Ebbene sì la Pigna di Sanremo, il nostro centro medievale, il cuore della città dei fiori, viene "visitato" quasi tutti i giorni: ed oggi non è passata inosservata la perlustrazione di alcuni personaggi appartenenti alle forze di Poliza. La domanda a questo punto sorge spontanea, a cosa servono tutte queste ricognizioni da parte delle autorità provinciali e locali? il problema da affrontare, anzi i problemi sono molteplici per riportare la caratteristica città vecchia di Sanremo agli antichi onori.
Il cuore antico matuziano, colmo di memoria e di storia, alberga nella "Pigna", il quartiere medievale che ha piantato le proprie radici sulla collina sanremasca, costruito ad anelli concentrici: case antiche, vicoli, passaggi coperti, silenziose piazzette, scalinate ed archi per renderlo inaccessibile agli attacchi dei pirati barbareschi, che nel passato insidiarono, per lungo tempo, le popolazioni della costa.
Nella Pigna si entra oltrepassando la porta di Santo Stefano costruita nel 1321 e, percorse le Rivolte di San Sebastiano, dalle volte a crociera, si raggiunge la piazzetta dei Dolori dal nome della Confraternita della Madonna dei Sette Dolori, che pose la sua sede nell'antico, prospiciente oratorio di San Sebastiano. Il Borgo è comunque, un succedersi di scorci e luoghi suggestivi. Dopo i recenti fatti di cronaca, i blitz delle forze dell'ordine e l'attività di monitoraggio sulle locazioni già avviata dovrebbe far pensare in positivo. Già quattro anni fa dall'allora Sindaco Claudio Borea, di concerto con la Prefettura, nell'ambito del "Progetto sicurezza" era stato avviato il censimento degli alloggi nella Pigna con priorità ai vicoli Balilla e Bottini, via Capitolo, vicolo Caserotte, via Cisterna, via Ferruccio, via dei Lavoratori, via Montà, via dei Mille, via Palmari, via del Popolo, via Riccobono, via Romolo Moreno, vicolo Savonarola, vicolo Porte, via Prudenza, vicolo Sappia, via Tapoletti, via Umana.
Il cuore antico matuziano, colmo di memoria e di storia, alberga nella "Pigna", il quartiere medievale che ha piantato le proprie radici sulla collina sanremasca, costruito ad anelli concentrici: case antiche, vicoli, passaggi coperti, silenziose piazzette, scalinate ed archi per renderlo inaccessibile agli attacchi dei pirati barbareschi, che nel passato insidiarono, per lungo tempo, le popolazioni della costa.
Nella Pigna si entra oltrepassando la porta di Santo Stefano costruita nel 1321 e, percorse le Rivolte di San Sebastiano, dalle volte a crociera, si raggiunge la piazzetta dei Dolori dal nome della Confraternita della Madonna dei Sette Dolori, che pose la sua sede nell'antico, prospiciente oratorio di San Sebastiano. Il Borgo è comunque, un succedersi di scorci e luoghi suggestivi. Dopo i recenti fatti di cronaca, i blitz delle forze dell'ordine e l'attività di monitoraggio sulle locazioni già avviata dovrebbe far pensare in positivo. Già quattro anni fa dall'allora Sindaco Claudio Borea, di concerto con la Prefettura, nell'ambito del "Progetto sicurezza" era stato avviato il censimento degli alloggi nella Pigna con priorità ai vicoli Balilla e Bottini, via Capitolo, vicolo Caserotte, via Cisterna, via Ferruccio, via dei Lavoratori, via Montà, via dei Mille, via Palmari, via del Popolo, via Riccobono, via Romolo Moreno, vicolo Savonarola, vicolo Porte, via Prudenza, vicolo Sappia, via Tapoletti, via Umana.
Ma che fine ha fatto la verifica sulla regolarità dei locali e delle occupazioni mediante accertamenti anagrafici e catastali, relative analisi delle utenze di gas, luce e acqua e delle imposte comunali, per un totale di 117 alloggi?
Se ricordo bene, era stata fatta una valutazione di priorità di intervento secondo la natura degli occupanti (senegalesi o nord-africani) e per i locali probabile oggetto di trasformazione edilizia per mutamento di destinazione d'uso da magazzino in abitazione. Nel corso di tale lavoro erano state individuate 4 violazioni edilizie.
Se ricordo bene, era stata fatta una valutazione di priorità di intervento secondo la natura degli occupanti (senegalesi o nord-africani) e per i locali probabile oggetto di trasformazione edilizia per mutamento di destinazione d'uso da magazzino in abitazione. Nel corso di tale lavoro erano state individuate 4 violazioni edilizie.
Anche allora, nell'ambito di un nuovo piano di controllo del territorio, era stata chiesta l'intensificazione dell'attività di prevenzione e repressione del potenziamento delle pattuglie di polizia e carabinieri ed anche un maggior coordinamento tra i diversi reparti delle forze dell'ordine. Oggi per dare una risposta alla recenti polemiche proprio sulla sicurezza è imprescindibile lavorare con capacità e attenzione per portare a casa dei risultati concreti.
Etta Barbarotto
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