Nell’ambito delle visite ai centri minori e ad alcuni loro monumenti poco noti programmate dall’Istituto di Studi Liguri, è stata organizzata per Domenica 7 Novembre alle ore 15.00 una visita a Conscente, oggi frazione di Cisano sul Neva.
Il borgo, che sorge a controllo di importanti vie di comunicazione, alla confluenza della val Pennavaira nella val Neva, nel medioevo è stato feudo dei Cepollini e poi dei Costa; che costruiscono a partire dal 1549 il nuovo castello, e all’inizio del Seicento erigono la parrocchiale dedicata a Sant’Alessandro; la precedente piccola chiesa di San Giovanni Battista diventa sede della locale confraternita. I tre fratelli Costa, Pierfrancesco, Ottavio e Alessandro, raffinati mecenati, dotano le due chiese di dipinti di altissimo livello: in particolare la copia del San Giovanni nel deserto di Caravaggio nell’oratorio, e la Decollazione di Santa Caterina di Guido Reni nella parrocchiale, ambedue oggi conservati nel Museo Diocesano di Albenga.
Più in basso, verso il letto del Neva, un ampio spazio pianeggiante è adibito a giardino, comprendente anche orto e alberi da frutta, detto “delle Crociere”: il progetto, redatto dal pittore-cartografo Bernardo Reubado (in parallelo con la progettazione del giardino della villa suburbana di Piambellino), ha dichiarata ispirazione romana; a Roma infatti Ottavio Costa, banchiere pontificio, era legato ai più importanti personaggi del tempo tra i quali era in gran voga la cultura dei giardini: l’impostazione del nuovo spazio creato a Conscente è “in la forma e grandezza del chiostro di Santa Maria degli Angeli a Roma”, con minute prescrizioni per i lavori da farsi sia nel giardino sia in tutta l’area che circonda il castello.
Per le zone destinate al riposo e alla contemplazione, tra il verde e i fiori, a Conscente come a Piambellino, è essenziale lo studio e la realizzazione di un articolato sistema idraulico. Le acque vengono raccolte e convogliate per l’irrigazione, ma anche per fornire energia; ne è rimasto intatto un esempio nel complesso sistema di condotte che adducono l’acqua ad azionare il mulino e “gombo” (frantoio) di Conscente, realizzato a partire dal 1583 da Alessandro Costa; l’acqua è convogliata attraverso una canaletta lungo la sponda sinistra del Pennavaira; a monte della frazione di Martinetto (dove il Pennavaira confluisce nel Neva) vien costruito un ponte, tuttora in perfetta funzione, con un doppio passaggio munito di parapetto, per i pedoni e per l’acqua; che passa in sponda destra del torrente fino a Conscente dove, attraverso un sistema di canalizzazioni e paratie, aziona ancor oggi, muovendo la grande ruota, il frantoio Pozzo.
Il borgo, che sorge a controllo di importanti vie di comunicazione, alla confluenza della val Pennavaira nella val Neva, nel medioevo è stato feudo dei Cepollini e poi dei Costa; che costruiscono a partire dal 1549 il nuovo castello, e all’inizio del Seicento erigono la parrocchiale dedicata a Sant’Alessandro; la precedente piccola chiesa di San Giovanni Battista diventa sede della locale confraternita. I tre fratelli Costa, Pierfrancesco, Ottavio e Alessandro, raffinati mecenati, dotano le due chiese di dipinti di altissimo livello: in particolare la copia del San Giovanni nel deserto di Caravaggio nell’oratorio, e la Decollazione di Santa Caterina di Guido Reni nella parrocchiale, ambedue oggi conservati nel Museo Diocesano di Albenga.
Più in basso, verso il letto del Neva, un ampio spazio pianeggiante è adibito a giardino, comprendente anche orto e alberi da frutta, detto “delle Crociere”: il progetto, redatto dal pittore-cartografo Bernardo Reubado (in parallelo con la progettazione del giardino della villa suburbana di Piambellino), ha dichiarata ispirazione romana; a Roma infatti Ottavio Costa, banchiere pontificio, era legato ai più importanti personaggi del tempo tra i quali era in gran voga la cultura dei giardini: l’impostazione del nuovo spazio creato a Conscente è “in la forma e grandezza del chiostro di Santa Maria degli Angeli a Roma”, con minute prescrizioni per i lavori da farsi sia nel giardino sia in tutta l’area che circonda il castello.
Per le zone destinate al riposo e alla contemplazione, tra il verde e i fiori, a Conscente come a Piambellino, è essenziale lo studio e la realizzazione di un articolato sistema idraulico. Le acque vengono raccolte e convogliate per l’irrigazione, ma anche per fornire energia; ne è rimasto intatto un esempio nel complesso sistema di condotte che adducono l’acqua ad azionare il mulino e “gombo” (frantoio) di Conscente, realizzato a partire dal 1583 da Alessandro Costa; l’acqua è convogliata attraverso una canaletta lungo la sponda sinistra del Pennavaira; a monte della frazione di Martinetto (dove il Pennavaira confluisce nel Neva) vien costruito un ponte, tuttora in perfetta funzione, con un doppio passaggio munito di parapetto, per i pedoni e per l’acqua; che passa in sponda destra del torrente fino a Conscente dove, attraverso un sistema di canalizzazioni e paratie, aziona ancor oggi, muovendo la grande ruota, il frantoio Pozzo.
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