Il Codacons contesta fortemente l'idea di assegnare il sussidio previsto dalla Legge Bacchelli al cantante Franco Califano. E lo fa pubblicando una lettera aperta sul blog del presidente www.carlorienzi.it , nella quale si spiegano i motivi per cui il cantante non avrebbe diritto a tale vitalizio.
Scrive Carlo Rienzi sul blog:
"non sono affatto d'accordo nell'assegnare tale vitalizio a Franco Califano, e per diversi motivi. Innanzitutto non mi sembra che il cantante abbia avuto nel corso della sua esistenza uno stile di vita esemplare, tale da riconoscergli una sorta di premio quale è appunto il sussidio in questione. Ma sorvolando su questo aspetto, c'è da dire che nel corso della sua carriera Califano di soldi ne ha guadagnati e anche parecchi. Se poi di tale denaro ha fatto un uso poco accorto, al punto che oggi - come lui stesso dichiara - non dispone di una casa di proprietà e vive in affitto, ciò è da attribuire unicamente alle sue scelte. Il cantante afferma poi al Corriere di percepire ogni semestre dalla Siae circa 10mila euro di diritti d'autore, ossia 20mila euro su base annua. Se pensiamo che in Italia il 71,9% delle pensioni non supera i 1.000 euro mensili (12.000 euro annui) e che quasi un pensionato su due (45,9%) vive addirittura con meno di 500 euro al mese (meno di 6.000 euro annui), direi che il Sig. Califano non se la passa certo male.
Infine c'è l'aspetto relativo alla salute. Califano afferma che dovrà stare fermo qualche mese a causa della rottura di alcune vertebre, circostanza che gli impedirebbe di tenere concerti in giro per l'Italia e quindi di guadagnare grazie a queste serate. Si tratta tuttavia di una difficoltà solo momentanea, che non impedirà all'artista di esibirsi in pubblico nei prossimi mesi, e quindi di tornare ad ottenere compensi legati ai suoi seguitissimi concerti.
Tutto ciò considerato, assegnare il vitalizio a Califano vorrebbe dire prendere a schiaffi la gente che davvero versa in condizioni di reale povertà, e che dopo una vita di duro lavoro avrebbe diritto a sussidi da parte dello Stato!'.
Scrive Carlo Rienzi sul blog:
"non sono affatto d'accordo nell'assegnare tale vitalizio a Franco Califano, e per diversi motivi. Innanzitutto non mi sembra che il cantante abbia avuto nel corso della sua esistenza uno stile di vita esemplare, tale da riconoscergli una sorta di premio quale è appunto il sussidio in questione. Ma sorvolando su questo aspetto, c'è da dire che nel corso della sua carriera Califano di soldi ne ha guadagnati e anche parecchi. Se poi di tale denaro ha fatto un uso poco accorto, al punto che oggi - come lui stesso dichiara - non dispone di una casa di proprietà e vive in affitto, ciò è da attribuire unicamente alle sue scelte. Il cantante afferma poi al Corriere di percepire ogni semestre dalla Siae circa 10mila euro di diritti d'autore, ossia 20mila euro su base annua. Se pensiamo che in Italia il 71,9% delle pensioni non supera i 1.000 euro mensili (12.000 euro annui) e che quasi un pensionato su due (45,9%) vive addirittura con meno di 500 euro al mese (meno di 6.000 euro annui), direi che il Sig. Califano non se la passa certo male.
Infine c'è l'aspetto relativo alla salute. Califano afferma che dovrà stare fermo qualche mese a causa della rottura di alcune vertebre, circostanza che gli impedirebbe di tenere concerti in giro per l'Italia e quindi di guadagnare grazie a queste serate. Si tratta tuttavia di una difficoltà solo momentanea, che non impedirà all'artista di esibirsi in pubblico nei prossimi mesi, e quindi di tornare ad ottenere compensi legati ai suoi seguitissimi concerti.
Tutto ciò considerato, assegnare il vitalizio a Califano vorrebbe dire prendere a schiaffi la gente che davvero versa in condizioni di reale povertà, e che dopo una vita di duro lavoro avrebbe diritto a sussidi da parte dello Stato!'.
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