
Si potranno ammirare 24 opere, rappresentazioni grafiche, che hanno come comune denominatore il “mondo in bilico”. «Sono opere particolari – racconta Favre – che racchiudono in un solo lavoro tutte le mie conoscenze artistiche. In un primo momento, infatti, richiedono l’utilizzo di uno schizzo a matita, poi l’uso dell’aerografo (strumento per spruzzare vernici, ndr), successivamente rifinisco tutto a mano con pennelli e matite grafiche. Il risultato finale è un disegno, un’opera con dei colori molto accessi, studiati per catturare l’attenzione di chi osserva. È facile sprofondare in un labirinto fantasioso e perdersi nel soffice blu del cielo e del mare in quei luoghi disabitati “apparentemente” e che al contempo trasudano di vita, una vita totalmente nuova».
Già, perché protagonisti assoluti delle nuove opere dell’artista istrionico, sono palazzi, abitazioni arroccate su degli scogli a cui sono appesi monumenti e scale che addirittura, in alcune tavole, conducono alla luna.
«Non c’è alcun messaggio pessimista o drammatico – conclude l’artista – ho solo raffigurato un mondo che, dopo aver vissuto momenti bui, si riappropria del “bello” della vita, uscendo così dall’essere in bilico. In realtà, il mio intento è trasmettere un messaggio positivo. In molti mi chiedono perché, in questa nuova realtà, non ci siano persone o abitanti. Ho voluto lasciare spazio alla fantasia dello spettatore che può immaginarsi qualunque tipo di vita. Mi piacerebbe molto che queste opere diventassero anche raffigurazioni di un libro, raccontassero una vera e propria storia. Questa fantasia di un nuovo mondo è anche merito di mia moglie Paola che mi ha sempre ispirato. Non sarei mai riuscito a creare tutto questo senza di lei».
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