lunedì, novembre 15, 2010

Per ricordare il giudice Livatino a Vallecrosia doppio appuntamento venerdì 19 novembre

Venerdì 19 novembre doppio appuntamento per ricordare il giudice Livatino. Al Cinema Teatro Don Bosco a Vallecrosia (via Colonnello Aprosio 433) prosegue il Progetto “LEGALMENTE” con un incontro dibattito organizzato dall’Associazione Culturale CGS Tempi nuovi. All’incontro sarà presente il regista SALVATORE PRESTI, autore del Film- Documentario “ LUCE VERTICALE. ROSARIO LIVATINO. IL MARTIRIO”.
L’incontro prevede due distinte proiezioni. Come già l’incontro con il Dott. Gherardo Colombo e che aveva riscosso grande interesse, venerdì 19 saranno coinvolti sia adulti che giovani delle scuole medie e superiori. Le proiezioni-dibattito del film saranno: per le scuole alle ore 10.00 e per il pubblico adulto alle ore 21.00.
Rosario Livatino era un giovane giudice ucciso dalla mafia a Canicattì il 21 settembre 1990 mentre si recava in Tribunale. Era un uomo che non amava stare sotto i riflettori, un magistrato sobrio che non rilasciava interviste. Livatino ha vissuto con semplicità e umiltà, faceva parlare di sé soltanto per il suo operato, è morto senza scorta mentre andava a fare il suo dovere, con professionalità e impegno.
“LUCE VERTICALE” è un documentario che ha l’obiettivo di restituire la figura autentica dell’uomo Livatino e di ricostruire la vicenda umana e professionale del giudice, mettendo in risalto l’eroismo quotidiano dei piccoli gesti compiuti lontano dalla “spettacolarizzazione mediatica” che contraddistingue i nostri tempi.
L’iniziativa è all’interno del Progetto “Educazione alla legalità e alla convivenza democratica”, portato avanti da Comune di Camporosso, Prefettura, Polizia di Stato, Libera, CE.S.P.IM e altri Enti e associazioni che operano sul territorio in un lavoro di rete, per costruire una società più credibile dove i giovani possano trovare veri valori che li aiutino a crearsi un futuro.
Dalle testimonianze di chi ha conosciuto il sostituto procuratore, riportate anche nel lungometraggio, emerge la figura di un magistrato, definito da Papa Giovanni Paolo II “ MARTIRE DELLA GIUSTIZIA E, INDIRETTAMENTE DELLA FEDE”. La fede che traspariva anche dalle parole di Livatino: “alla fine della vita ci verrà chiesto non se siamo stati credenti ma se siamo stati credibili”.
Livatino rappresenta un modello ideale per le nuove generazioni che, nel rispetto delle regole, non dimenticheranno la sua passione, i suoi ideali e la sua sete di giustizia.

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