Chiude domenica 9 ottobre la mostra “Asole e fiori” di Alfredo Moreschi curata da Claudio Porchia nella sala hall di Porta Teatro al Casinò.
L’esposizione è legata al sessantesimo anniversario del Festival della Moda Maschile di Sanremo.
Nei quaranta scatti esposti il racconto di alcune delle venti edizioni più belle del Festival, che ha avuto il vanto di esportare il “made in Italy”della grande sartoria maschile a livello internazionale.
Nelle foto di Alfredo Moreschi, che allora era corrispondente per molte riviste di moda, si rivedono le sfilate con i primi indossatori, la presenza qualificata della sartoria campana. Anche i personaggi famosi del momento avevano il loro atelier di fiducia, diventando testimonial a loro volta di un modo di vestire e di essere. Il sanremese Carlo Dapporto, tra gli altri, scelse i capi della sartoria napoletana di Renato Ciardi dopo averli visti sfilare in una delle edizioni del festival sanremese, “laboratorio” Ciardi che vestiva già Alberto Lupo, Paolo Carlini ed Enrico Simonetti.
Le foto esposte come i filmati provenienti dall’archivio dell’Istituto Luce relativi alle prime sette edizioni attestano che in quegli anni la Moda Maschile sanremese faceva tendenza ed il suo festival era più conosciuto di quello musicale, una vetrina blasonata per tutte le novità stilistiche, tecniche e di tessuti.
Era determinante, infatti, la collaborazione tra gli industriali tessili e della confezione con l’alta Sartoria, capace di innovare ed innovarsi e quindi di essere competitiva.
Nell’esposizione si possono vedere molti dei set fotografici ante litteram organizzati dopo le sfilate nel centro storico. I modelli con le creazioni migliori erano a disposizione dei fotografi anche dilettanti.
Il Cinema già allora si univa con la moda. Nelle immagini è ben evidenziato l'abito talare in passerella che anticipa la famosa sfilata di quelli presentati da Federico Fellini nel 1972 nel suo provocatorio film Roma-
Sempre Cinema e Fellini: l'indossatore di mezza età Di Maggio ebbe una piccola parte nel film La dolce vita.
La mostra rimane aperta sino a domenica 9 ottobre tutti i giorni a partire dalle ore 14.30.
L’esposizione è legata al sessantesimo anniversario del Festival della Moda Maschile di Sanremo.
Nei quaranta scatti esposti il racconto di alcune delle venti edizioni più belle del Festival, che ha avuto il vanto di esportare il “made in Italy”della grande sartoria maschile a livello internazionale.
Nelle foto di Alfredo Moreschi, che allora era corrispondente per molte riviste di moda, si rivedono le sfilate con i primi indossatori, la presenza qualificata della sartoria campana. Anche i personaggi famosi del momento avevano il loro atelier di fiducia, diventando testimonial a loro volta di un modo di vestire e di essere. Il sanremese Carlo Dapporto, tra gli altri, scelse i capi della sartoria napoletana di Renato Ciardi dopo averli visti sfilare in una delle edizioni del festival sanremese, “laboratorio” Ciardi che vestiva già Alberto Lupo, Paolo Carlini ed Enrico Simonetti.
Le foto esposte come i filmati provenienti dall’archivio dell’Istituto Luce relativi alle prime sette edizioni attestano che in quegli anni la Moda Maschile sanremese faceva tendenza ed il suo festival era più conosciuto di quello musicale, una vetrina blasonata per tutte le novità stilistiche, tecniche e di tessuti.
Era determinante, infatti, la collaborazione tra gli industriali tessili e della confezione con l’alta Sartoria, capace di innovare ed innovarsi e quindi di essere competitiva.
Nell’esposizione si possono vedere molti dei set fotografici ante litteram organizzati dopo le sfilate nel centro storico. I modelli con le creazioni migliori erano a disposizione dei fotografi anche dilettanti.
Il Cinema già allora si univa con la moda. Nelle immagini è ben evidenziato l'abito talare in passerella che anticipa la famosa sfilata di quelli presentati da Federico Fellini nel 1972 nel suo provocatorio film Roma-
Sempre Cinema e Fellini: l'indossatore di mezza età Di Maggio ebbe una piccola parte nel film La dolce vita.
La mostra rimane aperta sino a domenica 9 ottobre tutti i giorni a partire dalle ore 14.30.
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