"Le donne esistono, tutti i giorni, molto spesso questo viene ignorato….." Costruire una cultura di pace, il valore della presenza femminile.
Il Coordinamento Donne CISL di Imperia, aderendo all’iniziativa nazionale, dedica la giornata dell’8 marzo 2009 al tema della violenza contro le donne e lancia questo messaggio. Quella degli ultimi tempi è una cronaca di intollerabile violenza sulle donne che sta aggravandosi nel nostro Paese con episodi socialmente drammatici.
Siamo di fronte a una recrudescenza quantitativa di queste violenze?
Oppure a un aumento delle denunce da parte delle donne?
Forse entrambe le cose, resta il fatto che la violenza di genere costituisce una delle più diffuse violazioni dei diritti umani ed è trasversale rispetto a classi sociali, età, etnie e livelli culturali.
La violenza è la prima causa di morte o invalidità permanente delle donne tra i 14 e i 50 anni.
Presso i nostri uffici sono una cinquantina le donne che hanno cercato aiuto, per violenza di ogni genere che vanno dallo stalking, alle molestie, al mobbing, una vera piaga sociale!
Tutto questo scuote le nostre coscienze e ci spinge a riflessioni profonde. Occorre chiederci cosa possiamo fare perchè con il nostro agire abbiamo l’occasione di compiere piccoli ma importanti passi per costruire una società più democratica e civile. Un percorso complesso e difficile, certo , ma vale la pena ricordare che il contributo femminile è fondamentale. La vocazione delle donne per il binomio: pace/bellezza, contrapposto a quello maschile guerra/forza ripropone in tutta la sua attualità, una asperità già ben delineata ai tempi dei miti greci. Dare forza alle donne, ampliarne le capacità di rappresentanza con è soltanto una risposta democratica agli equilibri di genere, ma significa, anche e soprattutto, far crescere una cultura di pace; i cui i valori più pregnanti delle donne costituiscono un antidoto alla violenza ed alla guerra finalizzata alla crescita sociale A volte le donne impegnate tendono ad assumere "comportamenti di tipo maschile, più orientati al potere. Crediamo che il futuro della società e dei nostri figli non debba essere centrato sul binomio forza/potere che conduce troppo spesso alla sopraffazione ed alla violenza. Non pensiamo di illuderci, siamo ben consapevoli degli ostacoli e degli anacronismi culturali che ancora resistono sia nella società, sia nel mondo del lavoro e sia nella vita familiare, per questo è importante che il nostro impegno e la nostra attenzione non diminuiscano mai. La nostra azione può essere decisiva per creare condizioni per una politica integrata che abbia ricadute positive nella sfera economica, sociale e demografico. E’ un obiettivo alto quello che ci prefiggiamo in cui noi tutte dobbiamo credere, che può essere alla nostra portata se sapremo essere, innanzi tutto, coerenti con i nostri valori e ascolteremo la nostra vocazione interiore.
Proviamo, allora, a riflettere in modo diverso, usiamo il pensiero laterale, pensiamo che a forza/potere possiamo opporre bellezza/solidarietà; cercare armonia e collaborazione nella società significa mediare i conflitti in una logica win-win che non lasci sul terreno sconfitti, perdenti. Le donne possono essere molto concrete e contribuire a costruire, non a distruggere, ed edificare nuovi modelli di relazioni sociali che costituiscano un "vaccino" contro la guerra e contro la violenza che hanno una matrice forte ed indissolubile, proporre una società caratterizzata dalla presenza delle donne significa, al contempo, combattere la violenza.
Il Segretario Confederale CISL
Stefania Di Michele (foto)
Il Coordinamento Donne CISL di Imperia, aderendo all’iniziativa nazionale, dedica la giornata dell’8 marzo 2009 al tema della violenza contro le donne e lancia questo messaggio. Quella degli ultimi tempi è una cronaca di intollerabile violenza sulle donne che sta aggravandosi nel nostro Paese con episodi socialmente drammatici.
Siamo di fronte a una recrudescenza quantitativa di queste violenze?
Oppure a un aumento delle denunce da parte delle donne?
Forse entrambe le cose, resta il fatto che la violenza di genere costituisce una delle più diffuse violazioni dei diritti umani ed è trasversale rispetto a classi sociali, età, etnie e livelli culturali.
La violenza è la prima causa di morte o invalidità permanente delle donne tra i 14 e i 50 anni.
Presso i nostri uffici sono una cinquantina le donne che hanno cercato aiuto, per violenza di ogni genere che vanno dallo stalking, alle molestie, al mobbing, una vera piaga sociale!
Tutto questo scuote le nostre coscienze e ci spinge a riflessioni profonde. Occorre chiederci cosa possiamo fare perchè con il nostro agire abbiamo l’occasione di compiere piccoli ma importanti passi per costruire una società più democratica e civile. Un percorso complesso e difficile, certo , ma vale la pena ricordare che il contributo femminile è fondamentale. La vocazione delle donne per il binomio: pace/bellezza, contrapposto a quello maschile guerra/forza ripropone in tutta la sua attualità, una asperità già ben delineata ai tempi dei miti greci. Dare forza alle donne, ampliarne le capacità di rappresentanza con è soltanto una risposta democratica agli equilibri di genere, ma significa, anche e soprattutto, far crescere una cultura di pace; i cui i valori più pregnanti delle donne costituiscono un antidoto alla violenza ed alla guerra finalizzata alla crescita sociale A volte le donne impegnate tendono ad assumere "comportamenti di tipo maschile, più orientati al potere. Crediamo che il futuro della società e dei nostri figli non debba essere centrato sul binomio forza/potere che conduce troppo spesso alla sopraffazione ed alla violenza. Non pensiamo di illuderci, siamo ben consapevoli degli ostacoli e degli anacronismi culturali che ancora resistono sia nella società, sia nel mondo del lavoro e sia nella vita familiare, per questo è importante che il nostro impegno e la nostra attenzione non diminuiscano mai. La nostra azione può essere decisiva per creare condizioni per una politica integrata che abbia ricadute positive nella sfera economica, sociale e demografico. E’ un obiettivo alto quello che ci prefiggiamo in cui noi tutte dobbiamo credere, che può essere alla nostra portata se sapremo essere, innanzi tutto, coerenti con i nostri valori e ascolteremo la nostra vocazione interiore.
Proviamo, allora, a riflettere in modo diverso, usiamo il pensiero laterale, pensiamo che a forza/potere possiamo opporre bellezza/solidarietà; cercare armonia e collaborazione nella società significa mediare i conflitti in una logica win-win che non lasci sul terreno sconfitti, perdenti. Le donne possono essere molto concrete e contribuire a costruire, non a distruggere, ed edificare nuovi modelli di relazioni sociali che costituiscano un "vaccino" contro la guerra e contro la violenza che hanno una matrice forte ed indissolubile, proporre una società caratterizzata dalla presenza delle donne significa, al contempo, combattere la violenza.
Il Segretario Confederale CISL
Stefania Di Michele (foto)
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