Da Lunedì 30 marzo a Sabato 4 aprile, a Loano, nel Palazzo Kursaal si svolgerà la seconda edizione del Corso di didattica della musica "Metodo Kodaly", iniziativa promossa dagli Assessorati alla Cultura dei Comuni di Loano e di Finale Ligure.
"Il successo del primo corso, che è tenuto nello scorso autunno," dice l’Assessore al Turismo e alla Cultura, Nicoletta Marconi, "ci ha indotto a proseguire il percorso di formazione. Le lezioni sono rivolte ad insegnati delle scuole, ai maestri di musica e a tutti coloro che sono interessati ad approfondire la conoscenza teorica e pratica dell’insegnamento per coro secondo il Metodo Kodalay."
Zoltán Kodály (1882-1967) non fu solo uno dei maggiori compositori ungheresi del Novecento, ma anche un intellettuale profondamente coinvolto dalle problematiche del proprio paese. Oltre che compositore, fu, insieme all'amico e collega Béla Bartók, uno studioso della musica tradizionale ungherese. Kodály fu, inoltre, un fondamentale pedagogo e riuscì a rivoluzionare, in certi casi creandola ex-novo, l'istruzione musicale nazionale a tutti i livelli, dall'asilo all'università, sviluppando un sistema educativo compiutamente strutturato, ancor oggi apprezzato in tutto il mondo. Con l'intenzione di rinnovare l'educazione musicale egli scrisse brani corali, tenne lezioni, guidò validi docenti, mantenne sempre stretti contatti con gli insegnanti e con le istituzioni scolastiche.
Le modalità del processo educativo di Kodàly si attuano attraverso il ricorso ad una serie di mezzi didattici specifici e alla scelta del materiale musicale da utilizzare nell’insegnamento. Il suo pensiero pedagogico si concretizza in un percorso che sin dall’inizio privilegia la voce per arrivare ad acquisire progressivamente determinate strutture di categorie mentali e di procedimenti in grado di favorire una pratica consapevole e non meccanica della musica.
La concezione ritmica nel metodo Kodaly si discosta nettamente dalla teoria divisionista del solfeggio: il ritmo non è un fatto matematico ma psicologico, legato alla percezione e basato sulla capacità di segmentare il continuum sonoro in singole entità, riconosciute e possedute tramite analogie con schemi motori.
Il corso, organizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Liguria –Ungheria di Genova, sarà tenuto dalla didatta Andrea B. Horvath, insegnate ungherese, laureata presso l’Accademia "F. Liszt" di Budapest come insegnante di canto e direttrice di coro. Esperta insegnante, nel 1980 e nel 1987 ha realizzato programmi video sul Metodo Kodaly e nel 1985 programmi musicali per la Radio Ungherese. Dall’attività di insegnamento, nel 1987, è nato un libro dal titolo "Con il Metodo Kodaly, dal canto popolare fino ai classici". Recentemente ha realizzato un testo di applicazione pratica del metodo nell’insegnamento della musica nella scuola italiana.
Attualmente è la direttrice del Coro Kodaly di Budapest, una delle più importanti formazioni corali magiare, dedita soprattutto all’esecuzione del repertorio contemporaneo ed alle opere dei maggiori compositori ungheresi.
"Il successo del primo corso, che è tenuto nello scorso autunno," dice l’Assessore al Turismo e alla Cultura, Nicoletta Marconi, "ci ha indotto a proseguire il percorso di formazione. Le lezioni sono rivolte ad insegnati delle scuole, ai maestri di musica e a tutti coloro che sono interessati ad approfondire la conoscenza teorica e pratica dell’insegnamento per coro secondo il Metodo Kodalay."
Zoltán Kodály (1882-1967) non fu solo uno dei maggiori compositori ungheresi del Novecento, ma anche un intellettuale profondamente coinvolto dalle problematiche del proprio paese. Oltre che compositore, fu, insieme all'amico e collega Béla Bartók, uno studioso della musica tradizionale ungherese. Kodály fu, inoltre, un fondamentale pedagogo e riuscì a rivoluzionare, in certi casi creandola ex-novo, l'istruzione musicale nazionale a tutti i livelli, dall'asilo all'università, sviluppando un sistema educativo compiutamente strutturato, ancor oggi apprezzato in tutto il mondo. Con l'intenzione di rinnovare l'educazione musicale egli scrisse brani corali, tenne lezioni, guidò validi docenti, mantenne sempre stretti contatti con gli insegnanti e con le istituzioni scolastiche.
Le modalità del processo educativo di Kodàly si attuano attraverso il ricorso ad una serie di mezzi didattici specifici e alla scelta del materiale musicale da utilizzare nell’insegnamento. Il suo pensiero pedagogico si concretizza in un percorso che sin dall’inizio privilegia la voce per arrivare ad acquisire progressivamente determinate strutture di categorie mentali e di procedimenti in grado di favorire una pratica consapevole e non meccanica della musica.
La concezione ritmica nel metodo Kodaly si discosta nettamente dalla teoria divisionista del solfeggio: il ritmo non è un fatto matematico ma psicologico, legato alla percezione e basato sulla capacità di segmentare il continuum sonoro in singole entità, riconosciute e possedute tramite analogie con schemi motori.
Il corso, organizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Liguria –Ungheria di Genova, sarà tenuto dalla didatta Andrea B. Horvath, insegnate ungherese, laureata presso l’Accademia "F. Liszt" di Budapest come insegnante di canto e direttrice di coro. Esperta insegnante, nel 1980 e nel 1987 ha realizzato programmi video sul Metodo Kodaly e nel 1985 programmi musicali per la Radio Ungherese. Dall’attività di insegnamento, nel 1987, è nato un libro dal titolo "Con il Metodo Kodaly, dal canto popolare fino ai classici". Recentemente ha realizzato un testo di applicazione pratica del metodo nell’insegnamento della musica nella scuola italiana.
Attualmente è la direttrice del Coro Kodaly di Budapest, una delle più importanti formazioni corali magiare, dedita soprattutto all’esecuzione del repertorio contemporaneo ed alle opere dei maggiori compositori ungheresi.
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