venerdì, giugno 18, 2010

“Come i comunisti non mangiano i bambini, così gli inceneritori non hanno mai ucciso nessuno”

Con preoccupazione abbiamo ascoltato le dichiarazioni dell'assessore all'ambiente Antonio Fera durante il Consiglio Comunale del 10 giugno 2010.
Affermazioni talmente ideologiche, semplicistiche e riduttive su un problema complesso come quello di una corretta gestione dei rifiuti, che non possono essere sottaciute e meritano una replica. Affermare che a Brescia nessuno protesti e, peggio, nessuno muoia a causa dell'inceneritore è, per lo meno, inesatto: da anni decine di associazioni chiedono, nell'indifferenza e fastidio dell' amministrazione comunale e delle autorità che dovrebbero essere preposte alla tutela della salute e dell' ambiente, di porre fine ad una delle vergogne d'Italia: un mastodonte che brucia circa 800.000 (OTTOCENTOMILA) tonnellate all'anno di rifiuti urbani e speciali, provenienti da mezza Italia. L'impianto, nato con la “promessa” di trattare solo lo “scarto” della differenziata della provincia di Brescia, si è ampliato sempre più, con la compiacenza degli amministatori, che hanno barattato la difesa della salute dei bresciani in cambio di utili e dividendi sempre maggiori, anche andando contro le sanzioni della Commissione europea per le procedure, a dir poco opache, utilizzate per gli ampliamenti.
E' altresì facile sostenere che nessuno muoia per l'inceneritore quando il presidente dell'azienda che lo gestisce sino al 2008 è stato anche membro del comitato tecnico/scientifico del Registro Provinciale dei Tumori. Per non parlare del sistema di monitoraggio degli inquinanti che viene attivato solo due volte all'anno, così come le analisi al suolo, prima promesse, e poi mai effettuate da quando esiste l'impianto. L'assessore, forse, non è a conoscenza delle elevatissime concetrazioni di diossina riscontrate nel latte vaccino di numerosi allevamenti intorno all'inceneritore. Forse le mamme e i bambini citati non sono così tanto spensierati. E' preoccupante che una persona seria e capace come l'assessore Fera possa trattare quest'argomento usando slogan e argomenti riduttivi sui rischi concreti determinati dall'incenerimento dei rifiuti. Un anno fa moriva un bimbo di 11 anni. Abitava a Forlì. E' morto di tumore alla prostata. Questo bimbo e la sua malattia hanno portato a conoscenza dell'opinione pubblica italiana il problema delle nanoparticelle: nel suo corpo sono stati rinvenuti livelli altissimi di metalli pesanti, presenti nei fumi dei due inceneritori attivi nelle vicinanze della sua abitazione.
Collegato a quanto detto, è emblematico quanto accada a Torino per il costruendo inceneritore del Gerbido. Partendo da un analogo studio della CE (prog. ExternE), la società costruttrice e il Politecnico di Torino, sin dal 2003, hanno quantificato i danni ad ambiente e salute imputabili all'inceneritore, con costi economici precisi per il servizio sanitario. Un vero e proprio tariffario: per la prima volta in Italia,anche i sostenitori di tale sistema ne ammettono la pericolosità per la salute umana.
Per amor di verità contrariamente a quanto detto dall'assessore, l'inceneritore di Brescia è stato riconosciuto come il “migliore del mondo”. Il problema è che l'agenzia che ha assegnato tale titolo è finanziata dalla ditta costruttrice dell'impianto stesso. All'estero tale situazione si può definire “conflitto d'interessi”.
Concludendo, solo in questa lontana provincia dell'impero ancora nel 2010 si può essere abbagliati dall'inceneritore di Brescia ed è triste constatare che tale impianto possa essere ancora oggi considerato come un modello da imitare. Specialmente da un assessore che ha la responsabilità di tutelare la salute dei suoi cittadini.
Confidiamo che l'assessore, sempre da noi invitato agli incontri pubblici che abbiamo organizzato con la presenza di tecnici ed amministratori impegnati nella seria e virtuosa gestione dei rifiuti, possa trovare il tempo, oltre che per visitare l'impianto di Brescia, anche per confrontarsi con i suoi amministrati per condividere scelte e decisioni.
L'assessore trova esteticamente piacevole un inceneritore? Somiglia ad un palazetto dello sport? Evitiamo di proposito commenti sul paragone. Può un banale giudizio estetico avere una qualche valenza di merito?
Con la speranza che possano essere i bresciani, in un prossimo futuro, a prendere Sanremo come modello di riferimento per una virtuosa gestione dei rifiuti, cogliamo l'occasione per porgere i nostri saluti
Associazione culturale Sanremo sostenibile

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