontare: buon umore, ironia, commozione, fiducia, ecco ciò che si troverà nelle pagine intense, scritte in maniera semplice e diretta. Attraverso il dolore e la sofferenza, l'autrice rinasce a una seconda vita e, proprio grazie alla malattia, risulterà più sensibile ai valori umani e consapevole dell'importanza dei valori essenziali dell'esistenza. In uno stile rapido e nervoso, colloquiale ma preciso, la Covor descrive efficacemente la dimensione fisica e mentale, di semicoscienza, del dopo operazione, e le faticose tappe del suo cammino verso la normalità, inframmezzate da momenti anche ilari, descritti con fine umorismo. Un libro coinvolgente: non solo per l'argomento ma anche per lo stile ed il tono, mai melodrammatico, ma anzi sapientemente ironico.
La filosofia che il libro trasmette è positiva, così come è testimoniato dalle intense pagine di quello che in alcune parti sembra quasi un diario clinico vero e proprio e, soprattutto dalle ultime, le quali offrono l'immagine conclusiva e ben definita di una donna forte, fisicamente e moralmente, che si apre fiduciosa ad una nuova e più matura fase della sua stessa vita, dove l'esperienza raccontata potrebbe essere quella di un qualsiasi fatto traumatico.
Una partenza, un addio, un'improvvisa solitudine. Sorprendente l'energia che sprigiona dalle pagine della Covor, donna minuta nel fisico, ma evidentemente in possesso di una grande forza interiore che le ha fatto affrontare le difficoltà, il dolore, l'ansia e l'incertezza del futuro con grande forza interiore e fiducia di poter tornare alla normalità. Una normalità però nuova, diversa, con nuove sfumature e la comprensione di aspetti che prima sfuggivano. Un libro che fa ridere, piangere e, soprattutto, ben sperare, facendo comprendere che la cosa forse più importante nella vita di ognuno di noi è "avere fiducia" nel domani, un domani comunque migliore.
Francesco Mulè
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