giovedì, febbraio 24, 2011

PALAZZO ODDO, “SOLO CONCERT” DI ALESSIO MENCONI

Domenica 27 Febbraio alle ore 21.15, presso la Musikalische WunderKammer di Palazzo Oddo, sarà di scena il “Solo Concert” di Alessio Menconi, nell’ambito della rassegna musicale “A Cadenza Quindicinale”, organizzata e promossa dalla Palazzo Oddo Srl, in collaborazione con l’UCAI e con l’Associazione InMostLight.
Alessio Menconi (Genova, 1970) sarà il protagonista di una serata dedicata alla musica Jazz, ma non solo. Comincia giovanissimo lo studio dello strumento, dimostrando delle doti che decisamente lo pongono in una categoria affatto speciale, quella dei “prodigi”, tanto che risulta vincitore del premio "AICS JAZZ" al "Gran Prix du Jazz" nel 1992 e del premio "Eddie Lang" nel 1993 come miglior giovane chitarrista jazz italiano.
Da quel momento viene notato da alcuni personaggi - per fare qualche cognome: Cobham, Rava, Gatto, Moroni, Cerri, Fresu, ma anche Conte, Oxa, Morandi, Elio e l’elenco potrebbe ben continuare - ed il giovane Alessio comincia a calcare i più importanti palcoscenici, con sempre maggior successo.
Attualmente divide la sua attività tra vari progetti musicali (in un travaso continuo di stimoli ed esperienze sia in ambito jazz che rock-fusion) e didattici (conservatori di Cuneo e Genova ma anche lezioni a distanza su Internet). Nel 2009 gli viene consegnato il “Premio Jazz Lighthouse” alla carriera.
Alla WunderKammer di Palazzo Oddo si esibirà da solo – o meglio, in compagnia della chitarra acustica - il cui suono, elaborato attraverso alcuni apparecchi elettronici, fornisce al Nostro una serie di “ambienti” sonori e di “suggestioni” sintetiche attraverso le quali si snoda il percorso artistico di un musicista davvero senza limiti.
La coraggiosa scelta di rinunciare agli strumenti tradizionalmente deputati all’accompagnamento non limita il repertorio di Alessio, che spazia attraverso composizioni originali, standard e cantautori, offrendo al pubblico una visione assolutamente personale dell’essenza musicale contenuta nei brani proposti durante il concerto.
Sebbene sia dotato di una tecnica prodigiosa, questa viene sempre messa al servizio della musicalità, senza lasciare che gli artifici tecnici offuschino la grande sensibilità ed attenzione alla melodia di questo musicista, anche se alcuni fraseggi da brivido irrompono prepotenti durante le lunghe improvvisazioni, complice financo il più banale dei temi, che diventa l’occasione per percorrere strade dagli sbocchi imprevedibili.
Un gusto armolodico ma con un unico, grande centro tonale: la sua straordinaria musicalità.

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